Amministrazione digitale: ecco le novità approvate
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 12 gennaio sono state pubblicate le modifiche al Codice dell’Amministrazione Digitale (cd. CAD), intervenute a dieci anni di distanza dall’approvazione della legge originaria, istitutiva dello strumento digitale nell’ambito del procedimento amministrativo. La ratio alla base di tale riforma è la diffusione di una cultura digitale che abitui i vari operatori a interfacciarsi prescindendo dalla dimensione cartacea dei documenti e delle comunicazioni. L’intento è quello di aumentare le conoscenze informatiche di tutti, nel rispetto delle esigenze di quelle che sono le categorie poste a rischio dall’uso di questi strumenti come, ad esempio, i minori.
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La cittadinanza digitale
E’ la cittadinanza digitale la dimensione posta al centro della riforma, che intende dotare i cittadini degli strumenti e delle conoscenze necessari per muoversi in una dimensione sempre più dematerializzata. Tra le novità introdotte, vi è la razionalizzazione dei sistemi di funzionamento del CAD stesso, i quali devono essere aggiornati con i nuovi sistemi digitali, più avanzati, rendendo così più fluidi i passaggi del sistema. Inoltre, altra novità riguarda il domicilio digitale. Si tratta dell’indirizzo on line che deve essere utilizzato da tutte le amministrazioni pubbliche per comunicare con il cittadino: infatti, tale indirizzo diviene l’unico utilizzabile, con notevole risparmio di spesa, in termini di spedizioni e comunicazioni postali (si stimano circa 250 milioni annui di costi in meno).
E’ prevista altresì l’istituzione di un difensore civico digitale, il quale ha il compito di gestire, in posizione di neutralità e imparzialità, le segnalazioni dei cittadini rispetto all’adeguamento, da parte delle singole amministrazioni, alle nuove disposizioni. Il difensore non è dotato di poteri coercitivi; tuttavia, può compiere opera di moral suasion, ad esempio mediante la pubblicazione dei reclami fondati.
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