Il Consiglio dei Ministri il 21 ottobre 2024, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione di una delega contenuta nella legge n. 160/2023, introduce il Codice degli incentivi al fine di riordinare l’offerta degli incentivi statali, rafforzando il coordinamento tra amministrazioni centrali ed enti locali, e a semplificare le procedure e la relativa strumentazione tecnica.
Indice
1. La Legge 27 ottobre 2023, n. 160
Aveva delegato il Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche. In particolare, l’articolo 3, aveva delegato il Governo per la definizione di un sistema organico degli incentivi alle imprese adottando, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge n. 160/2023, uno o più decreti legislativi per la definizione di un sistema organico per l’attivazione del sostegno pubblico tramite incentivi alle imprese nelle forme più idonee ed efficaci a fronteggiare gli specifici fallimenti del mercato, a stimolare la crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali nazionali ed europee, nonché a ottimizzare la spesa pubblica dedicata. Nell’esercizio di tale delega, pure mediante l’abrogazione e la modifica di disposizioni vigenti nonché l’adozione di nuove disposizioni, nel rispetto dei princìpi generali dettati all’articolo 2 della legge medesima, e degli ulteriori princìpi e criteri direttivi definiti agli articoli 4 e 6, il Governo deve provvedere ad armonizzare la disciplina di carattere generale in materia di incentivi alle imprese, coordinandola in un testo normativo principale, denominato «codice degli incentivi».
2. Finalità del Codice degli incentivi
L’adozione del Codice degli incentivi consente di superare la frammentazione registrata in materia per realizzare un sistema di regole compiuto e organico, che pure la Commissione europea ha sostenuto, inserendo la riforma nell’ambito della revisione del PNRR e del recepimento del capitolo dedicato a Re-Power Eu, individuandola come una possibile best practice a livello europeo.
3. Il ciclo di vita dell’incentivo
Il Codice attraversa l’intero processo connesso alla realizzazione del sostegno pubblico tramite incentivi alle imprese, definito “ciclo di vita dell’incentivo”, cioè: programmazione, progettazione, attuazione, pubblicità e valutazione dei risultati. Hanno ruolo centrale gli strumenti digitali, quali il “Registro nazionale degli aiuti di Stato” e la piattaforma telematica “incentivi.gov.it”, che saranno potenziati. Si provvede alla standardizzazione e razionalizzazione dei processi di utilizzo, di richiesta e di applicazione degli incentivi. Alcune disposizioni sono tese a uniformare i principali contenuti dei bandi adottati dalle amministrazioni competenti, con la previsione pure di un “bando-tipo” per gli incentivi alle imprese.
4. La variabile dei risultati
Il decreto introduce strumenti di programmazione dell’intervento pubblico in funzione dei risultati. La realizzazione del Programma Triennale degli Incentivi sarà supportata dallo svolgimento di attività valutative che il codice prevede durante l’intero ciclo di vita dell’agevolazione e, per realizzare ciò, verrà istituito presso il Ministero il “Tavolo permanente degli incentivi”, sede stabile di confronto tra Amministrazioni responsabili dello Stato, delle Regioni e delle Province Autonome.
5. Cause di esclusione
Il testo contempla anche la disciplina sulle cause di esclusione all’accesso alle agevolazioni, come la sussistenza di una causa interdittiva in materia di documentazione antimafia, violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e omessa assicurazione per danni da calamità naturale.
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