I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza comportano piani di riforma, in quanto le linee di investimento devono essere condotte da una strategia di riforme orientata a migliorare le condizioni ordinamentali di contesto e a incrementare stabilmente l’equità̀, l’efficienza e la competitività del Paese.
Le missioni del PNRR
Il piano nazionale di ripresa e resilienza destina 191, 5 Miliardi di euro al rilancio del Paese lungo 6 Missioni di intervento.
Missione 1: Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e turismo.
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Missione 4: Innovazione e ricerca
Missione 5: Inclusione e Coesione
Missione 6: Salute.
Per quanto attiene alla Missione 1 il PNRR destina 40,29 Miliardi a digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione; digitalizzazione nel sistema produttivo e turismo e cultura come filoni trainanti della ripresa del nostro Paese.
Riguardo alla Missione 2 il PNRR prevede che 59,4 Miliardi siano destinati alla rivoluzione verde ed alla transizione ecologica, investendo su un’agricoltura sostenibile e sull’economia circolare; sulla mobilità sostenibile; sull’efficientamento energetico e sulla riqualificazione di edifici; sulla tutela del territorio e della risorsa idrica.
La Missione 3, invece, destina 25,40 Miliardi alle Infrastrutture per una mobilità sostenibile, prevedendo importanti risorse per il potenziamento della rete ferroviaria e su strade sicure e sull’intermodalità e la logistica integrata.
La missione 4 prevede risorse per 30,88 Miliardi per Istruzione e ricerca, mediante il potenziamento dell’offerta dei servizi d’istruzione dall’asilo nido all’Università e attraverso un filone d’intervento dalla ricerca all’impresa.
La missione 5 destina 19,85 Miliardi per l’inclusione e la coesione, mediante politiche per il lavoro, infrastrutture sociali, famiglie e terzo settore e interventi speciali per la coesione territoriale.
La missione 6 infine prevede 15,63 Miliardi per la salute, mediante investimenti sulle reti di prossimità, strutture di telemedicina e innovazione e digitalizzazione del sistema sanitario.
Un importante strumento è il piano integrato volto a favorire la migliore inclusione sociale, promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione, la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche e a sostenere progetti legati alle smart cities.
Gli enti attuatori possono co-finanziare i progetti ricompresi in tali piani, con oneri a carico del bilancio.
I progetti oggetto di finanziamento possono prevedere la possibilità di partecipazione di privati; includere la presenza di start-up di servizi pubblici; intraprendere procedimenti di co-progettazione con il terzo settore.
Si legga anche:”E’ stato firmato il decreto per l’attuazione del Pnrr”
Digitalizzazione
Asse portante del PNRR è la digitalizzazione, poiché l’Italia, paragonata agli altri Paesi UE, denota un tasso di digitalizzazione ancora molto arretrato. Il processo di trasformazione e innovazione dei servizi ai cittadini e alle imprese si pone l’obiettivo di portare non solo ad un sistema più efficiente, ma soprattutto ad accorciare le distanze tra Pubblica Amministrazione e utenti ed a facilitare l’accesso ai servizi. Il decreto semplificazione ha introdotto nel Titolo III del D.L. Semplificazione intitolato Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione
dell’amministrazione digitale, importanti modifiche in tema di: cittadinanza digitale e accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione; sviluppo dei sistemi informativi delle Pubbliche Amministrazioni e utilizzo digitale nell’azione amministrativa; gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali; innovazione. Nel PNRR sono previsti diversi obiettivi in materia di digitalizzazione, i quali hanno una natura trasversale. La trasversalità degli interventi richiede la costruzione di una governance chiara ed efficiente tra tutte le amministrazioni coinvolte, e un particolare coinvolgimento sia del Dipartimento della Funzione Pubblica che del Ministero per la Transizione Digitale.
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