Gratuito patrocinio ed effetti del decreto di ammissione: l’efficacia retroattiva

La Cassazione ha stabilito che l’ammissione gratuito patrocinio, quando accolta dal giudice dopo un iniziale rigetto, produce effetti retroattivi.

Allegati

Con la sentenza n. 6888/2025, la Corte di Cassazione è intervenuta su una questione rilevante in materia di gratuito patrocinio, stabilendo che l’ammissione a tale beneficio, quando accolta dal giudice dopo un iniziale rigetto da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA), produce effetti retroattivi (ex tunc) dalla data di presentazione della prima istanza.
Questo chiarimento giurisprudenziale è di particolare importanza, in quanto incide direttamente sui diritti dei cittadini meno abbienti, garantendo loro un’effettiva tutela nell’accesso alla giustizia. La decisione si inserisce nel più ampio quadro di interpretazioni della normativa sul patrocinio a spese dello Stato e sul bilanciamento tra esigenze di contenimento della spesa pubblica e diritto costituzionale alla difesa.
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Corte di Cassazione -sez. II civ.- sentenza n. 6888 del 14-03-2025

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Indice

1. Il caso


La controversia ha avuto origine dalla liquidazione dei compensi spettanti al difensore di un soggetto ammesso al gratuito patrocinio. Il tribunale di merito aveva riconosciuto il beneficio, ma solo con effetti ex nunc, escludendo le attività svolte dal difensore prima del decreto di ammissione da parte del giudice. Il ricorrente ha impugnato questa decisione, sostenendo che il beneficio dovesse coprire anche le spese sostenute nel periodo tra il rigetto del COA e la successiva ammissione giudiziale.
La questione ha pertanto posto l’accento su due profili giuridici rilevanti:

  • La legittimazione del patrocinato a impugnare il provvedimento, solitamente ritenuta prerogativa esclusiva del difensore.
  • L’efficacia temporale dell’ammissione al gratuito patrocinio, ovvero se debba operare ex nunc o ex tunc.

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2. L’orientamento della Cassazione: legittimazione attiva del patrocinato


Tradizionalmente, si riteneva che solo il difensore fosse legittimato a impugnare un provvedimento relativo all’ammissione al gratuito patrocinio, in quanto titolare del diritto alla liquidazione del compenso nei confronti dello Stato.
La Cassazione, tuttavia, ha chiarito che il patrocinato ha un interesse diretto e attuale ad agire, poiché l’ammissione al gratuito patrocinio non riguarda esclusivamente i compensi del difensore, ma anche altre spese processuali, tra cui:

  • il contributo unificato e le imposte di bollo, di registro, catastali e ipotecarie;
  • le spese di viaggio per testimoni e consulenti tecnici;
  • i diritti di copia e le spese di notifica.

Pertanto, se la decisione sull’ammissione esclude il riconoscimento di tali oneri per il periodo antecedente al decreto del giudice, il patrocinato può subirne un pregiudizio economico concreto, che giustifica la sua legittimazione ad impugnare il provvedimento.

3. L’efficacia ex tunc del gratuito patrocinio


La Suprema Corte ha stabilito il principio secondo cui, se un’istanza di ammissione al gratuito patrocinio, inizialmente rigettata dal COA, viene poi accolta dal magistrato competente, i suoi effetti retroagiscono fino alla data di presentazione della prima richiesta.
Tale interpretazione si fonda su due ragioni essenziali:

  • Principio di effettività della difesa: il diritto di accesso alla giustizia non può essere subordinato a un esito incerto della valutazione del COA, che non è definitiva ma sottoposta al controllo giudiziale. Se il giudice accoglie l’istanza, significa che il diritto al gratuito patrocinio era fondato sin dall’inizio.
  • Garanzia di parità di trattamento: un’interpretazione contraria, che riconoscesse effetti solo ex nunc, rischierebbe di penalizzare il patrocinato, obbligandolo a sostenere spese che il beneficio dovrebbe coprire, vanificando in parte la funzione della normativa.

La Corte ha quindi affermato che lo Stato deve farsi carico delle spese legali e degli oneri processuali sostenuti nel periodo compreso tra il rigetto del COA e la successiva ammissione da parte del magistrato.

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4. Le conseguenze della pronuncia


La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche:

  • Per gli avvocati, significa maggiore certezza nella liquidazione dei compensi, evitando il rischio che parte dell’attività difensiva prestata prima dell’ammissione venga esclusa dalla copertura dello Stato.
  • Per i patrocinati, assicura una tutela più ampia, evitando che debbano anticipare spese che avrebbero diritto a non sostenere.
  • Per il sistema giudiziario, rappresenta un chiarimento essenziale per uniformare la prassi nei tribunali italiani, riducendo il rischio di interpretazioni divergenti sulla decorrenza degli effetti del patrocinio a spese dello Stato.

5. Conclusioni


La sentenza n. 6888/2025 della Corte di Cassazione rafforza il principio di accesso effettivo alla giustizia, garantendo che il gratuito patrocinio produca i suoi effetti fin dalla prima richiesta presentata al COA, anche in caso di iniziale rigetto.
Tale pronuncia si colloca nel solco delle garanzie costituzionali del diritto di difesa (art. 24 Cost.) e dell’uguaglianza nell’accesso alla giustizia (art. 3 Cost.), ribadendo che la tutela dei cittadini economicamente svantaggiati deve essere piena e priva di ostacoli ingiustificati.
Si tratta di un importante chiarimento giurisprudenziale che potrebbe influenzare anche le future interpretazioni della normativa sul patrocinio a spese dello Stato, con ricadute significative per avvocati, patrocinati e amministrazione della giustizia.

Grazia Crisetti

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