Leggi il comunicato del Garante privacy
Leggi il comunicato AGCOM
Guerra e volti dei bambini
“Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più piccoli, in guerra una seconda volta, nella dimensione digitale”. Questo il monito rivolto dal Garante per la protezione dei dati personali ai media, alle piattaforme di condivisione di contenuti, e a ogni utente dei social network. Ogni dato personale che riguarda i bambini, incluse le immagini, secondo la nota dell’Autorità, dovrebbe entrare nel sistema mediatico solamente quando sia indispensabile o, addirittura, quando la relativa pubblicazione sia nell’interesse del bambino. Altrimenti, sempre secondo lo stesso comunicato del 4 marzo, le fotografie e i dati, nella dimensione digitale degli algoritmi, perseguiteranno quei bambini per sempre, fino a poterli esporre a conseguenze discriminatorie di natura sociale, culturale, religiosa, politica, come anche a conseguenze persino, nell’attualità, imprevedibili. Il Garante ha quindi richiamato i mezzi di comunicazione di massa, pur nell’indispensabile opera di testimonianza degli effetti della guerra, ad una maggior tutela dei minori.
Appello per un’informazione responsabile sul conflitto in Ucraina
Il Presidente e i Commissari dell’AGCOM, il 7 marzo, hanno inviato ai principali operatori dell’informazione italiani una lettera contenente un appello a tutela dei minori e delle giovani generazioni, facendo specifico riferimento all’invasione dell’Ucraina. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha richiamato la necessità di aiutare i giovani a conoscere, capire e interpretare la drammaticità della guerra alla luce dei valori di ragione, tolleranza, solidarietà e rispetto della persona umana, i quali costituiscono l’identità europea, e secondo i principi contenuti nella Costituzione Italiana. L’appello agli operatori della comunicazione, con riguardo sia all’autonomia editoriale che all’articolo 21 della Costituzione, si è incentrata sull’impiego delle immagini della guerra, per non farne un inutile spettacolo. In tal senso, è stato evidenziato che l’attività di informazione televisiva costituisce un servizio di interesse generale e, in ossequio a tale funzione, tutte le emittenti sono tenute, anche ai sensi dell’articolo 4 della direttiva SMAV, a garantire un’adeguata informazione sui fatti di attualità, per concorrere alla formazione di un’opinione pubblica consapevole, conformandosi a criteri di imparzialità, equità, completezza, correttezza e pluralità dei punti di vista. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di creare, in favore dei giovani, spazi di informazione dedicata, che per linguaggi, ritmi e fruibilità, possano essere condivisi anche sul web e nei social. L’Autorità, ha quindi richiamato a un “ulteriore sforzo da effettuare”, e cioè di dare, al richiamato impegno, una pianificazione e una continuità tale da trasformarlo in un appuntamento costante per ragazzi e famiglie. Infine, è stato rivolto un invito a realizzare, nell’ambito delle attività di informazione e sensibilizzazione, sinergie tra i differenti media, coinvolgendo finanche le scuole.
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