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Un nuovo limite ai prelievi bancari superiori a 1.000 euro al giorno o 5.000 euro al mese: è questo quanto ci si aspetta dal nuovo pacchetto semplificazioni fiscali, emendamento al decreto fiscale che dovrebbe essere votato domani 15 novembre. Da domani, quindi, anche i contribuenti che non sono titolari di reddito d’impresa potrebbero essere soggetti a indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate quando prelevano somme elevate dal conto corrente.
Vediamo allora quali potrebbero essere le nuove limitazioni.
Quali sono i limiti di prelievo dal conto corrente?
Il pacchetto semplificazioni fiscali che sarà votato domani prevede che per i contribuenti che preleveranno una somma superiore a 1.000 euro in un giorno o 5.000 euro in un mese scatterà automaticamente la presunzione di nero e quindi gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.
Se il contribuente non sarà in grado di giustificare il prelievo superiore a tali somme, in altre parole, questo sarà valutato come compenso o ricavo non dichiarato. Tale presunzione, che adesso come visto sarebbe fissata a un preciso valore numerico, esisteva già solo per i titolari di reddito d’impresa.
Quando scattano le presunzioni di nero sui prelievi?
La nuova norma creerebbe dunque uno specifico requisito numerico oltrepassato il quale scatterebbe la presunzione contraria al contribuente. Se già oggi le verifiche dell’Agenzia delle Entrate sono possibili quando il contribuente non è in grado di giustificare i prelievi di somme di denaro, con il nuovo emendamento al decreto fiscale gli accertamenti partirebbero automaticamente oltre il limite dei 1.000 euro al giorno o dei 5.000 euro mensili.
Al di sotto di tali cifre invece, per quanto è dato sapere, si dovrebbe essere in una sorta di “franchigia” che metterebbe al riparo da potenziali rischi i contribuenti.
Come si può provare di essere in regola?
In arrivo, quindi, una potenziale grossa limitazione alle possibilità del contribuente di disporre del proprio denaro. Ma come ci si difende in caso di presunzione di nero da parte dell’Agenzia?
Provare di essere in regola non è sempre facile. Quella del Fisco è una semplice presunzione di irregolarità, che decade quando il contribuente dimostra di poter giustificare il prelievo di somme elevate. Ma fornire con certezza tale giustificazione può essere difficile quando per qualsiasi ragione si perde traccia di operazioni monetarie effettuate in passato. Il consiglio, allora, è quello di conservare sempre dati e documenti relativi a grossi spostamenti di denaro.
A cosa bisogna stare attenti?
Tutti i contribuenti, quindi, e non solo i titolari di reddito d’impresa, devono sempre prestare attenzione ai movimenti in entrata e in uscita del proprio conto corrente. Anche quando si è perfettamente in regola con il Fisco, infatti, non è sempre possibile depositare e prelevare somme di denaro senza essere poi tenuti a giustificare le proprie azioni all’Agenzia delle Entrate. Soprattutto, se l’emendamento al decreto fiscale sarà confermato, quando si prelevano somme per più di 1.000 euro al giorno.
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