Il demansionamento è un termine che si riferisce alla pratica aziendale di assegnare a un dipendente mansioni inferiori o diverse rispetto a quelle per le quali è stato originariamente assunto o addestrato. Questo fenomeno può avere un impatto significativo sulla soddisfazione lavorativa, sulle performance dei dipendenti e sulla dinamica organizzativa di un’azienda. In questo articolo, esamineremo più da vicino il demansionamento, le sue cause e le sue implicazioni.
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Indice
1. Cause del demansionamento
Il demansionamento può essere innescato da diverse circostanze, tra cui:
- Necessità aziendali: In momenti di difficoltà economica o di riduzione delle attività, le aziende potrebbero dover ridurre i costi operativi, incluso il personale.
- Performance insoddisfacenti: Se un dipendente non raggiunge gli obiettivi o le aspettative prestabilite, l’azienda potrebbe decidere di demansionarlo come misura disciplinare.
- Ristrutturazioni organizzative: Durante ristrutturazioni aziendali o fusioni, le mansioni dei dipendenti possono cambiare per adattarsi alla nuova struttura dell’azienda
- Ruoli temporanei o speciali: In alcuni casi, un dipendente potrebbe essere temporaneamente assegnato a mansioni diverse per affrontare situazioni straordinarie o progetti speciali.
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2. Implicazioni del demansionamento
Il demansionamento può avere implicazioni significative sia per l’azienda che per i dipendenti interessati:
- Soddisfazione lavorativa: può ridurre la soddisfazione lavorativa dei dipendenti, poiché potrebbero sentirsi sottovalutati o demotivati dal dover svolgere compiti inferiori alle loro competenze.
- Performance: Un demansionamento non gestito adeguatamente può influire negativamente sulle performance del dipendente, poiché potrebbe perdere interesse o motivazione nel lavoro.
- Risorse umane: L’azienda potrebbe perdere le competenze e l’esperienza di un dipendente demansionato, il che potrebbe avere un impatto sulla qualità del lavoro.
- Clima organizzativo: può creare tensioni tra i dipendenti e influire sulla cultura aziendale, portando a una diminuzione della moralità e dell’armonia nel luogo di lavoro
Nel pubblico impiego privatizzato, ai sensi dell’art. 52, comma 1 D.lgs. 165/2001, il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area di inquadramento. Per aversi demansionamento e dequalificazione professionale tale da determinare un inadempimento del datore di lavoro non è sufficiente lo svolgimento occasionale e residuale di compiti propri della qualifica inferiore, ma è necessario il prevalente e costante svolgimento di compiti afferenti ad un livello di inquadramento inferiore a quello di assunzione, poiché solo in tal caso si configura un vero e proprio inadempimento datoriale, potenzialmente idoneo a produrre una pluralità di conseguenze dannose, di natura sia patrimoniale, che non patrimoniale.
3. Gestione del demansionamento
Per mitigare le conseguenze negative le aziende dovrebbero prendere in considerazione alcune strategie:
- Comunicazione: È fondamentale comunicare chiaramente con i dipendenti interessati, spiegandone le ragioni e fornendo supporto per aiutarli a migliorare le loro performance.
- Formazione e sviluppo: Investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti può aiutarli a riqualificarsi e a tornare a ruoli più adeguati alle loro competenze.
- Ascolto attivo: Le aziende dovrebbero ascoltare le preoccupazioni dei dipendenti e cercare soluzioni collaborative per affrontare le sfide legate al demansionamento.
In conclusione, il demansionamento è una pratica aziendale complessa che può avere conseguenze significative. Gestirlo con attenzione, comunicazione aperta e supporto ai dipendenti può aiutare a minimizzare gli effetti negativi e a mantenere un ambiente di lavoro sano e produttivo.
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A cura di Vincenzo Ferrante | Maggioli Editore 2023
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