La procedura semplificata chiude la controversia in media in 6 mesi, con costi ridotti del 30% rispetto all’arbitrato ordinario
A cura di Camera Arbitrale di Milano
di Marilena Losito, funzionario di Camera Arbitrale di Milano
L’arbitrato è fondamentalmente un mezzo per risolvere i problemi delle imprese: le liti rallentano le attività economiche e, a lungo andare, minano la solidità dei rapporti commerciali. Gli strumenti ADR (arbitrato e mediazione), come sottolineato anche nei lavori della Commissione della riforma del processo civile, possono contribuire al funzionamento del sistema giustizia, che è un’importante leva economica. Per venire incontro alle diverse esigenze delle imprese, anche alla luce delle difficoltà economiche innescate dalla pandemia, un anno fa la Camera Arbitrale di Milano ha adottato una nuova procedura di risoluzione delle controversie: l’Arbitrato semplificato, entrato in vigore con il nuovo Regolamento Arbitrale.
Ad un anno dalla sua nascita, la procedura dimostra di essere uno strumento adattabile ai fabbisogni delle piccole e medie imprese, più snello e più rapido, con un tariffario più economico rispetto all’arbitrato ordinario. Questa procedura dimezza, infatti, i tempi del procedimento: il caso con l’arbitrato semplificato si chiude in media in 6 mesi e il costo si riduce di un terzo rispetto al procedimento arbitrale ordinario. I costi di un arbitrato in Camera Arbitrale di Milano sono certi, perché stabiliti da un tariffario. E’ altresì possibile conoscere i costi cliccando sul cost calculator.
Dati. In un anno (dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2021) su un totale di 109 nuove domande di arbitrato depositate in Camera Arbitrale di Milano, il 32% è stato amministrato con la procedura semplificata. Nei primi 6 mesi di avvio (dal 1 luglio al 31 dicembre 2020), l’arbitrato semplificato ha coperto il 29% del totale delle procedure. Nei 6 mesi successivi (dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021) la quota della procedura del semplificato è stata del 36%, rispetto al totale delle procedure. Il ricorso a questo nuovo strumento è quindi cresciuto del 19%, nel confronto tra i primi 6 mesi di avvio e i successivi sei mesi di consolidamento della procedura.
Materie: la maggior parte delle controversie amministrate con la procedura del semplificato ha avuto per oggetto il mancato pagamento di fatture, liti societarie, l’affitto del ramo d’azienda. Seguono consulenza, violazione del patto di non concorrenza, fornitura, leasing, vendita, franchising.
L’Arbitrato Semplificato
Come funziona: la decisione è affidata all’arbitro unico (anziché ad un collegio di tre arbitri), i tempi sono dimezzati rispetto all’arbitrato ordinario (3 mesi per il deposito del lodo anziché i 6 ordinari); il numero di memorie è ridotto e si svolge, al più, in un’unica udienza. In media in 6 mesi si arriva all’esito del procedimento. Costi: si riducono in media del 30% sia gli onorari della Camera Arbitrale che gli onorari dell’arbitro unico. Quando è applicabile. La procedura si applica: 1) ai procedimenti instaurati dopo l’entrata in vigore (cioè dal 1° luglio) quando il valore della domanda di arbitrato non sia superiore ad euro 250.000, fatta salva la contrarietà anche di una sola parte espressa nell’atto introduttivo (in tal caso si tornerà all’arbitrato ordinario della Camera Arbitrale di Milano); 2) a tutti i procedimenti senza alcun limite di valore economico, se le parti vi abbiano fatto riferimento nella convenzione arbitrale (clausola arbitrale) o se ne abbiano concordato l’applicazione anche successivamente, fino alla scambio degli atti introduttivi.
Cosa è l’Arbitrato
L’Arbitrato è un metodo di risoluzione delle controversie civili e commerciali, alternativo alla giudiziaria ordinaria. Caratteristica è la volontarietà delle parti: è possibile utilizzare l’arbitrato se le parti hanno inserito nel contratto o nello statuto sociale una clausola arbitrale oppure, a lite insorta, se la parti redigono un compromesso. Vantaggi per il sistema economico. Competenza: le parti hanno la possibilità di scegliere i soggetti che decideranno la lite (chiamati arbitri) tra tecnici ed esperti della materia. Tempi: in media la procedura arbitrale amministrata da Camera Arbitrale di Milano si chiude in 11 mesi, che diventano 6 se si opta per la procedura semplificata. Decisione vincolante anche all’estero: il procedimento arbitrale termina con il lodo, che rappresenta una sentenza. A seguito della sottoscrizione di Convenzioni internazionali, il lodo arbitrale è riconosciuto in gran parte del mondo, questo è un vantaggio nella risoluzione di controversie che coinvolgono parti di nazionalità diverse. L’Arbitrato amministrato presenta ulteriori benefici. Si dice amministrato quando le parti affidano a una Camera Arbitrale o a un ente che amministra arbitrati, la gestione del procedimento. L’arbitrato si svolge in base alle norme contenute in un Regolamento, a cui arbitri e parti devono attenersi, nel rispetto del principio del contraddittorio e della parità di trattamento. In un arbitrato amministrato i costi, determinati sulla base del valore di controversia, sono prevedibili a monte in quanto fissati dalle tariffe allegate al Regolamento.
Chi utilizza l’arbitrato? Le parti che nel 2020 hanno fatto ricorso all’arbitrato sono persone giuridiche nel 68% dei casi (per il 55% sono società di capitali); tra le persone fisiche (32%) si registra un incremento del numero dei professionisti (10%).
Materie del contendere: primeggiano l’ambito societario (48%), il settore appalti (9%) e quello dell’affitto, vendita e cessione del ramo d’azienda (7,5%).
Il network in Italia.
Camera Arbitrale di Milano affianca alcune Camere di Commercio e altri enti italiani nell’amministrazione degli arbitrati. L’amministrazione congiunta dei casi avviene sulla base del Regolamento CAM. Le Camere di Commercio convenzionate sono la Camera di Avellino, di Bari, di Benevento, Bologna, Brescia, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Genova, Lecco, Mantova, Modena, Pavia, Pistoia, Varese. Gli altri enti sono: Ordine degli Avvocati di Genova, Associazione Italiana per l’Arbitrato.
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