Indice
1. Il progetto
Dopo il parere negativo del Garante per la protezione dei dati personali, che aveva bocciato il progetto, ritenendo che fossero troppi i profili critici emersi in merito ad una piattaforma che avrebbe trattato i dati dei cittadini senza il rispetto delle misure di sicurezza necessarie per tutelarli e senza le garanzie previste dalla legge e l’elenco (ne avevamo parlato in questo articolo), fornito dalla Autorità, di una dettagliata serie di condizioni e osservazioni alle quali attenersi per portare ad una radicale revisione del testo, al fine di scongiurare il rischio che si verifichino trattamenti non conformi di dati, con conseguente lesione dei diritti fondamentali degli interessati, il Ministero ha recepito tutte le prescrizioni ed oggi la piattaforma prende ufficialmente il via.
La piattaforma è sviluppata da Sogei, Società Generale d’Informatica S.p.A. (si tratta della società di Information Technology posseduta al 100% del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e garantirà la piena digitalizzazione del processo di raccolta firme per la proposta di leggi di iniziativa popolare e per i referendum abrogativi.
>>>Per approfondire: Voto digitale: stop del Governo e no del Garante privacy al referendum online. Qualche riflessione in merito<<<
2. Come funzionerà la piattaforma
Innanzi tutto è bene precisare che la piattaforma per la raccolta delle firme verrà integrata con l’Anagrafe nazionale della popolazione residente e delle liste elettorali gestite dai singoli Comuni, in un esempio di interoperabilità dei dati tra Pubbliche Amministrazioni di cui tanto si parla per realizzare la reale e piena digitalizzazione della PA. In questo modo, il software sarà in grado di verificare e riconoscere la qualifica di elettore di chi sottoscrive la proposta di legge sulla piattaforma (in assenza di verifica fisica da parte dei soggetti preposti alla raccolta delle firme).
Si accederà alla piattaforma tramite un portale dedicato, dove ci si troverà in presenza di un’area pubblica ed una privata.
Tre sono le tipologie di utenze presenti: la prima, quella dei soggetti promotori, che tramite l’accesso alla propria area riservata potranno monitorare l’andamento della raccolta delle sottoscrizioni per la loro proposta. In questa sezione, i soggetti promotori potranno scegliere quale iniziativa registrare (proposta di legge di iniziativa popolare o referendum), caricare la proposta, visionarla in anteprima e revisionarla e, una volta verificato che tutto sia corretto, caricarla e dare immediatamente avvio alla raccolta delle sottoscrizioni.
Una seconda area privata sarà accessibile al personale della Corte di Cassazione, che secondo le disposizioni di legge in materia di iniziativa legislativa popolare, ha l’obbligo e l’onere di verificare e monitorare che la raccolta delle sottoscrizioni avvenga regolarmente.
Infine, una terza area privata sarà a disposizione dei cittadini che vorranno sottoscrivere le proposte. Accedendo al portale, i cittadini vedranno inizialmente nell’area pubblica, dove potranno consultare tutte le proposte di legge e referendarie “pendenti”, oppure quelle scadute, con l’indicazione di tutte le informazioni necessarie per la sottoscrizione, il numero di firme raccolte, il numero di firme necessario e la scadenza entro la quale apporre la propria firma.
Una volta scelta la proposta da sostenere, i cittadini la potranno sottoscrivere attraverso l’accesso all’area privata e seguire la procedura guidata per esprimere il sostegno.
La firma della proposta, così come l’accesso all’area riservata, potrà avvenire indifferentemente con SPID, o con la carta di identità elettronica.
Tra le reazioni più favorevoli all’introduzione della piattaforma c’è stata quella di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che si è battuta in prima linea per ottenere quello che viene considerato un grande traguardo verso la maggior partecipazione della popolazione alla democrazia nel nostro Paese, nonché un ulteriore, importante passo versa la piena digitalizzazione dell’amministrazione pubblica.
“È fondamentale che la piattaforma sia da subito messa a disposizione per Regioni e Comuni per la raccolta firme anche sulle iniziative popolari a livello locale” ha commentato Cappato in merito all’approvazione del dpcm, mettendo in relazione l’elevato tasso di astensionismo che ha caratterizzato le ultime tornate referendarie (per cui, va detto, i quesiti erano probabilmente poco intuitivi e di carattere poco vicino agli interessi del popolo) con la sfiducia crescente nelle istituzioni che si percepisce tra la popolazione.
L’augurio (di Cappato e non solo) è che questa piattaforma contribuisca a portare la democrazia più a contatto con la gente, nel recupero del significato letterale e più profondo del termine stesso.
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