L’eredità giacente è una procedura complessa che si attiva in caso di incertezza sui soggetti chiamati a succedere. Quando gli eredi non accettano o non sono ancora identificati, il sistema giuridico italiano prevede la nomina di un curatore incaricato di gestire e tutelare il patrimonio ereditario. Questo articolo offre una breve guida pratica per comprendere i compiti, le responsabilità e gli strumenti a disposizione del curatore, approfondendo anche le implicazioni fiscali e le interazioni con i creditori.
Per approfondire ulteriormente l’argomento e ottenere strumenti pratici per una gestione efficace delle successioni, vi invitiamo a consultare il volume “Come gestire l’eredità giacente” disponibile sul sito di Maggioli Editore.
Indice
1. Cos’è l’eredità giacente? Guida breve
L’eredità giacente rappresenta una condizione peculiare nell’ambito del diritto successorio, che si verifica quando, alla morte di una persona, nessun erede abbia ancora accettato l’eredità o il titolo di successione resti incerto. In tali circostanze, il tribunale nomina un curatore ai sensi dell’art. 528 c.c., figura essenziale per la gestione e la tutela del patrimonio in attesa di una soluzione definitiva. Il curatore assume un ruolo centrale nell’amministrazione dei beni, garantendo la loro conservazione e proteggendo i diritti di creditori e possibili successori.
2. Nomina del curatore
La nomina avviene su istanza di soggetti interessati, quali creditori o chiamati all’eredità, oppure d’ufficio. Il curatore si configura come un rappresentante autonomo della massa ereditaria e agisce sotto la supervisione del tribunale fino alla conclusione della procedura. Tra le sue responsabilità principali figura la redazione dell’inventario, prevista dall’art. 529 c.c., un passo che consente di identificare e valutare il patrimonio. Questo strumento è indispensabile per garantire trasparenza e protezione nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.
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3. Compiti del curatore
L’amministrazione del patrimonio richiede che il curatore debba adottare misure idonee per preservare il valore dei beni ereditari, intervenendo dove necessario con operazioni di valorizzazione o vendita di beni deteriorabili, come previsto dall’art. 530 c.c. In caso di debiti, è compito del curatore procedere al pagamento delle passività, rispettando l’ordine di priorità stabilito dalla legge.
Per approfondire ulteriormente l’argomento e ottenere strumenti pratici per una gestione efficace delle successioni, vi invitiamo a consultare il volume “Come gestire l’eredità giacente” disponibile sul sito di Maggioli Editore.
Come gestire l’eredità giacente
Il presente volume vuole offrire una pratica guida all’operatore che intenda affacciarsi al non sempre agevole incarico di curatore dell’eredità giacente. Attraverso il confronto delle linee guida e la ricognizione delle prassi in uso in numerosi uffici giudiziari, il lettore viene guidato lungo tutto l’iter del procedimento di giacenza ereditaria, dai suoi presupposti alla sua conclusione, fino alle problematiche e questioni più frequenti che si manifestano nelle fasi successive alla chiusura. L’utilità di una raccolta organica risponde all’esigenza di proporre le migliori prassi forensi e mappare le procedure che spesso differiscono in modo significativo all’interno dei singoli distretti giudiziari. Completano il volume un Formulario, disponibile anche online in formato editabile, e una sezione dedicata alle risposte ai quesiti più frequenti. Maria SchettinoAvvocato, curatore di eredità giacente presso il Tribunale di Milano. Consulente esterno sul territorio nazionale e patrocinante nei contenziosi giudiziali in ambito successorio e di curatele di eredità giacente.Rosa Anna FumarolaCuratore di eredità giacente presso il Tribunale di Milano. Consulente esterno sul territorio nazionale e patrocinante nei contenziosi tributari in materia di imposte di successione.
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4. Obblighi fiscali
Un profilo particolarmente complesso riguarda la gestione degli obblighi fiscali legati all’eredità. Il curatore deve assicurarsi che tutte le imposte dovute, come quelle di successione o di registro, siano correttamente calcolate e versate nei tempi previsti, secondo quanto disposto dal D.Lgs. 31 ottobre 1990, n. 346 (T.U. delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni). A tal fine, è spesso necessario interfacciarsi con l’Agenzia delle Entrate, fornendo documentazione dettagliata e collaborando alla risoluzione di eventuali controversie fiscali. La mancata osservanza di tali obblighi può comportare sanzioni, che graverebbero sulla massa ereditaria, rendendo questo aspetto uno dei più delicati nella gestione dell’incarico.
5. Interazione con banche
Il curatore deve occuparsi della verifica dei conti correnti intestati al defunto, accertandosi dell’esistenza di depositi o debiti pendenti. Le banche, da parte loro, richiedono spesso documentazione specifica per consentire l’accesso alle informazioni, come il decreto di nomina del curatore. Una volta ottenuti i dati necessari, il curatore può procedere alla chiusura dei conti, al recupero delle somme disponibili o al pagamento di eventuali passività bancarie.
Nella gestione dei creditori, il curatore ha il compito di esaminare e verificare le pretese avanzate, distinguendo tra crediti privilegiati e chirografari, in conformità con quanto previsto dagli artt. 2741 e seguenti c.c. In alcuni casi, è necessario avviare trattative per la definizione di accordi transattivi, al fine di evitare un’erosione eccessiva del patrimonio. L’abilità del curatore nel gestire questi rapporti può fare la differenza tra una procedura rapida e una complicata da contenziosi.
6. Conclusioni
In definitiva, il ruolo del curatore non si esaurisce nella mera amministrazione. Egli deve mantenere un dialogo costante con i potenziali eredi e con i creditori, fungendo da intermediario e garantendo che i diritti di tutte le parti siano adeguatamente salvaguardati. Tale attività include anche il rispetto delle procedure fiscali, che rappresentano un aspetto fondamentale nella gestione dell’eredità giacente. Il curatore deve infatti adempiere agli obblighi tributari legati alla successione, assicurandosi che eventuali imposte vengano calcolate e versate in modo corretto.
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