La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27190 del 2024, ha fornito un chiarimento sulla competenza territoriale nei procedimenti di amministrazione di sostegno, soprattutto in caso di trasferimenti frequenti o necessari del beneficiario per motivi di salute.
Per chi desidera approfondire in modo pratico ed efficace i nuovi strumenti a disposizione degli operatori del diritto, si consiglia il “Formulario Commentato della Famiglia e delle Persone dopo la Riforma Cartabia”.
Indice
1. La vicenda
Nel caso sottoposto ai giudici di legittimità, il beneficiario, affetto da schizofrenia, era stato inizialmente seguito dal Tribunale di Brescia. In seguito, per motivi di cura, quest’ultimo era stato trasferito in una struttura nella provincia di Cuneo. Ritenendo che questo spostamento comportasse un cambio di competenza, il Tribunale di Mantova, cui il procedimento era stato temporaneamente affidato, ha trasferito il caso a Cuneo.
L’amministratore di sostegno ha contestato tale decisione, sostenendo che il trasferimento in Piemonte non fosse definitivo e che la competenza dovesse restare a Brescia, dove si trovano i principali legami del beneficiario, inclusi i familiari.
Per chi desidera approfondire in modo pratico ed efficace i nuovi strumenti a disposizione degli operatori del diritto, si consiglia il “Formulario Commentato della Famiglia e delle Persone dopo la Riforma Cartabia”.
Formulario commentato della famiglia e delle persone dopo la riforma Cartabia
Il testo, aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (riforma Cartabia) e alla L. 29 dicembre 2022, n. 197, raccoglie oltre 230 formule, coordinate con il nuovo rito unificato, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali.Il Volume si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il Professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile davanti al tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche on line in formato editabile e stampabile.Lucilla NigroAutore di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.
Lucilla Nigro | Maggioli Editore 2023
58.40 €
2. I chiarimenti della Cassazione sulla competenza territoriale
La Cassazione ha chiarito che la competenza territoriale non può dipendere esclusivamente dal luogo fisico in cui si trova il beneficiario in un dato momento, se tale collocazione è temporanea o dovuta a esigenze di salute. La competenza deve rimanere ancorata al foro di origine, dove il beneficiario ha costruito legami stabili, affettivi e familiari. In altre parole, la “dimora abituale” non coincide con un mero luogo di ricovero se questo non rappresenta una scelta definitiva e consapevole del beneficiario.
Richiamando vari precedenti (tra cui Corte di Cassazione n. 18943/2020 e 20471/2015), la Corte ha sottolineato che nei casi di amministrazione di sostegno la competenza rimane nel foro abituale del beneficiario, salvo prova di un trasferimento volontario e stabile.
Potrebbe interessarti anche:
– Amministrazione di sostegno -Scheda di Diritto
–Amministrazione di sostegno: ordinanza sulla centralità della volontà del beneficiario
3. L’interpretazione della dimora abituale
Il concetto di dimora abituale, ribadisce la Corte, richiede due elementi: stabilità e volontarietà. Un trasferimento per esigenze sanitarie, quindi, non ha rilevanza per modificare la competenza se non è espressione di una scelta del beneficiario. L’orientamento della Corte si traduce così in una tutela giuridica che evita che la persona amministrata si trovi soggetta a cambi giurisdizionali per spostamenti necessari, ma non definitivi. Il domicilio abituale è, in sostanza, il luogo che il beneficiario considera come propria “casa,” il centro di affetti e relazioni stabili.
4. Conclusioni
La stabilità della giurisdizione non è solo una garanzia di continuità per il beneficiario, ma è anche una semplificazione per il sistema giudiziario. Spostare la competenza in ogni nuovo luogo di ricovero creerebbe, infatti, una “competenza itinerante,” con conseguente discontinuità di sostegno.
In definitiva, on questa ordinanza, la Cassazione ha fissato un principio di interpretazione chiara per garantire che, anche in presenza di spostamenti necessari e non volontari, il beneficiario possa contare su una competenza stabile, senza subire cambi di giurisdizione non voluti.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento