E’ quanto previsto dal decreto del Ministero della Giustizia 9 giugno 2020, n. 80 (testo in calce), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 luglio 2020, intitolato “Regolamento concernente modifiche al decreto 9 febbraio 2018, n. 17, recante la disciplina dei corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato, ai sensi dell’articolo 43, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247”.
Il decreto n. 80/2020 posticipa di un quadriennio l’obbligo previsto dall’art. 10 del Decreto n. 17 del 2018, che ha disciplinato i corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato, attuando quanto statuito dall’articolo 43, comma 2, della Legge 31 dicembre 2012, n. 247.
L’entrata in vigore del regolamento, già differita al 31 marzo 2020 ad opera del decreto n. 133/2018, viene ora posticipata di altri due anni.
Il regolamento sui corsi di formazione per l’accesso alla professione di avvocato troverà quindi applicazione ai tirocinanti immatricolati nel registro dei praticanti con decorrenza dal giorno successivo alla scadenza del primo quadriennio dalla sua entrata in vigore.
Ricordiamo che i corsi di formazione potranno essere organizzati dai consigli dell’ordine, dalle associazioni forensi giudicate idonee e dagli dagli altri soggetti previsti dalla legge, incluse le scuole di specializzazione per le professioni legali.
Corsi obbligatori
La durata minima dei corsi è di 160 ore in 18 mesi, con frequenza obbligatoria per l’80 percento; le lezioni on line sono limitate a 50 ore e sono previste due verifiche intermedie e una finale.
Il mancato superamento della verifica finale impedisce il rilascio del certificato di compiuto tirocinio, con conseguente ripetizione dell’ultimo ciclo semestrale di formazione e della relativa verifica.
I corsi prevedono approfondimenti sulle seguenti materie:
a) diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo;
b) diritto processuale civile, penale e amministrativo, anche con riferimento al processo telematico, alle tecniche impugnatorie e alle procedure alternative per la risoluzione delle controversie;
c) ordinamento e deontologia forense;
d) tecnica di redazione degli atti giudiziari in conformità al principio di sinteticità e dei pareri stragiudiziali nelle varie materie del diritto sostanziale e processuale;
e) tecniche della ricerca anche telematica delle fonti e del precedente giurisprudenziale;
f) teoria e pratica del linguaggio giuridico; argomentazione forense;
g) diritto costituzionale, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico;
h) organizzazione e amministrazione dello studio professionale;
i) profili contributivi e tributari della professione di avvocato; previdenza forense;
l) elementi di ordinamento giudiziario e penitenziario.
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