La proposta di direttiva sulle concessioni contempla gli accordi di partenariato tra un ente (nella maggior parte dei casi) pubblico e un’impresa (spesso) privata, in cui quest’ultima assume il rischio di gestione relativo alla manutenzione e allo sviluppo delle infrastrutture (porti, approvvigionamento idrico, parcheggi, strade a pagamento ecc.) o alla fornitura di servizi d’interesse economico generale (energia, salute, approvvigionamento e trattamento idrico ed eliminazione dei rifiuti ecc.).
La suddetta proposta completa il regime europeo degli appalti pubblici: infatti, essa si applicherà alle concessioni di servizi che erano rimaste le uniche ad oggi a non essere oggetto di disposizioni di diritto derivato.
La normativa proposta ha come finalità quella di istituire un quadro giuridico chiaro che assicuri la certezza del diritto necessaria alle autorità pubbliche nelle loro missioni.
Essa mira a garantire l’accesso effettivo al mercato delle concessioni a tutte le imprese europee, comprese le piccole e medie imprese e potrebbero così contribuire a incentivare lo sviluppo di partenariati pubblici-privati di cui le concessioni costituiscono uno strumento privilegiato.
COMMISSIONE EUROPEA – COMUNICATO STAMPA
Modernizzare gli appalti pubblici europei per sostenere la crescita e l’occupazione
Bruxelles, 20 dicembre 2011
La Commissione propone pertanto di subordinare le concessioni a una pubblicazione obbligatoria nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Inoltre, propone di concretizzare gli obblighi delle amministrazioni aggiudicatrici per quanto riguarda la scelta dei criteri di selezione e di aggiudicazione, di imporre talune garanzie di base che dovrebbero essere rispettate durante la procedura di aggiudicazione e di estendere i benefici della direttiva sui ricorsi in materia di appalti pubblici a qualsiasi soggetto interessato ad ottenere una concessione.
Intende inoltre apportare determinati chiarimenti riguardanti ad esempio il regime delle modifiche di concessioni in corso di esecuzione.
Le disposizioni previste non creano oneri amministrativi eccessivi e si applicheranno soltanto alle concessioni per un importo elevato dove risulta evidente l’interesse transfrontaliero.
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