Diritto di asilo -Scheda di Diritto

Redazione 06/08/24
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Il diritto di asilo è un istituto giuridico fondamentale che garantisce protezione a individui perseguitati, assicurando loro un rifugio sicuro in un paese straniero. Questo diritto ha radici antiche e si è evoluto nel tempo, trovando espressione in numerosi trattati internazionali, legislazioni nazionali e in documenti costituzionali. Per l’approfondimento sui temi dell’immigrazione consigliamo il volume: Immigrazione, asilo e cittadinanza

Indice

1. Fondamenti giuridici internazionali


Il diritto di asilo è sancito da vari strumenti internazionali, il più importante dei quali è la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati, completata dal Protocollo di New York del 1967. La Convenzione definisce chi è un rifugiato, i diritti di cui gode e gli obblighi degli Stati che lo accolgono. Secondo l’articolo 1 della Convenzione, un rifugiato è una persona che, “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche”, si trova fuori dal proprio paese e non può o non vuole avvalersi della protezione di tale paese.

2. Principio di non-refoulement


Un elemento cardine del diritto di asilo è il principio di non-refoulement, sancito dall’articolo 33 della Convenzione di Ginevra. Questo principio proibisce agli Stati di espellere o respingere un rifugiato verso frontiere di territori dove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate. Il non-refoulement è considerato una norma di diritto internazionale consuetudinario, il che significa che vincola anche gli Stati che non hanno ratificato la Convenzione di Ginevra. Per l’approfondimento sui temi dell’immigrazione consigliamo il volume: Immigrazione, asilo e cittadinanza

3. Legislazione europea


Nell’Unione Europea, il diritto di asilo è regolato da un quadro normativo complesso che comprende il Regolamento Dublino III e il Sistema Europeo Comune di Asilo (SECA). Il Regolamento Dublino III stabilisce criteri e meccanismi per determinare quale Stato membro sia responsabile dell’esame di una domanda di asilo. In generale, la responsabilità ricade sul primo Stato membro in cui il richiedente asilo è entrato.
Il SECA mira ad armonizzare le politiche di asilo degli Stati membri, assicurando standard uniformi per la protezione dei richiedenti asilo e la garanzia di un trattamento equo. Questo sistema include direttive sul riconoscimento e lo status dei rifugiati, sulle condizioni di accoglienza e sulle procedure di asilo.

4. Diritto di asilo in Italia


In Italia, il diritto di asilo è sancito dall’articolo 10, comma 3, della Costituzione, che recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.
La normativa italiana è allineata con i principi internazionali ed europei, principalmente attraverso il Decreto Legislativo 25 del 2008 (attuazione della Direttiva 2005/85/CE) che disciplina le procedure per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale. Inoltre, il Decreto Legislativo 251 del 2007 (attuazione della Direttiva 2004/83/CE) stabilisce standard minimi per l’attribuzione della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale.

5. Procedura di asilo


La procedura per la richiesta di asilo inizia con la presentazione di una domanda presso le autorità competenti, come la Polizia di Frontiera o la Questura. La domanda viene poi esaminata dalle Commissioni Territoriali per il Riconoscimento della Protezione Internazionale, che valutano le condizioni del richiedente. In caso di rifiuto, il richiedente può fare ricorso presso il Tribunale ordinario.

6. Criticità e sfide


Il diritto di asilo è spesso al centro di dibattiti politici e sociali, specialmente in periodi di crisi migratoria. Tra le principali criticità vi sono i lunghi tempi di attesa per l’esame delle domande, le condizioni di accoglienza non sempre adeguate e la disparità di trattamento tra diversi Stati membri dell’UE. Inoltre, la gestione delle frontiere esterne dell’UE e le politiche di rimpatrio possono entrare in conflitto con il principio di non-refoulement.

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