ESG (Environmental, Social, Governance) -Scheda di Diritto

Redazione 12/10/24
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Il concetto di ESG (Environmental, Social, and Governance) rappresenta oggi un elemento cardine nella valutazione delle imprese, poiché riflette l’attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Questo insieme di criteri è diventato fondamentale per gli investitori, le aziende e i regolatori, poiché consente di valutare l’impatto di un’impresa non solo in termini finanziari, ma anche in termini di impatto ambientale, sociale e di governance. Le tematiche ESG, pertanto, influenzano sia le politiche aziendali che la regolamentazione a livello nazionale e internazionale, contribuendo a definire gli standard etici e operativi delle imprese. Per approfondire questo tema abbiamo organizzato il corso Percorso Sostenibilità ESG. Strumenti pratici per le professioni

Indice

1. Criterio ambientale (Environmental)


Il criterio ambientale si focalizza su come le aziende gestiscono il proprio impatto sull’ambiente. Questo aspetto include la valutazione delle pratiche di gestione delle risorse naturali, dell’efficienza energetica, delle emissioni di gas serra e delle politiche di smaltimento dei rifiuti.

1.1. Normativa ambientale


Le normative a livello europeo e nazionale svolgono un ruolo fondamentale nella regolamentazione dell’impatto ambientale delle imprese. Tra le principali normative europee vi è il Regolamento (UE) 2020/852, che ha istituito la cosiddetta Tassonomia Europea, una classificazione delle attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Le aziende devono conformarsi a queste regole per poter essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale e ottenere finanziamenti o incentivi.
A livello nazionale, il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. n. 152/2006) è la normativa principale che disciplina la gestione ambientale, e prevede disposizioni su inquinamento, rifiuti, emissioni e protezione delle risorse idriche. Le aziende sono quindi tenute a rispettare rigide normative in materia di emissioni e gestione dei rifiuti, per evitare sanzioni e garantire la propria sostenibilità.

1.2. Standard volontari


Oltre alla conformità normativa, molte aziende scelgono di adottare standard ambientali volontari, come l’ISO 14001, che certifica i sistemi di gestione ambientale. Questa certificazione dimostra l’impegno dell’azienda verso il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, facilitando la riduzione dell’impatto ambientale e migliorando l’immagine pubblica dell’impresa.

2. Criterio sociale (Social)


Il criterio sociale si riferisce a come le aziende gestiscono le relazioni con i dipendenti, i clienti, i fornitori e la comunità. Questo aspetto comprende temi come le condizioni di lavoro, l’uguaglianza di genere, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per la comunità.

2.1. Normativa sociale


Le normative relative alla tutela dei diritti sociali all’interno delle aziende sono ampie e variegate. In Italia, il Decreto Legislativo 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti, ha avuto un impatto significativo sui criteri ESG, poiché prevede anche la responsabilità per reati connessi alle condizioni di lavoro, come la discriminazione e il mobbing. Le aziende sono quindi chiamate a implementare modelli organizzativi per prevenire violazioni dei diritti dei lavoratori e rispettare i requisiti di sicurezza sul lavoro, come disciplinato dal D.Lgs. 81/2008.
Anche a livello europeo, vi sono normative che promuovono la protezione dei diritti sociali, come la Direttiva (UE) 2019/1937 sulla protezione degli informatori (whistleblowers), che tutela coloro che segnalano illeciti in ambito lavorativo. L’adozione di politiche di whistleblowing è fondamentale per garantire trasparenza e responsabilità all’interno delle organizzazioni.

2.2. Pratiche volontarie e CSR


Le imprese che desiderano migliorare il proprio rating ESG implementano politiche interne di Corporate Social Responsibility (CSR), promuovendo iniziative che favoriscono l’uguaglianza di genere, la diversità e l’inclusione. Alcune aziende istituiscono programmi di volontariato aziendale, oppure avviano collaborazioni con ONG per sostenere cause sociali. Queste pratiche vanno oltre i requisiti normativi e mirano a migliorare l’impatto sociale dell’impresa, dimostrando il suo impegno verso il benessere della comunità.

3. Criterio di governance (Governance)


Il criterio di governance si focalizza su come l’azienda è gestita, e comprende elementi come la struttura del consiglio di amministrazione, le politiche di remunerazione dei dirigenti, l’etica aziendale e la trasparenza. La governance aziendale è fondamentale per garantire che le decisioni siano prese in modo etico, trasparente e in conformità con le leggi.

3.1. Normativa sulla governance


In Italia, il Codice di Corporate Governance stabilisce principi per una gestione aziendale trasparente e responsabile. Le società quotate in borsa devono rispettare i requisiti di trasparenza finanziaria previsti dal Testo Unico della Finanza (TUF), nonché le normative sulla lotta alla corruzione e alla gestione dei conflitti di interesse.
A livello europeo, la Direttiva (UE) 2014/95, nota come Direttiva Non Financial Reporting, impone alle grandi imprese di fornire informazioni sulla gestione delle tematiche ESG. Questa direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 254/2016, che impone alle società quotate di redigere bilanci non finanziari e di divulgare le informazioni sulle pratiche di sostenibilità.

3.2. Pratiche volontarie e codici etici


Molte aziende adottano codici etici interni e stabiliscono comitati di controllo per garantire il rispetto dei criteri ESG e prevenire illeciti. La trasparenza e l’etica aziendale sono componenti fondamentali del rating ESG, poiché influenzano la fiducia degli investitori e dei clienti.

4. ESG e responsabilità sociale d’impresa (CSR)


Il concetto di ESG è strettamente legato alla Responsabilità Sociale d’Impresa, che si riferisce all’impegno volontario delle aziende di operare in modo etico e sostenibile. Le pratiche CSR includono l’adozione di politiche ambientali sostenibili, l’implementazione di iniziative sociali e la promozione della buona governance.
Negli ultimi anni, l’integrazione dei criteri ESG è diventata fondamentale per le aziende che vogliono attrarre investitori socialmente responsabili e migliorare la propria reputazione. Numerosi studi dimostrano che le aziende con elevati standard ESG tendono a essere più resilienti, e a ottenere migliori performance a lungo termine.

Percorso Sostenibilità ESG. Strumenti pratici per le professioni


Per approfondire questo tema abbiamo organizzato il corso Percorso Sostenibilità ESG. Strumenti pratici per le professioni.
Il percorso formativo si propone come un percorso formativo altamente operativo e specializzato per i professionisti e figure manageriali che devono affrontare la sfida della sostenibilità e della rendicontazione ESG all’interno di aziende, studi legali, organizzazioni pubbliche e private. Attraverso 15 ore di formazione suddivise in 4 incontri, i partecipanti acquisiranno competenze specifiche e strumenti pratici per applicare le normative, integrare i criteri ESG nei processi aziendali e investire nella sostenibilità come vantaggio competitivo per creare valore a lungo termine.
Il ciclo di webinar si distingue per il taglio operativo e per l’uso di un approccio concreto che i partecipanti potranno trasferire nei propri contesti professionali, con riferimento agli aspetti della rendicontazione, ai profili di interesse propri delle professioni legali, tecnico-ingegneristiche e del management delle imprese pubbliche e private. I temi trattati spaziano dalla rendicontazione ESG ai nuovi obblighi normativi, dalle opportunità strategiche alle tecnologie che favoriscono l’implementazione della sostenibilità, consentendo ad ogni professionista di approfondire e ampliare le competenze anche in un’ottica interdisciplinare.
 
Obiettivi Formativi
– Redigere un report di sostenibilità secondo il VSME ESRS, utilizzando la versione completa composta dal Modulo Base, il Modulo PAT (Policies, Actions and Targets) e il Modulo BP (Business Partners).
– Fornire consulenza strategica alle PMI per integrare la sostenibilità nella loro operatività, migliorare le relazioni con gli stakeholder e facilitare l’accesso a finanziamenti sostenibili.
– Integrare i fattori ESG nelle pratiche di governance aziendale e nella compliance, con particolare attenzione al D.Lgs. 231/2001, gestendo i rischi legati a salute, sicurezza, anticorruzione e reati ambientali.
– Identificare e mitigare i rischi legali legati agli ESG, prevenendo contenziosi e sanzioni regolamentari.
– Progettare e implementare strategie di edilizia sostenibile, con particolare focus sulla normativa europea (EPBD, Green Deal, Case Green).
– Applicare i principi di sostenibilità nel proprio ambito professionale, sfruttando le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione, per innovare processi e modelli di business sostenibili.

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