Perché lo sciopero
La motivazione alla base dello sciopero – rende noto l’Unione – è la mancata risposta del Governo alle istanze della categoria; il tutto “mentre procede spedita l’attuazione della contestata riforma Orlando, mediante bandi di concorso per la nomina di nuovi giudici di pace e vice procuratori onorari, l’obbligatorietà dell’ufficio del processo, l’avvio delle procedure di trasferimenti, l’approvazione delle nuove dotazioni organiche ecc. ..”
Contestata la riforma Orlando
La citata riforma Orlando è stata ampiamente contestata durante tutto il suo corso e la sua approvazione, mettendo in allerta persino gli organi dell’Unione Europea. La stessa Commissione europea (in risposta alle petizioni dei magistrati e giudici onorari italiani) ha concluso – si legge nel comunicato – che “le condizioni di lavoro dei magistrati e giudici onorari in Italia non dovrebbero essere meno favorevoli rispetto a quelle dei magistrati di carriera e dei giudici di ruolo..”
L’attuale Esecutivo, pertanto, ha inserito tra i punti essenziali del proprio programma una completa modifica della recente riforma Orlando, per quanto in particolare concerne il ruolo dei magistrati onorari, le questioni attinenti al trattamento ad essi spettante ed alle coperture previdenziali ed assistenziali.
Tuttavia – lamenta ancora l’ Unagipa– il Ministro Bonafede e lo stesso Governo hanno posto in essere atti incompatibili con la volontà di di dar attuazione alle suindicate linee di programma. Per tutto ciò premesso, si rammenta, i Giudici di Pace saranno in sciopero dal 17 settembre al 14 ottobre 2018, alle seguenti condizioni:
- assicureranno durante tutto il periodo in questione la tenuta di una sola udienza a settimana;
- tutte le attività giudiziarie ed amministrative resteranno sospese;
- per l’intero periodo i giudici di pace si asterranno dalla frequenza dei corsi di formazione, nonché da ogni altra attività legata al proprio ufficio;
- verranno garantititi solo gli atti indifferibili ed urgenti, come da Codice di autoregolamentazione dello sciopero.
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