Nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.46 del 24-02-2024 è stato pubblicato il testo della Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea, ovvero la Legge di delegazione europea per il 2023 (legge 21 febbraio 2024, n. 15). Vediamo di cosa si tratta e cosa prevede.
Indice
- 1. Cos’è la legge di delegazione europea?
- 2. Cosa prevede la legge di delegazione europea 2023-24?
- 3. Il capo II della legge di delegazione europea: indicazioni specifiche su alcune Direttive
- 4. Il capo III della legge di delegazione europea: l’adeguamento della normativa ad alcuni Regolamenti
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1. Cos’è la legge di delegazione europea?
Legge di Delegazione Europea è uno strumento di recepimento della legislazione europea in Italia, con particolare riferimento alle Direttive, e serve a garantire al Governo la predisposizione in tempi brevi e certi delle deleghe legislative necessarie per il recepimento degli atti dell’Unione europea. Questo strumento è stato introdotto dalla Legge italiana n. 234 del 24 dicembre 2012, che ha rivisto le norme riguardanti la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione delle politiche dell’Unione Europea. Questa legge ha sostituito la legge comunitaria annuale con due nuovi strumenti:
- La Legge di Delegazione Europea, che si limita alle disposizioni di delega necessarie per recepire le direttive e altri atti dell’Unione Europea.
- La Legge Europea, che contiene norme dirette ad adeguare l’ordinamento nazionale a quello europeo, soprattutto nei casi di mancato recepimento corretto della normativa dell’UE.
La presentazione del disegno di legge di delegazione europea avviene entro il 28 febbraio di ogni anno, previa consultazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni.
Il contenuto del disegno di legge di delegazione europea comprende disposizioni che conferiscono al governo la delega legislativa per recepire le direttive europee, modificarne o abrogarne disposizioni esistenti, autorizzare il governo a recepire direttive tramite regolamenti, disciplinare sanzioni per violazioni delle norme dell’UE, e altri aspetti relativi al recepimento e all’attuazione degli atti europei.
Il governo, nell’esercizio delle deleghe legislative, deve rispettare i principi e i criteri generali stabiliti dalla legge, inclusi eventuali principi e criteri direttivi specifici dalla legge di delegazione europea.
Inoltre, il governo deve fornire informazioni sulle direttive non recepite, lo stato delle procedure di infrazione, e l’elenco delle direttive recepite o da recepire sia a livello nazionale che regionale/provinciale. Queste informazioni sono contenute in una dettagliata relazione illustrativa che precede il testo del disegno di legge.
2. Cosa prevede la legge di delegazione europea 2023-24?
Il provvedimento principale è che il Governo è delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione (10 marzo 2024), disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di obblighi contenuti in direttive europee recepiti o pubblicati fino al 10 marzo 2024, per le quali non siano già previste sanzioni penali o amministrative.
I decreti legislativi devono rispettare principi e criteri direttivi generali:
- il principio della massima semplificazione dei procedimenti
- il coordinamento con le discipline vigenti
- il principio di non prevedere regolazioni superiori a quelle richieste dalle direttive
- l’assicurazione della parità di trattamento dei cittadini italiani rispetto a quelli degli altri Stati membri dell’Unione Europea.
3. Il capo II della legge di delegazione europea: indicazioni specifiche su alcune Direttive
Negli articoli del Capo II vengono dettagliate le indicazioni specifiche riguardo a singole Direttive di cui il Governo dovrà occuparsi, ovvero:
- Direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 (direttiva NIS2)
- Direttiva (UE) 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali
- Direttiva (UE) 2022/2557, relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio.
- Regolamento delegato (UE) 2016/161, che integra la direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio stabilendo norme dettagliate sulle caratteristiche di sicurezza che figurano sull’imballaggio dei medicinali per uso umano
- Direttiva (UE) 2021/2167, relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti e che modifica le direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE
- Direttiva (UE) 2022/431, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro
- Direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione
- Direttiva (UE) 2022/2380, che modifica la direttiva 2014/53/UE, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio, e per l’adeguamento della normativa nazionale all’articolo 138 del regolamento (UE) 2018/1139, che modifica la direttiva 2014/53/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio
- Direttiva di esecuzione (UE) 2022/2438, che modifica la direttiva 93/49/CEE e la direttiva di esecuzione 2014/98/UE per quanto riguarda gli organismi nocivi regolamentati non da quarantena rilevanti per l’Unione sui materiali di moltiplicazione delle piante ornamentali, sui materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e sulle piante da frutto destinate alla produzione di frutti
- Direttive (UE) 2023/958, recante modifica della direttiva 2003/87/CE per quanto riguarda il contributo del trasporto aereo all’obiettivo di riduzione delle emissioni in tutti i settori dell’economia dell’Unione e recante adeguata attuazione di una misura mondiale basata sul mercato, e 2023/959, recante modifica della direttiva 2003/87/CE, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, e della decisione (UE) 2015/1814, relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra
- Direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l’adeguamento della normativa nazionale
4. Il capo III della legge di delegazione europea: l’adeguamento della normativa ad alcuni Regolamenti
Gli articoli 14, 15, 16, 17, 18 e 19 delegano al Governo italiano l’incarico di adeguare la normativa nazionale ai regolamenti dell’Unione Europea. Ecco un riassunto delle disposizioni principali:
- Articolo 14: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale al regolamento dell’UE relativo al trattamento prudenziale degli enti di importanza sistemica.
- Articolo 15: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale ai regolamenti dell’UE riguardanti i controlli sul denaro contante in entrata o in uscita dall’UE.
- Articolo 16: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale alla resilienza operativa digitale nel settore finanziario.
- Articolo 17: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale alla governance europea dei dati.
- Articolo 18: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale ai regolamenti dell’UE riguardanti i trasferimenti di fondi e le cripto-attività.
- Articolo 19: Delega al Governo per adeguare la normativa nazionale ai regolamenti dell’UE riguardanti i mercati delle cripto-attività.
In ciascun articolo, il Governo ha un limite di tempo entro il quale deve adottare uno o più decreti legislativi per l’adeguamento della normativa nazionale.
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