L’utilizzo obbligatorio del POS era stato introdotto, in precedenza, per commercianti e imprese dal Governo Monti con il Decreto – Legge 18 ottobre 2012, n. 179 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese -.
La sanzioni pecuniaria è pari ad euro 30, incrementata del 4% del valore della transazione rifiutata in caso di omissione dell’obbligo. Tale singolarità è determinata dalla circostanza che l’adempimento dell’uso del POS viene meno per “oggettiva impossibilità tecnica” applicando in situazioni del genere le tipiche sanzioni amministrative disciplinate dalla Legge 24 novembre 1981, n. 689 – Modifiche al sistema penale -.
Altra innovazione è determinata dall’entrata in vigore a partire dal primo luglio p.v. della trasmissione obbligatoria della fattura mediante modalità elettronica.
Giova ricordare che il POS dall’inglese Point of sale, “punto di vendita” è un dispositivo elettronico che consente di eseguire pagamenti per mezzo della moneta elettronica, ossia mediante carte di credito, di debito nonché carte prepagate. In Italia una prima spinta all’uso della moneta elettronica, nel tentativo di porre un freno alla grande evasione fiscale che attanaglia il Paese, si rinviene nel Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231 – Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione – .
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento