“Doppia pregiudizialità”: recenti pronunce

Fabio Cacurri 20/01/23
Scarica PDF Stampa

Indice

2. Casistica

3. Recenti pronunce della Corte Costituzionale

Volume consigliato

FORMATO CARTACEO

Accesso e funzione extraprocessuale del sindacato di legittimità costituzionale e della sua motivazione. Proposte di lettura

Il tema della oggettività e della soggettività del sindacato costituzionale, in quanto raffronto oggettivo fra fonti gerarchicamente ordinate ovvero contenzioso concreto in termini di legalità costituzionale, è argomento di ampio dibattito dottrinale e giurisprudenziale sia nel diritto italiano sia nel diritto comparato. Se da una parte vi è un rapporto di consonanza fra la dimensione soggettiva del contenzioso costituzionale e la garanzia oggettiva della Costituzione, tuttavia nelle società pluralistiche l’analisi di tale sindacato non può ridursi al determinismo normativo della risoluzione del caso concreto ove è da considerare che il controllo giurisdizionale di costituzionalità, e le argomentazioni presenti nella parte motiva della decisione, costituiscono degli elementi chiave di quel procedimento di consolidamento del compromesso costituzionale paragonabili, nel pur diverso procedimento legislativo, alla formazione discorsiva dell’opinione e della volontà che trasforma l’istanza giuridica da imposizione maggioritaria in strumento di mediazione. Oggettività/soggettività del sindacato costituzionale è tema collegato alla differenziazione fra modelli di controllo di costituzionalità orientati ad assicurare che, nell’applicazione concreta del diritto, non vengano lesi diritti e libertà costituzionalmente garantiti, e modelli di giustizia ove il controllo è interpretato in senso più ampio come un mezzo finalizzato a garantire la conformità dell’ordinamento giuridico alla volontà costituzionale. La dicotomia detta richiama alla mente la contrapposizione fra controlli astratti e controlli concreti; tuttavia, la rigidità della corrispondenza fra controllo astratto e garanzia “in astratto” e controllo concreto e garanzia “in concreto” necessita di essere sfumata essendo evidente che tutti i modelli di giustizia costituzionale sembrano perseguire entrambe le finalità bilanciandole di volta in volta fra loro. Più che il modello di controllo, dunque, è la tipologia di accesso a fungere da elemento condizionante della (rectius: costituire elemento inscindibilmente collegato alla) funzione attribuita alla giustizia costituzionale in un determinato procedimento e finisce per connotare a cascata tutta una serie di elementi tecnici del sindacato dal suo instaurarsi sino alla scrittura della decisione. L’accesso diviene, pertanto, il punto di vista privilegiato dal quale affrontare il tema della (maggiore o minore carica di) oggettività o soggettività del sindacato costituzionale che in effetti costituiscono il presupposto necessario per una valutazione circa la natura del medesimo, la sua motivazione e la funzione extraprocessuale di quest’ultima. Laura Fabiano Professore Associato di Diritto pubblico comparato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Pamela Martino Professore Ordinario di Diritto pubblico comparato presso il Dipartimento Jonico in “Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Laura Fabiano, Pamela Martino | Maggioli Editore 2022

  1. [1]

    La dottrina dei controlimiti elaborata dalla giurisprudenza costituzionale postula l’intangibilità dei principi supremi e dei diritti fondamentali dell’ordinamento costituzionale dello Stato, in quanto nucleo estremo che ne plasma l’identità.

  2. [2]

    La decisione Cons.  Stato Sez. V 8.8.2005 n. 4207 è stata criticata particolarmente da Anselmo Barone: “La tutela dei contro limiti fra principi e suggestioni” –  03/08/2007

Fabio Cacurri

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento