La nozione di reati della stessa indole riveste un’importanza centrale nell’ambito del diritto penale, specialmente in relazione alla recidiva, alla prescrizione e all’estinzione delle pene per decorso del tempo. Questo concetto, seppur non esplicitamente definito dal Codice penale in maniera univoca, trova applicazione in diverse norme ed è stato oggetto di un’elaborazione giurisprudenziale significativa. Di seguito, analizziamo la definizione, i criteri di individuazione e le principali applicazioni pratiche.
Indice
1. Definizione e criteri di individuazione
Secondo la dottrina e la giurisprudenza consolidata, i reati della stessa indole sono quelli che, pur essendo formalmente distinti, presentano una similitudine sul piano oggettivo e/o soggettivo. La similitudine può riguardare:
- La natura del bene giuridico tutelato: ad esempio, i reati contro il patrimonio come il furto, la truffa e l’appropriazione indebita.
- Le modalità di esecuzione: reati che condividono lo stesso modus operandi o una dinamica criminosa analoga.
- Le caratteristiche soggettive del reo: la ripetizione di condotte che rivelano una particolare inclinazione o propensione a delinquere in determinati ambiti.
L’articolo 101 delle disposizioni di attuazione del Codice penale specifica che i reati sono considerati della stessa indole quando presentano “caratteri fondamentali comuni” e risulta irrilevante che appartengano a figure criminose diverse.
2. Rilevanza giuridica della nozione di reati della stessa indole
La classificazione dei reati come della stessa indole ha implicazioni rilevanti in diversi ambiti del diritto penale, tra cui:
- Recidiva: Ai sensi dell’articolo 99 del Codice penale, la recidiva può essere qualificata come semplice o aggravata. Quando il nuovo reato è della stessa indole di quello commesso in precedenza, il giudice può considerare tale circostanza per valutare un’aggravante.
- Prescrizione: L’individuazione della stessa indole può influire sul calcolo dei termini prescrizionali. In caso di pluralità di reati collegati da un nesso oggettivo, la prescrizione potrebbe essere trattata in modo unitario.
- Estinzione della pena per decorso del tempo: La giurisprudenza ha chiarito che, nell’ambito dell’articolo 172 del Codice penale, la qualificazione come reati della stessa indole può influire sull’applicazione delle cause di estinzione.
- Riabilitazione: Anche in questo caso, la reiterazione di reati della stessa indole può essere valutata negativamente dal giudice nel considerare la cessazione degli effetti penali.
3. Giurisprudenza rilevante
La Corte di Cassazione ha più volte chiarito i confini del concetto di reati della stessa indole. Tra le pronunce più significative:
- Cass., Sez. Unite, n. 24990/2003: La Corte ha stabilito che la somiglianza tra reati non deve necessariamente limitarsi al bene giuridico protetto, ma può includere la reiterazione di comportamenti sintomatici di una specifica attitudine a violare la legge in un determinato ambito.
- Cass., Sez. V, n. 34521/2016: In questa sentenza si è affrontato il tema della recidiva, sottolineando come i reati contro il patrimonio siano spesso considerati della stessa indole, anche quando le modalità esecutive presentano differenze.
4. Casi pratici
Reati contro il patrimonio
Un caso tipico riguarda i reati contro il patrimonio. Il furto e la truffa, ad esempio, sono considerati della stessa indole per la comune finalità di ledere il patrimonio altrui, nonostante le diverse modalità di esecuzione.
Reati stradali
Un altro ambito in cui si applica questa nozione è quello dei reati stradali, come la guida in stato di ebbrezza e l’omissione di soccorso. Entrambi i reati evidenziano una condotta pericolosa per la sicurezza pubblica.
Reati informatici
Con l’aumento della criminalità digitale, i reati informatici vengono spesso considerati della stessa indole quando finalizzati a violare sistemi informatici o appropriarsi di dati sensibili.
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