Crisi d’impresa, composizione negoziata operativa dal 15 novembre

Redazione 26/08/21
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. 24 agosto 2021, n. 118, approvato dal Consiglio dei Ministri a conclusione dei lavori della Commissione sulla crisi d’impresa costituita presso il Ministero della Giustizia, presieduta dalla prof. Ilaria Pagni.

Il Decreto-legge accompagna, al rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi dal 1° settembre 2021 al 16 maggio 2022, la messa a disposizione delle imprese in difficoltà di un nuovo strumento, operativo dal 15 novembre di quest’anno, per affrontare la gestione della ristrutturazione del debito e raggiungere l’obiettivo del risanamento aziendale.


Aggiornamento del 25 ottobre 2021:
Il decreto legge n. 118/2021 è stato convertito nella Legge 21 ottobre 2021, n. 147. Per maggiori informazioni CLICCA QUI


Il rinvio a maggio 2022 del Codice della crisi ne consentirà  l’adeguamento al mutato contesto economico e alle indicazioni provenienti dalla Direttiva europea Insolvency. Più lungo il rinvio dei meccanismi di allertadifferiti al 31 dicembre 2023, per permettere una maggiore gradualità nella gestione della crisi che tenga conto degli effetti della pandemia.

La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha ritenuto necessario, nella cornice del PNRR, favorire comunque un’emersione precoce della crisi e facilitare gli accordi tra debitore e creditori.

Il Decreto-legge ha introdotto perciò, fin dall’autunno di quest’anno, la ‘composizione negoziata della crisi‘: un percorso negoziale a disposizione dell’imprenditore commerciale o agricolo, di qualunque dimensione, che, senza rinunciare all’assistenza dei professionisti di fiducia, affianca ad essi un esperto facilitatore, terzo e imparziale, competente nella ristrutturazione aziendale e nella materia della crisi d’impresa. Una nuova figura professionale, specializzata attraverso un apposito percorso formativo previsto dal Ministero, e in grado, grazie alla propria indipendenza e terzietà, di favorire le trattative volte all’individuazione di soluzioni  negoziali di composizione della crisi.

Per approfondimenti sulla nuova figura dell’Esperto negoziatore consigliamo l’articolo: “Esperto negoziatore della crisi d’impresa. Ecco tutte le istruzioni utili”

Nuova riforma fallimentare

Il nuovo sistema punta a favorire la continuità aziendale e la conservazione dei valori imprenditoriali; in caso di insuccesso, a rendere più agile la liquidazione concordata del patrimonio del debitore. Sono previste misure premiali per l’imprenditore che sceglie di utilizzare questo strumento e tutele per tutti i soggetti interessati all’operazione di risanamento. Non si rinuncia al controllo del Tribunale a tutela dei soggetti coinvolti o quando comunque è necessario, per il buon fine dei negoziati, proteggere il patrimonio del debitore da azioni esecutive e da istanze di fallimento.

Il funzionamento del sistema è assicurato anche dalla digitalizzazione: l’ingresso nella composizione negoziata avverrà attraverso una piattaforma unica nazionale accessibile dal sito delle singole camere di commercio, che conterrà anche un test, con funzione di autodiagnosi, che consente a ciascuna impresa di verificare la situazione in cui si trova e l’effettiva perseguibilità del risanamento.

La conoscenza da parte delle imprese del nuovo strumento sarà fondamentale per il successo della ‘composizione negoziata’.

principi cui il sistema si ispira sono riservatezzasemplificazioneflessibilitàrapidità ed economicità dei costi.

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Lavoro e crisi d’impresa

Il lavoro quale elemento cardine dell’ordinamento italiano non trovava adeguato spazio, né tutela nel sistema complesso delle procedure concorsuali. Il d.lgs. n. 14/2019, che ha profondamente riformato la materia concorsuale e introdotto il “Nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza” prevede, per la prima volta, una disciplina ad hoc per i rapporti di lavoro dipendente. L’opera si propone di analizzare l’evoluzione della rilevanza che la tutela del lavoro dipendente, ma non solo, ha assunto nella disciplina concorsuale, fondata finora prevalentemente sulla tutela del diritto di credito. La ricerca e la rilevanza di soluzioni conservative, alternative alla liquidazione dell’impresa, l’introduzione di sistemi di allerta tali da assicurare un tempestivo e più proficuo intervento nella gestione della crisi rappresenta la chiave di volta nell’individuazione di punti di contatto tra due materie che, finora, sono state delineate quali due rette parallele dirette al perseguimento di obiettivi diametralmente opposti. Questa una delle linee fondamentali della riforma che viene compiutamente illustrata comunque nella prospettiva della sua entrata in vigore.   Mariaelena Belvisoaffronta il tema della tutela del lavoro nella crisi d’impresa con una tesi di laurea in Giurisprudenza, dal titolo “Diritto del lavoro e diritto fallimentare: prospettive di dialogo”, votata con lode, presso l’Università LUMSA di Roma. Approfondisce tale tematica anche durante il tirocinio svolto, dal 2017 al 2019, presso la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione.

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