Correttivo Codice Appalti 2024: equo compenso, digitalizzazione e tutele lavorative (testo in PDF)

Il 21 ottobre 2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un correttivo al Codice dei contratti pubblici, nato da una consultazione estiva.

Lorena Papini 22/10/24
Allegati

Il 21 ottobre 2024 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un correttivo al Codice dei contratti pubblici, nato da una consultazione estiva che ha coinvolto oltre 90 stakeholder tra operatori privati e soggetti pubblici. Questo aggiornamento mira a rafforzare il sistema degli appalti pubblici, intervenendo su aree chiave come equo compenso, digitalizzazione, tutele lavorative e la partecipazione delle PMI. In questo articolo analizziamo in dettaglio le principali novità introdotte dal correttivo. Per approfondimenti si consigliano i volumi: Le principali novità del Codice dei contratti pubblici e Nuovo codice dei contratti pubblici per operatori economici

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Indice

1. Il Codice degli appalti (d.lgs. 36/2023)


Il Codice dei contratti pubblici, introdotto con il Decreto Legislativo 31 marzo 2023, n. 36, è la normativa che regola l’intero ciclo degli appalti pubblici in Italia, dall’aggiudicazione alla gestione dei contratti. Nato dalla necessità di riformare e semplificare il precedente sistema, il Codice attuale rappresenta l’implementazione delle direttive europee in materia di appalti pubblici. L’iter di approvazione ha incluso diverse fasi di consultazione pubblica e il coinvolgimento di numerosi soggetti, compresi stakeholder privati e pubblici, per garantire la massima trasparenza. Per un approfondimento dettagliato sul funzionamento del Codice e sulla sua evoluzione nel tempo, si rimanda a un articolo specifico su questo tema: Codice dei Contratti Pubblici: panoramica sulle novità. Per approfondire il tema si consigliano anche i volumi: Le principali novità del Codice dei contratti pubblici e Nuovo codice dei contratti pubblici per operatori economici

2. Lo “spirito” del correttivo e le novità introdotte


Il correttivo al Codice dei contratti pubblici approvato il 21 ottobre 2024 nasce dall’esigenza di migliorare l’efficienza e l’equità del sistema degli appalti pubblici in Italia. Le modifiche sono frutto di una consultazione approfondita e mirano a sostenere gli investimenti pubblici, garantendo maggiore trasparenza e competitività nelle gare d’appalto. Tra le principali novità troviamo l’equo compenso, la revisione dei prezzi, l’aumento delle soglie per la digitalizzazione e una maggiore inclusione delle PMI.

3. Focus speciale su art. 63, comma 10: apertura ai privati non lucrativi


Una delle innovazioni più rilevanti introdotte dal correttivo riguarda l’art. 63, comma 10, che apre la partecipazione alle gare d’appalto anche a soggetti privati non lucrativi. Questa disposizione ha l’obiettivo di includere enti come associazioni e fondazioni senza scopo di lucro, ampliando la platea dei soggetti ammessi agli appalti pubblici. Si tratta di un passo importante per promuovere la partecipazione del terzo settore, favorendo progetti a impatto sociale e ambientale, in linea con la crescente attenzione verso la sostenibilità negli appalti pubblici.

4. Equo compenso


L’equo compenso rappresenta uno dei pilastri del correttivo, volto a garantire che i professionisti coinvolti negli appalti pubblici ricevano un compenso adeguato. Viene introdotto un doppio meccanismo per gli affidamenti diretti e per le gare. Nel primo caso, il compenso minimo è fissato all’80% del corrispettivo previsto, mentre nelle gare si applica un sistema di calmierazione per i ribassi, con un tetto fissato al 35% del corrispettivo. Questo garantisce una maggiore equità, prevenendo offerte al ribasso che potrebbero compromettere la qualità del servizio o dell’opera.

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5. Tutele lavorative


Il correttivo conferma l’applicazione di un contratto collettivo unico nelle gare d’appalto, con l’introduzione di linee guida specifiche per aiutare le stazioni appaltanti a individuare correttamente il contratto applicabile. In caso di utilizzo di un contratto diverso, il correttivo prevede che le tutele offerte siano equipollenti a quelle del contratto collettivo indicato, per garantire la parità di trattamento dei lavoratori coinvolti. Questo rafforza la tutela dei lavoratori e contribuisce a evitare il dumping contrattuale.

6. Revisione prezzi


Un altro aspetto fondamentale è la revisione dei prezzi, che viene chiarita nel rapporto con il principio di equilibrio contrattuale. Il correttivo introduce un nuovo allegato che disciplina l’attuazione delle clausole di revisione sia per i lavori che per i servizi e le forniture. L’obiettivo è garantire che i contratti pubblici possano essere adeguati alle variazioni di costo, senza compromettere l’equilibrio finanziario delle parti coinvolte. La revisione dei prezzi avviene con criteri omogenei e tempi certi, riducendo l’incertezza per le imprese.

7. Digitalizzazione


Un’importante innovazione del correttivo è l’aumento delle soglie per la progettazione digitale obbligatoria, che passa da 1 milione a 2 milioni di euro. Dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti dovranno obbligatoriamente adottare metodi di gestione informativa digitale per progetti che superano tale soglia. Questo cambiamento punta a modernizzare il settore degli appalti, incentivando l’utilizzo di tecnologie digitali per migliorare la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei contratti pubblici. La digitalizzazione diventa così uno strumento chiave per aumentare la qualità e ridurre i tempi di esecuzione delle opere. In materia consulta anche l’articolo: Trasparenza e digitalizzazione nel nuovo codice dei contratti pubblici

8. Consorzi e PMI


Il correttivo introduce anche modifiche significative riguardo alla disciplina dei consorzi, con l’obiettivo di evitare distorsioni nelle gare e favorire una maggiore competitività. Le nuove disposizioni mirano a omogeneizzare la normativa applicabile ai diversi tipi di consorzi stabili, promuovendo una partecipazione più equa e trasparente. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI), con contratti riservati al di sotto della soglia europea e la possibilità di subappalto fino al 20%. Queste modifiche rafforzano la competitività delle PMI e ne facilitano l’accesso al mercato degli appalti pubblici.

9. Conclusioni: l’impatto sul Codice esistente e possibili sviluppi


Il correttivo al Codice dei contratti pubblici del 2024 rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione del sistema degli appalti pubblici in Italia. L’introduzione di novità come l’equo compenso, la digitalizzazione e le tutele lavorative rafforza la trasparenza e l’efficienza del settore. Tuttavia, il percorso di approvazione non è stato privo di criticità. Come evidenziato da Matteo Salvini, il correttivo cerca di bilanciare le esigenze dei professionisti con quelle degli amministratori pubblici, che temono un aumento dei costi. Il tema dell’equo compenso, ad esempio, ha suscitato dibattito, con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri che si è battuto per una sua corretta applicazione, criticando possibili disuguaglianze tra professionisti. Anche il settore politico ha partecipato attivamente alla discussione: figure come l’onorevole Andrea de Bertoldi hanno assicurato il proprio impegno per risolvere eventuali incongruenze legislative.
Le reazioni politiche suggeriscono che, nonostante le modifiche approvate, il dibattito potrebbe proseguire su alcuni aspetti, con possibili ulteriori interventi normativi nei prossimi mesi. Il correttivo, infatti, potrebbe essere rivisto ancora, soprattutto per affrontare le criticità che emergeranno con la sua applicazione concreta. Questi sviluppi sottolineano la necessità di monitorare costantemente il settore, garantendo che l’equilibrio tra efficienza, equità e sostenibilità economica venga mantenuto nel lungo termine

Lorena Papini

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