Il patto di quota lite

Indice

2. Ratio del divieto

3. Le ipotesi previste dall’art. 13 c. 3 e 4 della L. n. 247/2012

4. Il patto di quota lite stipulato nel periodo intermedio

5. Nullità del patto quota lite – conseguenze

7. Il palmario

FORMATO CARTACEO

Le spese di lite

Il volume vuole essere una guida per il Professionista che deve considerare, oltre agli aspetti tecnici e giuridici del proprio operato, altresì quelli economici. L’attività forense ha invero un costo e risulta opportuno valutare in via preventiva quali sono i rischi economici e le spese a cui si deve far fronte nell’ambito di un’azione giudiziaria. L’opera affronta dunque le diverse fattispecie che riguardano le spese processuali: dalla condanna, anche a titolo aggravato, alla distrazione delle spese e alla compensazione. Per completezza, si affronta altresì la tematica relativamente alle ipotesi di gratuito patrocinio. Partendo dai criteri che guidano il giudice, passando per le regole generali che disciplinano le spese processuali, si approda alla casistica più particolare, nonché alla più innovativa ipotesi di condanna alle spese, introdotta dall’art. 96 c.p.c.Giuseppe De Marzo, consigliere della Suprema Corte di Cassazione, assegnato alla I sezione civile e alla V sezione penale; componente supplente del Tribunale Superiore delle Acque; componente del Gruppo dei Referenti per i rapporti con la Corte europea dei diritti dell’uomo; autore di numerose monografie e di pubblicazioni giuridiche, ha curato collane editoriali; collabora abitualmente con Il Foro italiano. Ida Cubicciotti è magistrato del Distretto di Lecce, incaricata più volte dell’insegnamento di diritto processuale civile presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università del Salento, è stata formatore decentrato del settore civile presso la Corte d’Appello di Salerno componente della Commissione Flussi del Consiglio Giudiziario di Salerno e Coordinatore per la gestione dei magistrati onorari presso il Tribunale di Lecce. È magistrato di riferimento per l’informatica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce e ha svolto incarichi di formazione per i corsi di aggiornamento della Scuola Superiore della Magistratura in materie di diritto sostanziale e processuale civile. Cristina Maria Celotto, laureata con 110 e lode presso l’università di Roma Tre nell’anno 2016. Dopo una carriera in qualità di assistente alla cattedra presso il corso di diritto penale dell’università di Roma Tre, conclude positivamente la pratica forense presso l’Avvocatura generale dello Stato ed il tirocinio formativo presso la Corte di Cassazione.

Giuseppe De Marzo, Ida Cubicciotti, Cristina Maria Celotto | Maggioli Editore 2019

  1. [1]

    Artt. 13 comma 4 L. n. 247 del 31.12.2012 e 25 n. 2 Codice Deontologico Forense pubblicato in GU Serie Generale in data 16.10.2014

  2. [2]

    <<…il “patto di quota lite” – il quale ben può ravvisarsi in una promessa unilaterale costituendo questa un negozio causale nel quale l’astrazione della causa è limitata all’ambito processuale – va rinvenuto non solo quando il compenso del legale consiste in parte dei beni o dei crediti litigiosi – secondo l’espressa previsione della norma costituente solo, in relazione alla “ratio” della tutela, la tipizzazione dell’ipotesi di massimo coinvolgimento del legale e che pertanto non esaurisce il divieto – ma anche quando quello sia stato comunque convenzionalmente correlato al risultato pratico della attività svolta: realizzandosi così quella partecipazione del professionista agli interessi pratici esterni alla prestazione>> (Corte di Cassazione,  Sez. Civ. II, sentenza n. 11485 del 19 novembre 1997, in Wolters Kluwer Leggi d’Italia)

  3. [3]

    Minoritario era l’indirizzo ermeneutico secondo il quale, permanendo il divieto di cessione dei crediti litigiosi ex art. 1261 c.c., il divieto del patto di quota lite non poteva ritenersi abrogato (Scarselli, Il decreto Bersani e le tariffe forensi, in Foro it. 2007, IV, 23)

  4. [4]

    Corte di Cassazione (pres. Vittoria, rel. Botta), SS.UU, sentenza n. 21585 del 19 ottobre 2011, in www.codicedeontologico-cnf.it

  5. [5]

    Corte di Cassazione (pres. Raimondi, rel. Cirillo), SS.UU, sentenza n. 6002 del 4 marzo 2021 in www.codicedeontologico-cnf.it

  6. [6]

    Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Morlino, rel. Borsacchi), sentenza del 30 dicembre 2013, n. 225; conf. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Borsacchi), sentenza del 18 marzo 2014, n. 26

  7. [7]

    Tribunale Nola Ord. del 19 settembre 2019 secondo cui << Il cosiddetto patto di quota lite non può essere ritenuto valido se le parti rimettono la determinazione della quota spettante al professionista soltanto a una percentuale di quanto percepito dal cliente ad esito della controversia. E’ invece da considerarsi lecito l’accordo con il quale tali spettanze sono determinate in ragione di una prefigurazione prospettica del valore della lite o, comunque, in base a una quantificazione esatta e non aleatoria>>; Tribunale Bologna Sez. II, 12 giugno 2020 secondo cui << Il patto volto a determinare il corrispettivo spettante all’avvocato in modo proporzionale agli esiti della controversia è valido se stipulato in forma scritta e se l’ammontare delle spettanze è calcolato in base al valore dell’affare, definito secondo una valutazione prospettica, e non a quanto in effetti conseguito dal cliente in conclusione del processo, in modo che il contratto non risulti connotato in termini di aleatorietà>>

  8. [8]

    Cass. civ. Sez. Unite, 25-11-2014, n. 25012 in Wolters Kluwer

  9. [9]

    Cass. civ. Sez. II, 05-10-2022, n. 28914 in Wolters Kluwer online.leggid’italia.it; in senso conforme Cass. civ. Sez. Unite Sent., 04-03-2021, n. 6002 secondo cui << L’aleatorietà del patto di quota lite non ne impedisce la valutazione di equità ai fini disciplinari, al fine di verificare se la stima effettuata dalle parti era, all’epoca della conclusione dell’accordo che lega compenso e risultato, ragionevole o, al contrario, sproporzionata per eccesso rispetto alla tariffa di mercato, tenuto conto dei fattori rilevanti, quali il valore e la complessità della lite e la natura del servizio professionale, comprensivo dell’assunzione del rischio>> in Wolters Kluwer online.leggid’italia.it.

  10. [10]

    Cass. civ. Sez. III Sent., 06-07-2018 n. 17726 (rv. 650181-01), in Wolters Kluwer

  11. [11]

    Cass. civ. Sez. II, 30-07-2018 n. 20069,  in Wolters Kluwer

  12. [12]

    Cass. civ. Sez. Unite Sent., 10-08-2012, n. 14374 (rv. 623482) in Wolters Kluwer

  13. [13]

    CDD Napoli (pres. De Maio, rel. De Maio), decisione n. 46 del 13 aprile 2022 in www.codicedeontologico-cnf.it

  14. [14]

    Cass. civ., 27-08-1985, n. 4557 in Wolters Kluwer online.leggid’italia.it.

  15. [15]

    Consiglio nazionale forense, parere n. 17 del 4 febbraio 2022

  16. [16]

    Consiglio Nazionale Forense (Pres. Alpa, Rel. De Giorgi), sentenza del 27 dicembre 2012, n. 196

  17. [17]

    Cassazione Civile, sez. Unite, 19-10- 2011, n. 21585

Vincenza Fabrizio

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