Nuovi orizzonti etici nel binomio diritto intelligenza artificiale. L’ordine degli avvocati di Milano presenta la prima carta dei principi. L’Ordine degli Avvocati di Milano ha approvato HOROS, la prima Carta dei Principi in Italia per l’utilizzo responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale (IA) nella professione legale. Questa iniziativa, formalizzata il 15 dicembre 2024, risponde all’esigenza concreta di garantire un’integrazione etica ed efficace delle nuove tecnologie nel lavoro quotidiano degli avvocati, preservando i principi fondamentali di trasparenza, equità e autonomia decisionale. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Indice
1. Il contesto: l’IA e il diritto
Il settore legale è da tempo investito da innovazioni tecnologiche che incidono significativamente su attività fondamentali come la ricerca giurisprudenziale, la revisione contrattuale e l’analisi predittiva delle decisioni giudiziarie. Questi strumenti, spesso alimentati da algoritmi di machine learning, promettono di accelerare processi complessi e migliorare l’efficienza degli studi legali.
Tuttavia, tali innovazioni pongono interrogativi specifici:
- Come garantire che l’IA sia utilizzata senza ledere i principi del giusto processo?
- Quali misure adottare per evitare decisioni discriminatorie legate a bias algoritmici?
- In che modo preservare l’autonomia del professionista legale, evitando un eccesso di delega alle macchine?
Questi temi non sono questioni astratte, ma problematiche concrete che incidono sull’affidabilità del sistema giustizia. HOROS è nato per offrire risposte puntuali a tali criticità. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale
Con la diffusione inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità, gli operatori del diritto sono chiamati a interrogarsi sulla capacità dell’attuale tessuto normativo – nazionale, europeo e internazionale – di reggere la forza d’urto dell’IA garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali a singoli e collettività o, piuttosto, sulla indispensabilità di un nuovo approccio normativo.Il Legislatore europeo è intervenuto dettando la nuova normativa dell’AI ACT, il Regolamento n. 1689/2024, che si muove lungo più direttrici: raggiungere un mercato unico dell’IA, aumentare la fiducia dei consociati, prevenire e mitigarne i rischi e, infine, sostenere anche l’innovazione della medesima IA. In un contesto di così ampio respiro, e in continuo divenire, qual è il ruolo del giurista?Il volume offre al lettore un primo strumento organico approfondito ed esaustivo per mettere a fuoco l’oggetto delle questioni e la soluzione alle stesse come poste dalla normativaeurounionale, dallo stato dell’arte tecnico e giuridico alle problematiche in campo: la proprietà intellettuale, le pratiche di IA proibite, il rapporto con il GDPR e la compliance per l’IA in base al rischio, i nuovi obblighi a carico di imprese, fornitori e utenti. Giuseppe CassanoDirettore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato numerosissimi contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi.Enzo Maria TripodiGiurista specializzato nella contrattua listica d’impresa, nella disciplina della distribuzione commerciale, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy e la tutela dei consumatori. Già docente presso la LUISS Business School e professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma. Ha insegnato in numerosi Master post-laurea ed è autore di numerose pubblicazioni con le più importanti case editrici.
Giuseppe Cassano, Enzo Maria Tripodi | Maggioli Editore 2024
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2. HOROS (la carta dei principi): struttura e obiettivi
HOROS si basa su alcuni principi essenziali, tra cui spiccano:
- Trasparenza: gli algoritmi utilizzati devono essere spiegabili e verificabili, evitando dinamiche opache che possono compromettere la fiducia nell’utilizzo di tali tecnologie. Un avvocato deve essere in grado di comprendere e spiegare il funzionamento di qualsiasi sistema di IA applicato ai suoi casi.
- Centralità del giudizio umano: la responsabilità decisionale deve restare sempre nelle mani del professionista. L’IA può assistere, ma mai sostituirsi all’avvocato, la cui competenza resta il fulcro della consulenza legale.
- Non discriminazione: gli strumenti di IA devono essere progettati per garantire equità e inclusività, evitando decisioni basate su pregiudizi insiti nei dati di addestramento.
- Sicurezza dei dati: è imprescindibile rispettare la normativa sulla protezione dei dati personali (GDPR e normativa italiana), garantendo che i sistemi di IA trattino le informazioni in modo conforme e sicuro.
- Formazione continua: gli avvocati devono acquisire competenze tecniche sufficienti per utilizzare e valutare criticamente le tecnologie di IA, senza affidarsi ciecamente a strumenti che non padroneggiano pienamente.
3. Un modello di governance dinamico
HOROS non è un documento statico. L’Ordine degli Avvocati di Milano ha istituito un Tavolo permanente per monitorare l’impatto delle tecnologie di IA sul settore legale e aggiornare la Carta in base agli sviluppi tecnologici e normativi. Questo approccio garantisce che il documento resti attuale e risponda tempestivamente alle nuove sfide poste dall’evoluzione dell’IA.
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4. Opportunità e rischi: perché HOROS è essenziale
L’adozione di sistemi di IA nel settore legale è una realtà consolidata, ma presenta potenziali criticità che non possono essere sottovalutate:
- Bias algoritmici: gli algoritmi possono perpetuare o amplificare discriminazioni già presenti nei dati di addestramento. Questo aspetto è particolarmente rilevante nei sistemi di IA applicati alla giustizia, dove decisioni distorte potrebbero minare la fiducia pubblica nel sistema legale.
- Opacità: la difficoltà nel comprendere il funzionamento interno degli algoritmi può ostacolare il controllo da parte del professionista, compromettendo la trasparenza del processo decisionale.
- Erosione della responsabilità: affidarsi in modo eccessivo all’IA rischia di deresponsabilizzare il professionista legale, con gravi conseguenze deontologiche e giuridiche.
Tuttavia, se utilizzati correttamente, gli strumenti di IA offrono vantaggi significativi: una maggiore efficienza nella gestione dei flussi di lavoro, un miglior accesso alle informazioni rilevanti e una capacità senza precedenti di analizzare grandi quantità di dati. HOROS fornisce le basi per sfruttare tali opportunità senza correre rischi inutili.
5. Conclusioni
HOROS non è una semplice dichiarazione di intenti, ma uno strumento operativo che mira a responsabilizzare l’intera comunità legale. L’avvocato che utilizza tecnologie basate su IA non può limitarsi a un ruolo passivo, ma deve agire come garante della loro correttezza e conformità.
L’Ordine degli Avvocati di Milano, con questa iniziativa, pone le basi per un approccio consapevole e informato all’utilizzo dell’IA, dimostrando che innovazione tecnologica ed etica professionale possono non solo coesistere, ma rafforzarsi reciprocamente.
HOROS offre un framework per gestire la complessità tecnologica senza sacrificare i principi fondamentali della professione forense. È ora compito di ogni avvocato adottare questa visione e tradurla in pratica, garantendo che l’intelligenza artificiale resti uno strumento al servizio della giustizia, mai un suo sostituto.
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