Lo Sblocca Italia è legge: ok alla fiducia in Senato

Redazione 06/11/14

Misure che vanno dallo sblocco dei cantieri alle semplificazioni per l’edilizia, passando da banda larga e ultralarga, ammodernamento delle ferrovie e concessioni autostradali

Tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

Bagarre in Aula al Senato dove il governo ha ottenuto la fiducia, e il via libera definitivo, sul decreto Sblocca Italia con 157 sì e 110 no. Il decreto, in scadenza l’11 novembre, viene così approvato in via definitiva nella stessa versione licenziata dalla Camera (> il testo).
Dure proteste delle opposizioni e voto che va avanti a singhiozzo per le contestazioni dei senatori 5 Stelle, arrivati a stendersi sui banchi del governo per impedire ai colleghi di votare. Tanto che i parlamentari sono costretti a dire “sì” o “no” al testo dal proprio banco senza passare sotto lo scranno della presidenza com’è prassi fare per il voto di fiducia.

Lo Sblocca Italia è un ‘decretone’ che contiene misure che vanno dallo sblocco dei cantieri, che partiranno con tempi certi, agli interventi per le calamità naturali, passando per le semplificazioni per l’edilizia, la banda larga e ultralarga, l’ammodernamento delle ferrovie e le concessioni autostradali.
Ecco una sintesi delle principali misure contenute nel provvedimento.

– PATTO DI STABILITÀ. Prima dell’entrata in vigore della legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il governo dovrà intervenire con urgenza a porre rimedio alla previsione di esclusione dal Patto di stabilità per gli interventi di bonifica.
– DEROGA AL PATTO PER APRIRE I CANTIERI. Per le piccole opere arriva un nuovo allentamento del Patto di stabilità interno, per le opere segnalate dai sindaci a Palazzo Chigi ma anche per quelle immediatamente cantierabili.
– REGOLAMENTO UNICO EDILIZIO. Al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti, sarà adottato uno schema di regolamento edilizio tipo tra Governo, regioni e autonomie locali, in sede di Conferenza unificata. Il regolamento edilizio-tipo, indica i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, dev’essere adottato dai comuni.
– PERMESSO DI COSTRUIRE. La proroga dei termini per l’inizio e l’ultimazione dei lavori può essere accordata, con provvedimento motivato, per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso, oppure in considerazione della mole dell’opera da realizzare, delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, o di difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, ovvero quando si tratti di opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari. I termini per il rilascio del permesso di costruire sono raddoppiati di progetti particolarmente complessi secondo la motivata risoluzione del responsabile del procedimento.
– SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITÀ (SCIA). La SCIA entra a pieno titolo nel testo unico per l’edilizia, di cui al d.P.R. n. 380 del 2001. Inoltre con la segnalazione certificata d’inizio attività, da comunicare a fine lavori con attestazione del professionista, si possono effettuare  le varianti a permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale, a condizione che siano conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e siano attuate dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso prescritti dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico ed archeologico e dalle altre normative di settore.
– DENUNCIA INIZIO ATTIVITÀ (DIA). Con la denuncia di inizio attività si possono realizzare solo gli interventi alternativi al permesso di costruire, di cui al d.P.R. n. 380 del 2001, la cd. super DIA che, d’ora in avanti, può essere chiamare semplicemente DIA ovvero denuncia di inizio attività, poiché non è più necessario distinguerla.
– COMUNICAZIONE INIZIO LAVORI (CIL). È stata ampliata la sfera degli interventi di manutenzione straordinaria e, quindi, con la comunicazione inizio lavori ora si possono effettuare anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’uso.
– CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE. Per gli interventi di trasformazione urbana complessi, gli strumenti attuativi e gli atti equivalenti comunque denominati nonché gli interventi in diretta attuazione dello strumento urbanistico generale, disciplinano che debba essere prevista una modalità alternativa in base alla quale il contributo di costruzione è dovuto solo relativamente al costo di costruzione, mentre le opere di urbanizzazione sono direttamente messe in carico all’operatore privato che ne resta proprietario.
– DEROGA AGLI STRUMENTI URBANISTICI. La disciplina per il rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, di cui all’articolo 14 del d.P.R. n. 380 del 2001, viene consentita per gli interventi di ristrutturazione edilizia, attuati anche in aree industriali dismesse, mediante richiesta di permesso di costruire anche in deroga alle destinazioni d’uso, previa deliberazione del consiglio comunale che ne attesta l’interesse pubblico a condizione che il mutamento di destinazione d’uso non comporti un aumento della superficie coperta prima dell’intervento di ristrutturazione. In precedenza la deroga poteva essere richiesta, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati di cui alle norme di attuazione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi  nel rispetto, comunque, delle disposizioni di cui agli articoli 7, 8 e 9 del decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 “Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati”.
– INTERVENTI DI CONSERVAZIONE. Sono consentiti interventi da effettuare sugli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione, da individuare con lo strumento urbanistico. In tale ambito l’amministrazione comunale può favorire, in alternativa all’espropriazione, la riqualificazione delle aree attraverso forme di compensazione incidenti sull’area interessata e senza aumento della superficie coperta rispondenti al pubblico interesse e comunque rispettose dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa. In attesa dell’attuazione del piano, il proprietario può eseguire tutti gli interventi conservativi, ad eccezione della demolizione e successiva ricostruzione non giustificata da obiettive ed improrogabili ragioni di ordine statico od igienico sanitario.
– MUTAMENTO D’USO URBANISTICAMENTE RILEVANTE. Costituisce mutamento rilevante della destinazione d’uso ogni forma di utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l’assegnazione dell’immobile o dell’unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale. Il mutamento della destinazione d’uso all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito.
– AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA. Viene eliminato il ricorso alla conferenza di servizi e, in sostituzione, prescrive che decorsi inutilmente sessanta giorni dalla ricezione degli atti da parte del soprintendente senza che questi abbia reso il prescritto parere, l’amministrazione competente provvede comunque sulla domanda di autorizzazione.
– PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO. Qualora le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte con una modalità semplificata, è possibile il rilascio di un permesso di costruire convenzionato. La convenzione, approvata con delibera del consiglio comunale, salva diversa previsione regionale, specifica gli obblighi, funzionali al soddisfacimento di un interesse pubblico, che il soggetto attuatore si assume ai fini di poter conseguire il rilascio del titolo edilizio, il quale resta la fonte di regolamento degli interessi.

Altre misure:
– RETI ULTRAVELOCI, ANCHE NEI NUOVI EDIFICI: sconto fiscale “del 50%” per chi investe nelle ‘aree bianche’ per la banda larga, ma anche in città dove una infrastruttura è già presente. Obbligatorio da metà 2015 per gli edifici di nuova costruzione prevedere canaline per i cavi della banda ultra larga.
– IL ‘PACCHETTO CASA’: resta lo sconto del 20% (fino a 300mila euro) per chi compra casa e la affitta a canone concordato per 8 anni. Torna la norma per arrivare al ‘regolamento edilizio unico’
– CALAMITÀ NATURALI E ALLUVIONE GENOVA: Una delle principali novità arriva dopo il dramma del capoluogo ligure. D’ora in poi le opere potranno dunque partire anche se sulla gara è pendente un ricorso del TAR da parte dei concorrenti. Si punta così a velocizzare gli iter amministrativi. Ma il Fondo emergenze nazionali viene rimpinguato solo con 50 milioni (contro i 100 appunto introdotti in commissione). Le risorse dovrebbero essere destinate a tutti i territori colpiti dal maltempo (anche cioè a Trieste, Maremma, Parma).
– CONCESSIONI AUTOSTRADE SOLO CON OK UE: Era uno dei punti più delicati e contestati del decreto: la proroga senza gara delle concessioni a fronte di un piano industriale e finanziario delle società. La disposizione e’ ora soggetta al “preventivo assenso” Ue. Per le opposizioni si tratta
– RIPARTONO LE GRANDI OPERE: i ‘simboli’ sono l’alta velocità Napoli-Bari (prima pietra entro novembre 2015) e la Palermo-Messina-Catania. Obiettivo dimezzare i tempi di percorrenza delle tratte. Michele Elia, ad di Fs, sarà commissario. Nessuna deroga sugli appalti. Sbloccate anche le infrastrutture aeroportuali.
– ARRIVA PIANO AMMODERNAMENTO FS – Il Ministero delle infrastrutture dovrà redigere, entro 6 mesi dall’approvazione, il piano per rendere cantierabili nel breve termine opere di interesse pubblico nazionale o europeo nel settore ferroviario.
– RISORSE DA OPERE RITARDATARIE ANCHE A METRO GENOVA: I finanziamenti su opere mai partite confluiranno nel Fondo revoche del Ministero delle infrastrutture che le ridistribuirà su altri cantieri prioritari (CircumEtnea, le metropolitane di Palermo e di Cagliari e il primo lotto della Termoli-S.Vittore). Aggiunta, dopo l’alluvione, anche la metropolitana di Genova.
– TASSE TRIVELLE A SVILUPPO TERRITORIO – Le maggiorazioni di imposta per le imprese attive nell’estrazione di idrocarburi in Italia saranno destinate anche “alla promozione di misure di sviluppo economico e all’attivazione di una social card nei territori interessati”.
– PIANO PORTI E LOGISTICA: arriverà “entro 90 giorni”, con un “disegno strategico” che tenga insieme “porti, interporti e ferrovie” prevedendo distretti e accorpamenti, “per una gestione più razionale e non concorrenziale”.

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