L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha accolto con soddisfazione il parere favorevole espresso dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato sugli emendamenti al Decreto Milleproroghe, che riguardano l’esame di abilitazione alla professione forense.
La Commissione ha approvato la proroga del regime transitorio anche per il 2025, confermando le modalità di svolgimento già adottate per le sessioni 2023 e 2024. Inoltre, su richiesta di AIGA, è stato ridotto il punteggio minimo richiesto per il superamento dell’orale, che passa da 105 a 90 punti.
Si tratta di una decisione che garantisce continuità e stabilità per i candidati, evitando un ritorno alla disciplina prevista dalla Legge 247/2012, ritenuta non più adeguata alle esigenze formative e professionali attuali. Per informazioni sulla sessione 2024-2025, invitiamo a consultare l’articolo dedicato.
Indice
- 1. Esame avvocato 2025: le novità negli emendamenti del Milleproroghe
- 2. AIGA: una conquista per i praticanti avvocati
- 3. Le criticità della Legge 247/2012 e la necessità di una riforma strutturale
- 4. Perché la proroga e la riduzione del voto minimo sono fondamentali?
- 5. Verso una riforma definitiva dell’esame di Stato
- 6. Conclusioni
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1. Esame avvocato 2025: le novità negli emendamenti del Milleproroghe
L’approvazione degli emendamenti da parte della Commissione Affari Costituzionali introduce importanti novità per gli aspiranti avvocati:
- Proroga del regime transitorio per il 2025, con conferma delle modalità sperimentate nelle sessioni precedenti.
- Prova scritta unica, consistente nella redazione di un atto giudiziario.
- Esame orale trifasico, con tre prove orali distinte.
- Riduzione del punteggio minimo per l’orale, che passa da 105 a 90 punti.
Questi interventi garantiscono una maggiore equità nel trattamento dei candidati, assicurando che tutti possano affrontare l’esame con regole chiare e uniformi, senza modifiche impreviste che potrebbero compromettere la loro preparazione.
2. AIGA: una conquista per i praticanti avvocati
Per AIGA, il via libera della Commissione rappresenta un risultato importante per i giovani praticanti avvocati, che in questi mesi avevano manifestato preoccupazione per l’incertezza sulle modalità di svolgimento dell’esame 2025.
Secondo il presidente Carlo Foglieni, la stabilità delle modalità d’esame garantirà continuità, certezza e uniformità di trattamento tra i candidati delle diverse sessioni.
Questa decisione rappresenta un primo passo concreto verso una riforma complessiva dell’esame di abilitazione, attualmente in discussione presso la costituente dell’avvocatura istituita dal Consiglio Nazionale Forense.
3. Le criticità della Legge 247/2012 e la necessità di una riforma strutturale
L’esame di Stato per l’abilitazione forense è stato oggetto di diverse modifiche e proroghe emergenziali negli ultimi anni, in risposta alle esigenze della pandemia e ai cambiamenti nel sistema di formazione forense.
La Legge 247/2012, che regola l’abilitazione, prevedeva originariamente tre prove scritte (due pareri e un atto) e una prova orale unica. Tuttavia, questa disciplina è stata progressivamente superata dalle nuove modalità d’esame, ritenute più aderenti alla formazione attuale.
Con l’introduzione delle Scuole forensi obbligatorie e la sperimentazione delle nuove modalità d’esame, è diventato sempre più evidente che tornare al modello del 2012 non risponderebbe più alle reali esigenze dei candidati.
Per questo motivo, AIGA non si è limitata a chiedere la proroga del regime transitorio, ma ha ribadito la necessità di un intervento normativo definitivo, in grado di stabilizzare l’esame di abilitazione con modalità chiare, aggiornate e coerenti con il percorso di formazione attuale.
4. Perché la proroga e la riduzione del voto minimo sono fondamentali?
Secondo AIGA, le modifiche approvate nel Milleproroghe rispondono a esigenze concrete e consentono di garantire:
- Maggiore continuità per i praticanti, evitando incertezze sulle modalità d’esame.
- Un sistema più equo e meritocratico, con prove pratiche e orali più aderenti alla professione.
- L’adeguamento dei criteri di valutazione, con la riduzione del punteggio minimo per l’orale da 105 a 90 punti, facilitando l’accesso alla professione senza compromettere il livello di preparazione richiesto.
5. Verso una riforma definitiva dell’esame di Stato
L’approvazione degli emendamenti nel Milleproroghe non è solo una misura temporanea, ma apre la strada a una riforma strutturale dell’abilitazione forense, su cui AIGA continuerà a lavorare nei prossimi mesi.
L’obiettivo è quello di definire un sistema di accesso chiaro, equo e in linea con le esigenze della categoria, evitando il ripetersi di proroghe e interventi emergenziali che generano incertezza nei candidati.
Secondo Carlo Foglieni, questo risultato è il primo passo di un percorso più ampio che deve portare alla definitiva riforma dell’esame, affinché sia strutturato in modo coerente con la preparazione dei praticanti e con le necessità del mercato legale.
6. Conclusioni
Grazie agli emendamenti approvati nel Decreto Milleproroghe, l’esame di abilitazione forense 2025 si svolgerà con le stesse modalità degli ultimi due anni, garantendo stabilità ai candidati. Inoltre, la riduzione del punteggio minimo per l’orale consentirà una valutazione più equilibrata, senza abbassare il livello della selezione.
Ora, l’attenzione si sposta sulla riforma complessiva dell’abilitazione, per superare definitivamente le incertezze normative e offrire ai giovani avvocati un percorso di accesso chiaro e meritocratico.
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