Il ruolo del mediatore all’interno della famiglia moderna

Lucia Di Palermo intervista Federica Anzini, Presidente di A.I.Me.F, Associazione Italiana Mediatori Familiari.

Dott.ssa Anzini che cosa è A.I.Me.F.?

L’AIMeF è stata fondata nel 1999, ha accolto negli anni oltre 2000 professionisti, mediatori familiari altamente qualificati, per operare nell’ambito della separazione dei genitori, del divorzio e dei conflitti in famiglia, promuovendone le specificità e intessendo connessioni tanto sul piano educativo, emotivo e relazionale, quanto su quello giuridico ed economico. Abbiamo seguito le scelte europee, curando e realizzando per trent’anni un’attenta preparazione teorico-esperienziale, convenendo su quanto sia importante una formazione post-lauream biennale, completa di tirocinio esperienziale obbligatorio, che ha permesso di raggiungere quelle conoscenze, abilità e competenze necessarie per svolgere questa professione.

I dati ISTAT, nell’Annuario Statistico 2017, evidenziano che sul fronte delle separazioni si passa dalle 89.303 del 2014 a 91.706 del 2015 mentre per i divorzi l’aumento è: da 52.355 a 82.469, probabilmente dovuto all’entrata in vigore, nel 2015, del divorzio breve. Il ruolo e la funzione che l’AIMeF espleta, con riferimento alla L.4/2013 – Disposizioni in materia di professioni non organizzate – è in particolare quello di offrire ai genitori la garanzia di qualità e di qualificazione professionale dei servizi erogati dai propri associati.

L’AIMeF è inserita nella Sez. 2 dell’Elenco del MISE (art. 7 c. 1 punto c), e attesta il possesso da parte del professionista iscritto di una certificazione, rilasciata da un organismo accreditato, relativa alla conformità alla norma tecnica UNI (art. 7 comma 1 punto f); la norma UNI 11644/16 ha definito, con riferimento alla figura professionale del mediatore familiare, i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dello stesso, i programmi formativi, i criteri di accesso alla formazione e il Codice deontologico al quale il Mediatore Familiare deve attenersi.

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Le tutele legali nelle crisi di famiglia

L’opera si struttura in tre volumi tra loro coordinati, affrontando in modo pragmatico le tematiche relative alla crisi dei rapporti familiari. Nel primo tomo viene esposta con commento dettagliato la disciplina sostanziale.Nel secondo tomo si espone, con risvolti operativi, la disciplina processuale. Nel terzo tomo si propone un pratico formulario editabile e stampabile. Il trattato vuole supportare il lavoro di magistrati, avvocati e altri professionisti coinvolti a vario titolo nelle controversie familiari.Il PRIMO TOMO si compone di tredici capitoli che affrontano la disciplina sostanziale relativa alla crisi familiare: l’istituto della separazione e quello del divorzio, con trattazione dei relativi presupposti nonché delle conseguenze patrimoniali e non patrimoniali del dissolvimento del rapporto coniugale.Analoga trattazione viene riservata per le ipotesi di crisi delle unioni civili.L’analisi dei rapporti familiari non si limita al legame tra genitori, ma si estende alla relazione tra genitori e figli, nonché tra nonni e nipoti.Il SECONDO TOMO si compone di diciassette capitoli e affronta la disciplina processualistica.Vengono trattate tematiche quali la giurisdizione e la competenza, la mediazione, i procedimenti in materia di respon¬sabilità genitoriale e gli aspetti internazionalprivatistici più rilevanti in materia.Nell’articolazione del volume sono compresi i procedimenti di esecuzione dei provvedimenti e, fra gli altri, viene dedicato un intero capitolo all’istituto della sottrazione internazionale di minori.Il TERZO TOMO si propone come strumento pratico per l’operatore del diritto al quale si forniscono tutte le formule direttamente compilabili e stampabili, accedendo alla pagina dedicata sul sito www.approfondimentimaggioli.it, tramite il codice inserito all’interno del cofanetto.

Michele Angelo Lupoi | 2018 Maggioli Editore

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Che cosa è la mediazione familiare?

La mediazione familiare è un percorso volontario, a costi accessibili al pubblico ancorché siano presenti molti servizi convenzionati e gratuiti per l’utenza, che può essere spontaneo, suggerito da operatori sociali e sanitari, o sollecitato dai Magistrati e dai propri legali rappresentanti, qualora ne ravvedano l’opportunità. Nel rispetto della volontarietà della scelta dei genitori, l’invio deve essere rivolto, se pur dalla Magistratura, in modo da non essere percepito come impositivo, giudicante e soggetto di valutazione.

La Mediazione Familiare deve essere svolta da una figura professionale qualificata, terza e imparziale: il Mediatore Familiare, il quale deve possedere una formazione specifica per intervenire nella delicata fase di riorganizzazione delle relazioni familiari. La Mediazione Familiare presuppone la garanzia del segreto professionale e l’autonomia dal procedimento giudiziario affinché le parti raggiungano personalmente, rispetto ai bisogni e interessi da loro stessi definiti, su un piano di parità, in un ambiente neutrale, un accordo direttamente e responsabilmente negoziato, con particolare attenzione ai figli. E’ suggerita l’opportunità della consulenza e dell’assistenza legale qualora le coppie non fossero sprovviste.

Qual è il ruolo del mediatore familiare all’interno della famiglia moderna?

Negli ultimi anni c’è stato un aumento di richieste di intervento dei nostri professionisti, con magistrati, avvocatura, servizi sociali, Enti ed Istituzioni; oggi è più che mai chiaro che il mediatore familiare sia un professionista autonomo con competenze trasversali, ma occorre con urgenza l’approvazione di una legge che riconosca la nostra professione. Siamo una realtà che è diffusa sull’intero territorio nazionale, nei Servizi Pubblici e privatamente, con risultati molto soddisfacenti per coloro che ne usufruiscono. La piena affermazione della mediazione familiare potrà garantire ai figli una minore esposizione ai conflitti cronici e una loro migliore crescita, e non è poco.

 

 

Lucia Di Palermo

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