Le regole per il rientro a scuola: green pass, mascherina, tamponi salivari a campione

Redazione 06/09/21
Come stabilito con decreto-legge n. 111 del 6 agosto 2021, a partire dal 1° settembre si ritorna a scuola per svolgere le attività didattiche in presenza. I professori, il personale scolastico e gli studenti universitari dovranno avere il green pass.
Ma quali sono le regole da rispettare?
L’Istituto Superiore di Sanità insieme al Ministero della Salute, all’INAIL e alla Fondazione Bruno Kessler hanno redatto un documento contenente tutte le indicazioni utili per contenere la diffusione del virus Covid-19 a scuola.
>> Leggi Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)

Come si legge nel documento: “l’impatto che può avere la riapertura delle scuole sulla diffusione di COVID-19 è oggetto di un lungo dibattito all’interno della comunità scientifica. L’OMS ha recentemente pubblicato una checklist per supportare la riapertura in sicurezza delle scuole e gestire in modo appropriato l’insorgenza di eventuali nuovi focolai. Se da un lato è necessario garantire la sicurezza degli studenti e degli operatori scolastici, dall’altro è fondamentale poter offrire a tutti gli studenti le opportunità sociali ed educative della scuola”.

In tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione sono adottate alcune misure di sicurezza minime:

  • è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, per i soggetti impegnati nelle attività sportive. Le linee guida possono derogare all’obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti;
  • è raccomandato il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano;
  • è vietato accedere o permanere nei locali scolastici ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea oltre i 37,5°.

Vediamo insieme quali misure è necessario adottare per il rientro a scuola.

Indice:

Chi può accedere a scuola?

L’accesso alle scuole viene consentito solo a soggetti asintomatici che non presentano un rischio noto di sviluppare l’infezione, ovvero a chi:

  • non presenta sintomatologia compatibile con COVID-19 e/o temperatura corporea superiore a 37.5°C, anche nei tre giorni precedenti;
  • non è in quarantena o isolamento domiciliare;
  • non è rientrato da un Paese terzo senza aver assolto quanto previsto dalla normativa vigente;
  • non è stato a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni

Obbligo del green pass

Tutto il personale scolastico e universitario e gli studenti universitari (che potranno essere sottoposti a controlli a campione) devono possedere il green pass.
Il mancato rispetto del requisito è considerato assenza ingiustificata e a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso. >> Green pass scuola e trasporti: tutte le regole dal 1° settembre

Obbligo della mascherina

Per l’attività didattica in presenza è obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, salvo che per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. Ove si rispetti il distanziamento, in posizione statica, cioè al banco, è possibile togliere la mascherina se “le classi sono composte tutte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità”.
Naturalmente, è stata prevista la possibilità di abbassare la mascherina per bere, per i momenti della mensa e della merenda.
Per quanto concerne l’attività musicale degli strumenti a fiato e del canto, limitatamente alla lezione singola, il DPCM del 3/11/2020 ha previsto la possibilità di abbassare la mascherina durante l’esecuzione.

Tamponi salivari a campione

Da metà settembre sarà possibile effettuare dei tamponi salivari a campione su circa 110 mila studenti delle scuole elementari e medie che si trovano nelle cosiddette “scuole sentinella” individuate dalle Regioni. Il tutto è stato previsto nel Piano per il monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il monitoraggio, previsto in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022, verrà avviato con gradualità.

Sarà prioritariamente utilizzato il test molecolare su campione salivare, in quanto garantisce il vantaggio che la raccolta possa essere effettuata in modo autonomo in ambito familiare e il campione consegnato in punti di raccolta, minimizzando l’intervento di personale sanitario. Questo però sarà possibile dopo una prima fase “di avviamento” (due mesi), in cui le attività di raccolta dei campioni potranno essere eseguite nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario, individuato dalle ASL competenti, ovvero della Difesa.

Come si legge nel documento: “Tale approccio potrebbe costituire uno strumento ulteriore per ridurre la probabilità di diffusione dell’infezione sia nelle scuole che nella comunità (es. famiglie) e limitare i conseguenti provvedimenti di sanità pubblica (isolamenti, quarantene, didattica a distanza, etc.) che ne potrebbero scaturire”.

Il monitoraggio si baserà su una adesione informata e volontaria da parte dei genitori/tutori e la sua accettazione non sarà in alcun modo vincolante sull’accesso alla scuola in presenza, così come raccomandato dal CTS. Quindi, i genitori/tutori che aderiscono alla campagna di monitoraggio firmeranno un apposito modulo di “consenso informato” uniforme a livello nazionale, corredato da una dettagliata nota informativa (sviluppata dalle Regioni/PP.AA. in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità) che dovrà necessariamente indicare:

  • garanzia della privacy;
  • volontarietà di sottoporsi al test;
  • vantaggi individuali e sociali dell’adesione;
  • sicurezza del test;
  • figure professionali coinvolte;
  • procedure previste dalle autorità sanitarie per la gestione dei positivi/contatti.

Distanziamento fisico

Il principio del distanziamento fisico rappresenta un aspetto di prioritaria importanza e di grande complessità. In considerazione dei limiti strutturali presenti in molte scuole, è stato ottenuto mediante accorgimenti organizzativi quali:

  • l’ingresso contingentato,
  • la definizione di percorsi negli spazi scolastici comuni (corridoi, spazi comuni, bagni, sala insegnanti, etc.),
  • la riduzione dei visitatori,
  • la limitazione delle attività di laboratorio, extracurriculari e delle gite scolastiche fino al ricorso alla Attività Didattica a Distanza (DAD) per gli ordini di scuola secondaria.

Per garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro e dello spazio di movimento, le aule sono state riviste con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici. Anche le aree di passaggio e di interazione (zona cattedra/lavagna) all’interno dell’aula sono state ripensate per garantire il distanziamento di almeno 1 metro.
Per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie e di alcune attività didattiche, ove possibile, sono state privilegiate attività all’aperto.
Per le attività di educazione fisica, qualora svolte al chiuso (es. palestre) sono stati previsti metodi di aerazione e distanziamento interpersonale di almeno 2 metri. Inoltre, è prevista una rapida turnazione per l’accesso agli spogliatoi.
Per quanto riguarda il consumo dei pasti a scuola, in considerazione dell’importanza da un punto di vista educativo, sono state attuate misure a livello locale basate sulla disponibilità di spazi adibiti (refettorio o altri locali idonei), turnazioni e in misura residuale attraverso la fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe.

Ingressi contingentati

Per quanto riguarda gli ingressi a scuola, con il DPCM 24 ottobre 2020 è stato stabilito che gli ingressi devono essere contingentati al fine di evitare assembramenti.

Didattica a Distanza (DAD)

La DAD rappresenta uno strumento utile per evitare o ritardare la chiusura delle scuole riducendo al minimo le opportunità di esposizione tra docenti e studenti. La chiusura delle scuole, infatti, viene considerata una misura limite in quanto si ritiene che gli effetti negativi, in termini di educazione, di benessere psico-fisico e di impatto economico, siano superiori ai benefici.
L’Istituto superiore della Sanità ricorda che le scuole secondarie e le università “devono essere in condizioni di implementare la didattica a distanza in base alle condizioni epidemiologiche”.
Ricordiamo che la DAD può essere attivata esclusivamente in singole scuole o in specifiche aree territoriali con provvedimento dei Presidenti delle Regioni, dei sindaci, in zona arancione o rossa. Pertanto, il passaggio di zona non implica automaticamente l’attivazione della didattica a distanza.

Sanificazione dell’ambiente

La sanificazione degli ambienti è uno degli interventi attuato sin dall’inizio della pandemia. Rispetto all’inizio si specifica che la ricerca scientifica ha portato ad una maggiore conoscenza delle modalità di diffusione di SARS-CoV-2. In particolare, in accordo a quanto espresso dall’OMS, ad oggi si ritiene che la modalità di trasmissione del Covid-19 avviene principalmente per via aerea piuttosto che attraverso il contatto con le superfici; pertanto, maggiore attenzione è richiesta sugli aspetti riguardanti la sanificazione dell’aria con l’obiettivo generale di migliorare i ricambi dell’aria e, più in generale, la ventilazione dell’ambiente.

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Gli aspetti giuridici dei vaccini

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