Corte dei conti – det. N. 23/2007 – sezione controllo enti – I.p.se.ma. (istituto previdenza settore marittimo) – relazione sul controllo di gestione ex legge 21 marzo 1958 n. 259.

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Con la determina n. 23/2007 la Corte dei Conti – Sezione Controllo Enti, ai sensi dell’art. 7 della L. 259/58, trasmette alle Presidenze delle due Camere del Parlamento la relazione contenente i risultati del controllo eseguito sulla gestione dell’I.P.SE.MA relativamente agli esercizi dal 1997 al 2005.
Il controllo ha manifestato complessivamente nel novennio una situazione economica dell’Istituto soddisfacente, caratterizzata nel 2005 da rilevanti disponibilità finanziarie, da un non trascurabile avanzo di amministrazione nonché da una copertura adeguata dei rischi.
Le risultanze gestionali consolidate evidenziano la dinamica espansiva delle entrate correnti, a fronte di un minor ritmo di crescita delle corrispondenti spese nonché il miglioramento dei saldi complessivi delle due componenti, che comprovano una discreta autonomia nella copertura del fabbisogno ordinario con risorse proprie.
La situazione patrimoniale accertata mostra un sensibile incremento del netto dovuto ad una maggiore crescita delle attività rispetto alle passività ed alla significativa dinamicità delle prime attribuibile alle elevate disponibilità di cassa; tra le componenti patrimoniali tendono ad assumere una posizione predominante, oltre alle disponibilità liquide, anche gli investimenti mobiliari, che attestano la politica di privilegio del settore.
Nel periodo in esame la Corte ha registrato un rallentamento nella dinamica ascensionale dei residui attivi, i quali peraltro mantengono una mole ancora ingente; pur tuttavia, il Collegio ha preso atto che l’Ente ha effettuato nel 2004 e nel 2005 una ampia opera di ricognizione cui sono conseguite pertinenti variazioni dei residui in esame.
Con riguardo alle componenti passive, i giudici hanno ritenuto opportuno richiamare l’attenzione dell’Istituto affinché siano assunte idonee iniziative volte a contenere il volume dei residui passivi nonché a smaltire quelli afferenti agli esercizi pregressi.
L’andamento della formazione dei residui e la loro consistenza inducono altresì la Corte a sollecitare l’Ente affinché si adoperi in una più approfondita rivisitazione del complesso dei residui, evidenziando che la rilevante consistenza degli stessi è indice inequivocabile di non ottimali capacità di acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese e quindi di adempimento delle obbligazioni contratte.
  • Qui la determinazione e la relazione.

Crucitta Giuseppe – Francaviglia Rosa

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