Legal prompting: come usare le AI nel lavoro legale

Lorena Papini 01/07/24
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Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato numerosi settori, e quello legale non fa eccezione. Una delle innovazioni più interessanti in questo ambito è il “legal prompting”, un insieme di tecnologie avanzate progettate per assistere gli avvocati e i professionisti del diritto nelle loro attività quotidiane. Ma cosa si intende esattamente per legal prompting e quali sono le sue applicazioni pratiche? Lo scopriamo con l’avvocato Giovanna Panucci, avvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale e docente, insieme a Veronica Paolucci, del nuovo corso Maggioli in materia.

Indice

1. Il legal prompting: cos’è e a cosa serve


Buongiorno avvocato Panucci, e grazie per aver acconsentito all’intervista. Cos’è il legal prompting e come può essere applicato nel settore legale?
Il legal prompting rappresenta oggi quello che una volta per l’avvocato erano la penna ed il calamaio. Sto estremizzando, ma la metafora rende bene l’idea. Il legal prompting è l’arte di scrivere istruzioni a sfondo legale per ottenere risposte coerenti e precise. Le intelligenze artificiali, come ChatGPT, vengono ormai utilizzate per generare testi giuridici, suggerire argomentazioni e supportare nella redazione di documenti legali. Tuttavia, è necessario saper dialogare con queste macchine: non basta digitare un comando sulla tastiera. Per questo motivo, il prompting è un’arte che va coltivata con cura. Non a caso ne è nata una disciplina, il prompt design.

Quali sono le principali funzionalità di ChatGPT4 OMNI e GEMINI che rendono il legal prompting uno strumento utile per gli avvocati?
Questa domanda è complessa poiché è difficile valutare qualcosa che è in continua evoluzione. ChatGPT4 OMNI e GEMINI sono due dei modelli di Intelligenza Artificiale più noti e utilizzati, con funzionalità avanzate che rivoluzionano e rivoluzioneranno sempre più il lavoro degli avvocati. In generale, possiamo dire che ChatGPT di OpenAI è progettato per una comprensione approfondita del linguaggio naturale, facilitando la ricerca giuridica, l’analisi di casi complessi e la redazione automatica di documenti. GEMINI di Google, invece, eccelle nell’interazione personalizzata, supportando la comunicazione con i clienti tramite chatbot intelligenti e nella gestione delle scadenze grazie a promemoria automatizzati e sistemi di calendario integrati. È difficile dire quale sia il migliore. Andrebbero utilizzati entrambi, facendo fine tuning, ovvero ritoccando il comando fino ad ottenere una risposta all’altezza delle aspettative.

In che modo l’intelligenza artificiale può supportare gli avvocati nella gestione delle scadenze e nella comunicazione con i clienti?
Per la gestione della comunicazione scritta con i clienti, questi strumenti sono straordinari, poiché nascono proprio per la modellazione del linguaggio parlato e permettono di fornire risposte rapide e precise, mantenendo alta la qualità del servizio e consentendo di risparmiare molto tempo. Per quanto riguarda la gestione delle scadenze o di compiti più “automatizzati”, esistono modi per “collegare” questi modelli ai nostri database o addirittura ai nostri programmi. Con pochi passaggi di configurazione, si può arrivare a programmare appuntamenti nel calendario o inviare email con ChatGPT.

Quali sono le principali sfide nell’implementazione del legal prompting e come possono essere superate?
Le sfide più grandi sono due, a mio parere. La prima è superare lo scetticismo e sostituirlo con la curiosità: bisogna entrare nell’ottica di abbracciare il cambiamento. Come afferma il prof. Pizzetti: “non si può fermare l’innovazione”. Non abbiamo alternative. La seconda sfida, forse la più difficile, è che sarà necessario tornare a studiare, aggiornarsi e crescere professionalmente. Superate queste “barriere” mentali, la strada diventa in discesa.

2. Come si può imparare?


Per insegnare questa nuova disciplina, abbiamo organizzato il corso in due moduli “Legal prompting: come utilizzare Chat GPT per l’attività giudiziale e stragiudiziale”. Per una presentazione, guarda il video qui sotto.

Il corso si articola in due moduli, acquistabili anche separatamente, in cui vengono spiegati e mostrati i concreti utilizzi di CHAT GPT per il supporto al Professionista nell’attività giudiziale e stragiudiziale.
Precisamente, il primo modulo mira a fornire una comprensione fondamentale di ChatGPT e delle sue logiche di base. Il corso si concentra sull’esplorazione pratica di come ChatGPT può essere utilizzato per automatizzare e assistere in diverse attività legali stragiudiziali. Gli avvocati apprenderanno a impiegare ChatGPT per la ricerca legale, la creazione di documenti, e la consulenza, migliorando l’efficienza e la qualità del loro lavoro. Il modulo contiene un capitolo bonus dedicato alla privacy. I partecipanti acquisiranno competenze per gestire le questioni di privacy e sicurezza legale all’uso professionale di ChatGPT. Saranno dotati di strumenti e tecniche per configurare ChatGPT in modo che rispetti i principi di tutela dei dati, garantendo un utilizzo responsabile e conforme alle normative vigenti.
  Il secondo modulo è progettato per dotare gli avvocati di competenze avanzate nell’uso di ChatGPT per affrontare le sfide specifiche dell’ambiente giudiziale. Attraverso un approccio pratico e orientato agli esempi, i partecipanti scopriranno come sfruttare ChatGPT nella revisione e nell’analisi di documenti legaliallegati di causa e precedenti giurisprudenziali, nonché nella redazione di lettere e memorie, riducendo significativamente i tempi di analisi e migliorando l’accuratezza delle informazioni estratte e ottimizzare la qualità e la velocità di produzione. Il modulo contiene un capitolo bonus dedicato allo sviluppo di un’intelligenza artificiale personalizzata.
>>>Per info ed iscrizioni clicca qui<<<

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