Il 28 novembre 2024, il Senato ha approvato il Decreto Fiscale 2025, introducendo una serie di misure fiscali e sociali destinate a incidere significativamente su contribuenti, famiglie e imprese. Il provvedimento, che ora attende l’approvazione definitiva della Camera entro il 18 dicembre, si configura come un tassello fondamentale della manovra di bilancio, anticipando alcune spese e alleggerendo i conti del prossimo anno.
Indice
- 1. Riapertura del Concordato Preventivo Biennale
- 2. Estensione del Bonus Natale
- 3. Rateizzazione degli acconti IRPEF per le Partite IVA
- 4. Rifinanziamento dell’APE Sociale
- 5. Finanziamento ai partiti politici tramite il 2×1000
- 6. Canone RAI: ritorno a 90 euro
- 7. Incentivi per investimenti green
- 8. Modifiche al payback farmaceutico
- 9. Stanziamenti per la banda ultra-larga
- 10. Proposte non approvate nel Decreto Fiscale
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1. Riapertura del Concordato Preventivo Biennale
Una delle novità più rilevanti è la riapertura del Concordato Preventivo Biennale, uno strumento che consente ai contribuenti di regolarizzare spontaneamente la propria posizione fiscale. La scadenza per aderire è fissata al 12 dicembre 2024, offrendo a imprese e professionisti l’opportunità di sanare situazioni debitorie con il fisco in modo agevolato. Questa misura mira a incentivare la compliance fiscale e a garantire un gettito immediato per lo Stato.
2. Estensione del Bonus Natale
Il decreto prevede l’estensione del Bonus Natale, un’indennità una tantum di 100 euro, anche ai genitori single con almeno un figlio a carico e un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro. Inizialmente destinato ai lavoratori dipendenti, l’ampliamento della platea dei beneficiari mira a sostenere un numero maggiore di famiglie durante le festività natalizie.
3. Rateizzazione degli acconti IRPEF per le Partite IVA
Per le Partite IVA, il decreto posticipa a gennaio 2025 il versamento del secondo acconto IRPEF, originariamente previsto per novembre 2024. Gli importi potranno essere suddivisi in cinque rate mensili, da gennaio a maggio 2025. Questa disposizione si applica a lavoratori autonomi e professionisti con ricavi o compensi fino a 170.000 euro, offrendo maggiore flessibilità nella gestione dei pagamenti fiscali.
4. Rifinanziamento dell’APE Sociale
L’APE Sociale, una prestazione assistenziale destinata a specifiche categorie di lavoratori in difficoltà, viene rifinanziata con uno stanziamento progressivo: 20 milioni di euro per il 2025, 30 milioni per il 2026, 50 milioni per il 2027 e 10 milioni per il 2028. Questa proroga fino al 2028 garantisce una maggiore sicurezza per i lavoratori in condizioni di fragilità, consentendo loro di accedere a un’indennità fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia o anticipata.
5. Finanziamento ai partiti politici tramite il 2×1000
Il decreto aumenta le risorse destinate al finanziamento dei partiti attraverso il 2×1000, portando il totale da 25 a 29,6 milioni di euro per il 2024. Questa misura mira a garantire una maggiore stabilità finanziaria alle forze politiche, consentendo loro di operare in modo più efficace.
6. Canone RAI: ritorno a 90 euro
Nonostante le discussioni sulla possibile riduzione del canone RAI, il decreto non prevede una proroga della riduzione da 90 a 70 euro introdotta come misura straordinaria nel 2024. Pertanto, per il 2025, l’importo del canone RAI tornerà a 90 euro, a meno di ulteriori interventi legislativi.
7. Incentivi per investimenti green
Il decreto include incentivi per favorire gli investimenti green, prevedendo sgravi fiscali per le imprese che adottano tecnologie a basso impatto ambientale o investono in energia rinnovabile. Questa misura si inserisce nel piano più ampio per rispettare gli obiettivi climatici dell’Unione Europea entro il 2030.
8. Modifiche al payback farmaceutico
In risposta alle pressioni delle Regioni e delle aziende farmaceutiche, il decreto modifica il meccanismo del payback farmaceutico, il sistema che regola la ripartizione delle eccedenze della spesa sanitaria. L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dovrà tenere conto non solo del criterio pro-capite, ma anche dei rispettivi superamenti dei tetti di spesa regionali, redistribuendo in modo più equo gli importi tra le Regioni.
9. Stanziamenti per la banda ultra-larga
Il decreto autorizza il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a erogare a Open Fiber 50 milioni di euro per il 2024, destinati al riequilibrio dei Piani Economici Finanziari di Lazio, Sicilia e Calabria. Questa cifra fa parte dei 660 milioni di euro previsti nel disegno di legge di bilancio per il triennio 2027-2029, finalizzati al riequilibrio delle concessioni per la progettazione e la realizzazione della banda ultra-larga nelle aree bianche.
10. Proposte non approvate nel Decreto Fiscale
È importante notare che alcune proposte, come l’introduzione di una nuova “Rottamazione quinquies” delle cartelle esattoriali, non sono state approvate. L’emendamento, che mirava a estendere la definizione agevolata ai carichi affidati dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, è stato respinto, lasciando inalterato il quadro normativo attuale in materia di riscossione.
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