La giurisprudenza di appello è costante nel considerare che, a differenza della nozione civilistica di pertinenza, ai fini urbanistico – edilizi un manufatto può essere considerato una pertinenza quando è non solo preordinato a una esigenza oggettiva dell’edificio principale ed è inserito funzionalmente al suo servizio, ma è anche sfornito di un autonomo valore di mercato e non incide sul “carico urbanistico” mediante la creazione di un “nuovo volume” (Cons. Stato, Sez. IV, 2.2.2012, n. 615, cit.).
Nell’ordinamento statale vige il principio generale per il quale occorre il rilascio della concessione edilizia (o del titolo avente efficacia equivalente) quando si tratti di un “manufatto edilizio” (cfr. Sez. VI, 24.7.2014, n. 3952): salva una diversa normativa regionale o comunale, ai fini edilizi manca la natura pertinenziale quando sia realizzato un nuovo volume, su un’area diversa ed ulteriore rispetto a quella già occupata dal precedente edificio.
Affinché possa parlarsi di “ampliamento” è necessario che il manufatto sia riferito a una specifica opera preesistente rispetto alla quale la nuova opera mantiene uno stretto collegamento, modificandola in senso spaziale. L’ampliamento di un manufatto comporta, infatti, il mantenimento degli elementi fondamentali del fabbricato anteriore: ma volumi nuovi, quali quelli in esame non soddisfano questo fondamentale requisito.
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Abusi e reati edilizi
Aggiornata con la recente Legge 24 luglio 2018, n. 89 di conversione del DL 29 maggio 2018 n 55, che ha rivisto l’indice di tolleranza delle misure progettuali, quest’apprezzatissima Opera, giunta alla sua settima edizione, esamina la complessa materia degli abusi edilizi e urbanistici attraverso il quadro organico ed approfondito della normativa di riferimento e sua evoluzione, con particolare attenzione agli aspetti di natura penale e processuale penale. La trattazione, grazie ad una copiosa casistica giurisprudenziale, chiarisce al Professionista quali sono i titoli abilitativi richiesti per ciascun intervento edilizio, per evitare d’incorrere in sanzioni in caso di violazione: il permesso di costruire, l’autorizzazione unica e la denuncia di inizio attività. Alla luce delle più recenti decisioni della Suprema Corte di Cassazione e della giurisprudenza amministrativa, il Manuale analizza nel dettaglio le varie categorie di abuso edilizio di rilevanza penale e quelle di natura amministrativa, civile e fiscale – dai reati tipici alle violazioni dei vincoli ambientali e dei beni culturali – soffermandosi sull’attività di vigilanza e sui procedimenti applicativi alle varie sanzioni e sulle procedure per la sanatoria delle opere abusive. Fruibile e di rapida consultazione, grazie al risalto grafico delle parole-chiave, all’indice analitico degli argomenti e agli appositi box di lettura all’interno del testo con i riferimenti giurisprudenziali della materia trattata. Nicola D’Angelo, Magistrato, autore di testi di diritto, collabora su tematiche giuridiche con diverse riviste tra cui troviamo “Progetto sicurezza”, “Rivista Giuridica di Polizia” e “L’Ufficio Tecnico”, tutte pubblicate da Maggioli Editore.
Nicola D’Angelo | 2019 Maggioli Editore
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