Intercettazioni, approvato lo schema preliminare

Redazione 03/11/17

Intercettazioni, è arrivato lo schema preliminare

E’ arrivato lo schema preliminare in materia di intercettazioni, che ne limita la pubblicazione. Il nuovo testo normativo prevede che negli atti processuali non saranno inserite quelle che non sono attinenti alle indagini.

La ratio dell’intervento riformatore è quello di evitare l’abuso dello strumento d’indagine, per cui potranno finire nel fascicolo del procedimento solamente le conversazioni relative ai fatti di causa, restando fuori quelle non attinenti e che coinvolgono persone terze, estranee alle vicende oggetto di indagine.

Lo schema, formato da nove articoli complessivi, è nato dall’esigenza di limitare l’utilizzo e la circolazione delle informazioni ottenute mediante lo strumento delle intercettazioni; informazioni che spesso sono state veicolate anche traverso i mass media, talvolta anche in modo distorto e, comunque, senza nessun controllo.

Basta alla circolazione incontrollata di informazioni

Pertanto, si eviterà che conversazioni private, che non hanno alcuna incidenza sulle indagini, non siano riportate negli atti di causa e, dunque, non circolino attraverso i giornali.

Pare comunque che non sia passata la proposta di evitare i virgolettati e riportare solo riassunti delle conversazioni; si è optato per la trascrizione dei passaggi essenziali, nei casi in cui sia possibile e maggiormente funzionale alle indagini.

Cambiamenti anche per gli avvocati

Il nuovo schema preliminare prevede cambiamenti anche per i difensori. Mentre con il testo precedente, era possibile accedere all’intero fascicolo relativo alle conversazioni intercettate, ora l’avvocato potrà solamente visionare i documenti e chiedere la riproduzione su supporto meccanografico e solamente delle intercettazioni relative al proprio assistito.

Appello e cassazione penale dopo la L. 103/2017

Alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge n. 103 del 23 giugno 2017 (G.U. 4 Luglio 2017, n. 154), ai codici penale e di procedura penale e all’ordinamento penitenziario, questa nuovissima Opera analizza nell’ambito del processo penale, l’atto di appello e il ricorso per cassazione quali mezzi di impugnazione. Attraverso costanti richiami alla più significativa giurisprudenza di settore e al supporto ditabelle riepilogative, il testo si configura come uno strumento indispensabile per il Professionista legale, fornendo indicazioni operative sulla corretta redazione degli atti e strategie sulle procedure da seguire, per evitare d’incorrere in errori. Nella prima parte, la trattazione esamina gli aspetti pratici e quelli prevalentemente giuridici dell’appello, senza tralasciare le norme che regolano questo mezzo d’impugnazione in processi penali diversi da quello ordinario, ad esempio, quello minorile e in alcuni procedimenti speciali, tipo quello previsto per le misure di prevenzione. A partire dall’analisi delle decisioni della Corte di Cassazione e dalle fonti normative, la seconda parte del testo ha l’intento di semplificare il complesso “meccanismo” del ricorso in Cassazione ed evitare l’inosservanza o erronea applicazione della normativa. Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, autore di pubblicazioni cartacee e numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.Gabriele EspositoAvvocato cassazionista del Foro di Napoli, specializzato in Diritto e Procedura Penale e Cultore della materia in Procedura Penale.

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