Il diritto di recesso nei contratti a distanza è uno strumento fondamentale di tutela del consumatore, che consente di recedere da un contratto senza necessità di fornire motivazioni o sostenere costi aggiuntivi, tranne quelli espressamente previsti dalla legge. Questo diritto è regolato dal Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005), in attuazione della Direttiva 2011/83/UE, e si applica a tutti i contratti conclusi fuori dai locali commerciali, come quelli stipulati online, via telefono o tramite posta.
Indice
1. Definizione e ambito di applicazione
Il recesso è un diritto riconosciuto ai consumatori per proteggersi dall’acquisto impulsivo o da condizioni contrattuali svantaggiose che possono sorgere quando si negozia fuori da un contesto fisico tradizionale. Il diritto di recesso si applica a:
- Contratti a distanza, ossia quelli conclusi tra un professionista e un consumatore senza la presenza fisica simultanea delle parti.
- Contratti negoziati fuori dai locali commerciali, come quelli conclusi durante una visita del venditore a domicilio.
Tuttavia, il Codice del Consumo prevede alcune eccezioni all’applicabilità del diritto di recesso, di cui discuteremo in seguito.
2. Termini per l’esercizio del diritto
Il consumatore può esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dalla data in cui lui o un terzo da lui designato (diverso dal vettore) acquisisce il possesso fisico del bene, o nel caso di contratti di servizi, dalla data di conclusione del contratto. Questo periodo è definito “periodo di riflessione”, durante il quale il consumatore ha il diritto di annullare l’acquisto senza incorrere in penalità e senza dover fornire giustificazioni.
Il venditore ha l’obbligo di informare il consumatore dell’esistenza del diritto di recesso e dei relativi termini e condizioni. Se tale informazione non viene fornita correttamente, il periodo di recesso si estende a 12 mesi oltre il termine originale di 14 giorni.
3. Modalità di esercizio del diritto
Per esercitare il diritto di recesso, il consumatore deve informare il venditore della propria decisione di recedere dal contratto, utilizzando un modulo tipo predisposto dal venditore o tramite una dichiarazione inequivocabile della sua intenzione di recedere. La comunicazione può essere inviata via email, posta raccomandata o attraverso altri mezzi di comunicazione previsti dal contratto.
Una volta inviata la comunicazione di recesso, il consumatore ha 14 giorni di tempo per restituire il bene acquistato. I costi di restituzione sono generalmente a carico del consumatore, salvo che il venditore non abbia concordato di sostenerli o non abbia informato il consumatore dell’obbligo di sostenerli. Il venditore, dal canto suo, è obbligato a rimborsare tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore, inclusi i costi di consegna iniziali, entro 14 giorni dal ricevimento della comunicazione di recesso o dalla ricezione della merce restituita.
4. Eccezioni al diritto di recesso
Nonostante la generale applicabilità del diritto di recesso, esistono alcune eccezioni previste dall’articolo 59 del Codice del Consumo. In particolare, il diritto di recesso non può essere esercitato nei seguenti casi:
- Beni personalizzati o su misura: prodotti confezionati su richiesta del consumatore o chiaramente personalizzati.
- Prodotti deperibili: beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente.
- Prodotti sigillati: articoli sigillati che non sono idonei a essere restituiti per motivi igienici o di protezione della salute e che sono stati aperti dopo la consegna.
- Contenuti digitali: il diritto di recesso non si applica alla fornitura di contenuti digitali (musica, film, software, ecc.) forniti su supporto non materiale una volta iniziato il download con il consenso del consumatore.
- Giornali, periodici o riviste: fatta eccezione per i contratti di abbonamento.
- Servizi completi: il diritto di recesso non può essere esercitato una volta che il servizio è stato completamente eseguito con il consenso espresso del consumatore, a condizione che egli sia stato informato della perdita del diritto una volta completato il servizio.
5. Conseguenze del mancato esercizio corretto del diritto di recesso
Il mancato rispetto delle condizioni per l’esercizio del diritto di recesso, come la mancata comunicazione o il ritardo nella restituzione del bene, può comportare la perdita del diritto di recesso e l’obbligo per il consumatore di adempiere al contratto. Inoltre, il consumatore può essere tenuto a risarcire eventuali danni causati al bene durante il periodo in cui ne ha avuto il possesso, qualora questi danni superino il normale uso del prodotto previsto per verificare le caratteristiche e il funzionamento del bene.
6. Obblighi del venditore
Il venditore ha l’obbligo di rimborsare al consumatore tutti i pagamenti ricevuti, inclusi i costi di consegna iniziali (con l’eccezione dei costi aggiuntivi derivanti dalla scelta di un metodo di consegna diverso da quello standard meno costoso offerto dal venditore). Il rimborso deve avvenire utilizzando lo stesso mezzo di pagamento utilizzato dal consumatore per l’acquisto, salvo diverso accordo tra le parti. Tuttavia, il venditore può trattenere il rimborso fino a quando non abbia ricevuto i beni o finché il consumatore non fornisca prova di averli restituiti.
Ti interessano questi contenuti?
Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento