E’ apparso nella GU Serie Generale n.239 del 11-10-2024 (testo scaricabile dal box dedicato) il Decreto Flussi 2024, che introduce nuove disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, protezione internazionale, e misure contro lo sfruttamento dei migranti. L’obiettivo principale del decreto è migliorare la gestione dei flussi migratori e introdurre nuove regole per tutelare i lavoratori stranieri, specialmente quelli stagionali, riducendo al contempo i rischi legati al caporalato e garantendo una maggiore sicurezza nelle procedure di immigrazione. Il testo era stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 ottobre. All’analogo decreto dell’anno scorso abbiamo dedicato l’articolo “Conversione del decreto flussi: la legge in G.U. (50/2023)” . Per approfondire il tema dell’immigrazione consigliamo il volume: Immigrazione, asilo e cittadinanza
Indice
- 1. Sanzioni per i datori di lavoro
- 2. Click Day per la gestione dei flussi
- 3. Permesso di soggiorno per le vittime di caporalato
- 4. Maggiore flessibilità per i lavoratori stagionali
- 5. Settore turistico e assistenza domiciliare
- 6. Controlli sui telefoni cellulari dei migranti
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1. Sanzioni per i datori di lavoro
Uno dei punti chiave del decreto è l’introduzione di misure severe contro i datori di lavoro che non rispettano i termini contrattuali con i lavoratori stranieri. Secondo il nuovo testo, i datori sono obbligati a sottoscrivere i contratti di soggiorno entro otto giorni dall’arrivo del lavoratore straniero in Italia. In caso di mancato rispetto di questo termine, sono previste sanzioni significative, tra cui la preclusione per un triennio dalla possibilità di presentare ulteriori richieste di ingresso di lavoratori stranieri.
Queste misure mirano a prevenire le pratiche di sfruttamento dei lavoratori stranieri, garantendo che vengano formalizzati i contratti di lavoro in tempi brevi e che i diritti dei lavoratori vengano rispettati.
2. Click Day per la gestione dei flussi
Il decreto prevede una riforma della gestione dei flussi tramite l’introduzione di più “click day”, suddivisi per tipologia di lavoratori. Questa novità ha lo scopo di evitare la concentrazione delle richieste in un solo giorno, riducendo così la pressione sui sistemi informatici e migliorando l’efficienza dei controlli. Grazie all’interoperabilità dei sistemi, la precompilazione delle domande permetterà una gestione più ordinata e meno caotica dei flussi migratori.
L’obiettivo a lungo termine del governo, come dichiarato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, è l’abolizione completa del sistema dei “click day”, con una transizione graduale verso una gestione più efficiente e programmata degli arrivi dei lavoratori stranieri. Per approfondire il tema dell’immigrazione consigliamo il volume: Immigrazione, asilo e cittadinanza
Immigrazione, asilo e cittadinanza
Obiettivo degli autori è quello di cogliere l’articolato e spesso contraddittorio tessuto normativo del diritto dell’immigrazione.Il volume, nel commento della disciplina, dà conto degli orientamenti giurisprudenziali e delle prassi amministrative, segnalando altresì la dottrina “utile”, perché propositiva di soluzioni interpretative utilizzabili dall’operatore (giudici, avvocati, amministratori, operatori nei diversi servizi).Il quadro normativo di riferimento di questa nuova edizione è aggiornato da ultimo alla Legge n. 176/2023, di conversione del decreto immigrazione (D.L. n. 133/2023) e al D.lgs n. 152/2023, che attua la Direttiva UE/2021/1883, gli ultimi atti legislativi (ad ora) di una stagione breve ma normativamente convulsa del diritto dell’immigrazione.Paolo Morozzo della RoccaDirettore del Dipartimento di Scienze umane e sociali internazionali presso l’Università per stranieri di Perugia.
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3. Permesso di soggiorno per le vittime di caporalato
Un’altra innovazione importante introdotta dal decreto è la creazione di un permesso di soggiorno speciale per le vittime di caporalato che denunciano gli sfruttatori. Questo permesso avrà una durata iniziale di sei mesi, sarà rinnovabile per un anno e potrà essere ulteriormente esteso in base alle esigenze di giustizia. Questa misura rappresenta un passo importante nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori migranti, fornendo loro una protezione legale mentre collaborano con le autorità.
4. Maggiore flessibilità per i lavoratori stagionali
Il decreto affronta anche il problema dei lavoratori stagionali, introducendo un periodo di “cuscinetto” di 60 giorni. Durante questo periodo, i lavoratori stranieri potranno cercare un nuovo impiego in Italia senza dover tornare nel loro Paese d’origine. Inoltre, sarà possibile convertire i contratti di lavoro stagionali in contratti a tempo determinato o indeterminato, senza influire negativamente sulle quote previste per i flussi.
Questa misura mira a favorire una maggiore stabilità per i lavoratori stagionali e a garantire che restino regolari durante il processo di ricerca di un nuovo impiego.
5. Settore turistico e assistenza domiciliare
Nel settore turistico, in particolare, sono previsti due “click day” fino al 2025 per affrontare la carenza di lavoratori stagionali. Questo settore dipende fortemente dalla manodopera straniera, e il decreto mira a garantire una migrazione regolare e sicura, proteggendo al tempo stesso le aziende e i lavoratori da possibili truffe.
Un altro punto importante riguarda l’assistenza domiciliare e familiare. Per il 2025, il decreto prevede l’introduzione di 10.000 visti dedicati a lavoratori destinati a badanti e assistenti per anziani e disabili. Questa quota speciale sarà gestita tramite agenzie del lavoro o professionisti qualificati, garantendo così una maggiore regolamentazione del settore.
6. Controlli sui telefoni cellulari dei migranti
Una delle misure più discusse del decreto riguarda l’uso dei dati dei telefoni cellulari dei migranti per facilitare la loro identificazione e determinare la provenienza geografica. Il governo ha chiarito che l’accesso ai dati sarà limitato e autorizzato solo per scopi di identificazione, con il divieto di accedere a corrispondenza privata o altre forme di comunicazione. La procedura sarà eseguita alla presenza di un mediatore culturale e richiederà l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
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