La Corte di Cassazione ha affrontato il tema dell’inabitabilità di un immobile a causa di fattori esterni, come le infiltrazioni d’acqua. La decisione si è focalizzata sul riconoscimento del danno presunto, offrendo un nuovo strumento di risarcimento per chi si trova privato del godimento del proprio bene. La cronaca e le cause pendenti in tribunale ci raccontano che la vita in condominio è spesso fonte di discussioni, perciò consigliamo questo pratico volume, che fornisce la chiave per la risoluzione dei problemi più comuni: Manuale di sopravvivenza nel condominio
Indice
1. Il fatto
Una proprietaria di un appartamento sito all’ultimo piano aveva intentato causa per infiltrazioni provenienti dalla terrazza sovrastante, utilizzata come lastrico solare. Tali infiltrazioni avevano compromesso l’appartamento, rendendolo inutilizzabile. Dopo la sentenza di primo grado che aveva riconosciuto solo in parte il risarcimento richiesto, la Corte d’Appello aveva escluso ogni responsabilità del condominio, facendo leva su una clausola del regolamento interno che attribuiva al proprietario della terrazza ogni onere manutentivo.
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2. Analisi della Cassazione sull’inabitabilità dell’immobile
La Corte di Cassazione, chiamata a esaminare il caso, ha rivisto l’impostazione adottata dalla Corte territoriale. Al centro della sua decisione vi è il concetto di danno presunto, che è stato recentemente ridefinito dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite n. 33645nel 2022. In passato, l’orientamento era stata applicata principalmente a casi di occupazione senza titolo, dove il proprietario veniva privato del proprio bene da un soggetto estraneo.
Con questa sentenza, la Cassazione ha esteso i principi di diritto a situazioni in cui l’immobile diventa inutilizzabile per cause esterne, come infiltrazioni o altri eventi che ne limitano l’uso: l’impossibilità di utilizzare un immobile costituisce di per sé un danno risarcibile, indipendentemente dalla dimostrazione di specifiche perdite economiche.
La cronaca e le cause pendenti in tribunale ci raccontano che la vita in condominio è spesso fonte di discussioni, perciò consigliamo questo pratico volume, che fornisce la chiave per la risoluzione dei problemi più comuni: Manuale di sopravvivenza nel condominio
Manuale di sopravvivenza in condominio
La cronaca e le cause pendenti in tribunale ci raccontano che la vita in condominio è spesso fonte di discussioni. L’abuso degli spazi comuni, la suddivisione delle spese, la revoca dell’amministratore, che non risponde mai al telefono, ma anche la convivenza con l’odore di soffritto e il cane del vicino, le spese personali o condominiali?Uno sguardo all’indice ci consente di riconoscere i casi in cui ognuno di noi, almeno una volta nella propria esperienza, si è imbattuto.Questa pratica guida, che nasce dalla lunga esperienza in trincea nel mondo del condominio dell’Autore, non solo come avvocato, ma anche come giornalista, è scritta in modo chiaro e comprensibile a tutti, professionisti e non, amministratori e condòmini, per fornire la chiave per risolvere i problemi più ricorrenti.Luca SantarelliAvvocato cassazionista, giornalista pubblicista, politico e appassionato d’arte. Da sempre cultore del diritto condominiale che ritiene materia da studiare non solo sotto il punto di vista giuridico. Già autore di monografie, dal 2001 firma rubriche nel quotidiano la Nazione del gruppo QN e dal 2022 tiene rubriche radiofoniche per Radio Toscana. Relatore a numerosi convegni nel territorio nazionale, isole comprese.
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3. Il valore locativo come misura del danno
La Suprema Corte ha affermato che il valore locativo dell’immobile può essere utilizzato come parametro per calcolare il risarcimento, semplificando la valutazione economica del pregiudizio subito dal proprietario, soprattutto in situazioni in cui non vi sono prove dirette di richieste di locazione o vendita compromesse dallo stato dell’immobile.
Secondo i giudici, è sufficiente dimostrare che il bene è inutilizzabile per cause esterne e che ciò ha impedito al proprietario di sfruttarlo, sia per uso personale sia per fini economici. Il valore locativo diventa quindi un indicatore del danno subito, finalizzata a garantire una compensazione adeguata senza richiedere un onere probatorio eccessivo.
4. Conclusioni
La sentenza riafferma il valore del diritto di proprietà e amplia i confini della tutela giuridica, riconoscendo che il danno da perdita di godimento di un immobile è risarcibile anche in via presuntiva.
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