Metaverso e diritto: profili giuridici della nuova realtà virtuale

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Il termine “Metaverso” sta rapidamente diventando parte integrante del nostro vocabolario, indicando un universo virtuale e interconnesso in continua espansione, in poche parole la prossima frontiera dell’integrazione tra il mondo fisico e quello virtuale. Una nuova esperienza immersiva multidimensionale e condivisa che impatterà su tutti gli aspetti della società, dalla dimensione sociale a quella economica, da quella politica a quella emotiva, dal tempo libero al lavoro.
Tale spazio è composto da molteplici elementi tecnologici, tra cui video, realtà virtuale, realtà aumentata, cloud, identità digitali e avatar, AI, NFT, blockchain, IoT ecc. e il cui funzionamento è possibile grazie all’esponenziale aumento della potenza di calcolo delle macchine. Mentre questo nuovo mondo digitale offre infinite possibilità e opportunità, emerge la necessità di esaminare e sviluppare questioni giuridiche adeguate per regolare la sua complessità. In questo articolo, esploreremo alcune sfide giuridiche del Metaverso e l’importanza di definire un quadro normativo che protegga gli utenti, promuova l’innovazione e affronti le questioni etiche emergenti
. Sulle ultime evoluzioni della legislazione sulle AI, in particolare riguardo il diritto di autore, invitiamo ad approfondire sul volume: “Il nuovo diritto d’autore -La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”

Indice

1. Proprietà virtuale e diritti di proprietà intellettuale

Una delle principali sfide giuridiche di questa nuova frontiera digitale riguarda la proprietà virtuale. Gli utenti possono acquistare, vendere e scambiare beni digitali all’interno di questo spazio virtuale, creando una nuova forma di economia. Tutto ciò ha un impatto significativo su diverse aree del diritto, concentrandosi in particolare sulla proprietà intellettuale e sulla tecnologia dell’informazione, una delle caratteristiche che rende il Metaverso attrattivo è la possibilità di far fare al proprio avatar esperienze e fargli acquistare prodotti o servizi, che non sono di così facile accesso nella vita reale.
Dalla sua stessa creazione e dagli elementi che lo costituiscono, ogni aspetto del Metaverso potrebbe teoricamente beneficiare di una protezione legale specifica, ma allo stesso tempo è suscettibile di essere violato da parte di altri utenti. Pertanto, è essenziale stabilire chiari diritti di proprietà virtuale e regolamentare la gestione della proprietà intellettuale, inclusi marchi, copyright e brevetti all’interno dello stesso.

FORMATO CARTACEO

Il nuovo diritto d’autore

Questa nuova edizione dell’Opera è aggiornata all’attuale dibattito dedicato all’intelligenza artificiale, dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 alla proposta di Regolamento europeo – AI Act.Il testo si configura come lo strumento più completo per la risoluzione delle problematiche riguardanti il diritto d’autore e i diritti connessi.Alla luce della più recente giurisprudenza nazionale ed europea, la Guida dedica ampio spazio alle tematiche legate alla protezione della proprietà intellettuale, agli sviluppi interpretativi in tema di nuove tecnologie e alle sentenze della Suprema Corte relative ai programmi per elaboratore, alle opere digitali e al disegno industriale.Il testo fornisce al Professionista gli strumenti processuali per impostare un’efficace strategia in sede di giudizio, riportando gli orientamenti giurisprudenziali espressi dalla Cassazione civile nel corso del 2023.Completano il volume un Formulario online editabile e stampabile, sia per i contratti che per il contenzioso, un’ampia Raccolta normativa e un Massimario di giurisprudenza di merito, legittimità e UE, suddiviso per argomento.Nell’area online sono messi a disposizione del lettore gli ulteriori sviluppi relativi al percorso di approvazione del Regolamento AI Act e la videoregistrazione del webinar tenutosi il 23 febbraio 2024, a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi, “Il diritto d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale”, in cui l’Autore parla delle sfide legali emerse con l’avvento dell’AI anche mediante l’analisi di casi studio significativi.Andrea Sirotti GaudenziAvvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di vari enti, tra cui l’Istituto nazionale per la formazione continua di Roma e ADISI di Lugano. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Manuale pratico dei marchi e brevetti”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. Magistrato sportivo, attualmente è presidente della Corte d’appello federale della Federazione Ginnastica d’Italia. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate e collabora stabilmente con “Guida al Diritto” del Sole 24 Ore.

Andrea Sirotti Gaudenzi | Maggioli Editore 2024

2. Contratti intelligenti e Blockchain

Nel Metaverso, i contratti intelligenti basati su tecnologia blockchain stanno diventando sempre più comuni. Questi contratti automatizzati richiedono una comprensione chiara delle leggi contrattuali e delle questioni di responsabilità nel caso di dispute. La blockchain, con la sua immutabilità e trasparenza, può anche avere implicazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati personali, richiedendo un’attenzione particolare da parte del quadro normativo.

3. Protezione dei dati personali

Con la crescente interconnessione nel Metaverso, la protezione dei dati personali diventa cruciale. Nel fenomeno virtuale di cui si discorre, si accumula infatti una vasta quantità di informazioni personali e metadati correlati. Questi dati includono informazioni anagrafiche e di contatto, preferenze di consumo, interessi, opinioni e attività svolte. Inoltre, vengono raccolti dati relativi alla sfera corporea, come i movimenti oculari, i movimenti corporei e le onde cerebrali, così come dati sulla sfera psicologica, come gli stati emotivi e le reazioni comportamentali.
Gli utenti condividono una vasta quantità di informazioni personali durante le loro interazioni digitali, sollevando preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza. Il trattamento di questa vasta mole di dati avviene attraverso l’impiego di strumenti avanzati che, mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, consentono analisi e previsioni estremamente precise e utili. Questo approccio è adoperato da diversi attori, tra cui governi, partiti politici e aziende, ma può altresì comportare impatti significativi per gli utenti.
Tutte le tecnologie impiegate in questo nuovo ambiente tecnologico presentano rischi inerenti alla protezione dei dati personali, i quali devono essere valutati considerando le caratteristiche specifiche di ciascuna tecnologia e gli impatti che possono avere nell’insieme.
Questi rischi potrebbero manifestarsi attraverso varie forme di impatto, come la perdita del controllo sui dati personali, la discriminazione, l’usurpazione di identità, perdite finanziarie, pregiudizi alla reputazione e numerosi altri danni economici e/o sociali per la persona coinvolta.
L’approccio “technology neutral” del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR) definisce già limiti giuridici per il Metaverso. Parallelamente, l’Unione europea sta considerando l’introduzione di nuove norme per disciplinare le frontiere emergenti della tecnologia e dell’utilizzo dei dati, come il Metaverso, al fine di proteggere il diritto fondamentale alla tutela della sfera personale.
Gli attori che si avvicinano al Metaverso inizialmente possono godere di un vantaggio competitivo (“first to market advantage“), ma devono anche affrontare scelte cruciali per operare legalmente in un terreno ancora in gran parte inesplorato, soprattutto dal punto di vista giuridico.
Dato l’ampio volume di dati personali coinvolto nelle attività dello spazio Meta, le imprese che intendono operare in questo contesto devono trattare tali dati nel rispetto delle obbligazioni previste dal GDPR. Queste obbligazioni includono l’adozione di misure e processi per implementare i principi fondamentali applicabili, l’individuazione di basi giuridiche adeguate per i trattamenti, la preparazione di informative trasparenti e complete, la gestione dei consensi, la valutazione d’impatto in caso di nuove tecnologie, l’implementazione di procedure per evitare e gestire efficacemente possibili violazioni dei dati, e la valutazione del trasferimento dei dati in paesi terzi con l’adozione di misure per garantire un livello di protezione equivalente a quello europeo.
L’autorità di controllo spagnola, AEPD, ha recentemente ribadito tali adempimenti in un comunicato del 14 giugno 2022 riguardante il rapporto tra privacy e Metaverso.
Alcuni degli aspetti più rilevanti che la normativa privacy impone di considerare in questo contesto includono l’autoregolamentazione documentata, l’uso di tecnologie di protezione della privacy, la valutazione dei sistemi di intelligenza artificiale in ottica privacy ed etica, e l’implementazione di misure tecniche ed organizzative adeguate in base ai rischi specifici della realtà del Metaverso, adottando un approccio basato sul rischioInizio modulo.
Norme chiare sulla raccolta, l’uso e la conservazione dei dati personali all’interno dello stesso, sono quindi essenziali per garantire la sicurezza degli utenti.

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4. Responsabilità civile e penale

Nel caso di incidenti o dispute nel Metaverso, emerge la necessità di stabilire chiaramente la responsabilità civile e penale. Chi è responsabile in caso di danni derivanti da interazioni digitali? Come possono essere risolti i conflitti all’interno di questo mondo virtuale? Queste sono domande che richiedono risposte legali concrete per garantire una giustizia equa nell’universo Meta.
Ad oggi numerose imprese stanno trasferendo, o hanno già trasferito, una parte delle proprie attività nel Metaverso, e un numero sempre crescente di persone inizia a navigare in questo ambiente virtuale, usufruendo dei suoi servizi economici, di svago e di intrattenimento.
Questo flusso di denaro e persone, oltre a catturare l’attenzione degli attori del mercato economico, pone una sfida al mondo giuridico, il quale, già alle prese con il costante ritmo delle nuove tecnologie, si trova ora a dover affrontare un nuovo mondo virtuale.
La recente denuncia di una donna vittima di violenza sessuale di gruppo da parte di altri utenti di Horizon Worlds, una piattaforma di Metaverso di Meta, richiama l’attenzione sul rapporto, se possibile, tra Metaverso e diritto penale.
Il concetto stesso di “virtuale,” di essere “meta-” ovvero “oltre, dopo,” rappresenta la sfida principale. Ci troviamo di fronte a qualcosa che si svolge in uno spazio immateriale e che cerchiamo di perseguire attraverso un diritto penale che si basa sul principio della materialità del reato: nessuna offesa, per quanto grave, può essere riconosciuta come penalmente rilevante senza una lesione (o tentativo di lesione) del bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice.
Nel nostro sistema penale, ciò che conta è il comportamento umano che si manifesta nel mondo esterno (fatto materiale) ed è percettibile dai sensi (nullum crimen sine actione). Nessuno può essere punito per una semplice intenzione o idea se tali pensieri non si manifestano in un’azione concreta. La nostra Costituzione, inoltre, parla esplicitamente di “fatto commesso” (art. 25), implicitamente riferendosi a un cambiamento fisico e materiale nella realtà.
La questione cruciale che si presenta agli studiosi del diritto e ai legislatori è come rispondere a comportamenti nel Metaverso che, se tenuti nel mondo reale, costituirebbero reati. Una proposta è che l’avatar sia considerato una proiezione virtuale della persona fisica, e di conseguenza, il proprietario dell’avatar dovrebbe rispondere delle azioni della sua rappresentazione virtuale. Tuttavia, questa soluzione non affronta il problema alla radice, poiché la legge richiede la commissione di un fatto materiale per attribuire responsabilità penale.
Inoltre, si sottolinea che il personaggio nei giochi online non rappresenta la proiezione virtuale del giocatore, mentre l’avatar nel Metaverso è direttamente collegato ai dati personali dell’individuo fisico, diventandone potenzialmente l’alter ego. Questa distinzione solleva domande fondamentali sul diritto penale e sull’applicabilità dei principi tradizionali.
Fino a quando non sarà possibile attribuire una responsabilità diretta all’avatar o all’essere umano dietro all’avatar senza stravolgere il diritto penale tradizionale, sembra che la soluzione immediata possa essere affidarsi alle norme del diritto civile, garantendo la tutela della vittima attraverso la responsabilità extracontrattuale.

5. Regolamentazione delle piattaforme

Le piattaforme digitali all’interno del Metaverso svolgono un ruolo centrale nel plasmare l’esperienza degli utenti. Come nella realtà, anche in questa emergono sfide etiche e questioni di regolamentazione. Un quadro etico solido risulta cruciale per assicurare un’esperienza positiva e sicura per tutti gli utenti. Similmente al mondo reale, nel metaverso esistono regole da osservare, mirate a promuovere il rispetto reciproco, scoraggiare comportamenti offensivi o dannosi, e favorire la creazione di un ambiente virtuale inclusivo e armonioso.
Il rispetto reciproco costituisce un principio essenziale sia nella vita reale che nel metaverso. Le regole etiche all’interno di esso svolgono un ruolo cruciale nel promuovere e preservare questo principio tra gli utenti. Definendo i comportamenti accettabili e scoraggiando azioni che potrebbero causare danni o offendere gli altri, queste regole contribuiscono a coltivare la gentilezza, la tolleranza e a contrastare la discriminazione, favorendo così la creazione di un ambiente virtuale inclusivo e armonioso.
 La regolamentazione delle piattaforme deve garantire la tutela degli utenti, prevenire abusi e promuovere la trasparenza. Ciò potrebbe includere normative sulla moderazione dei contenuti, sull’accessibilità e sulla gestione delle dispute tra utenti.

6. Conclusioni

Il rapporto tra Metaverso e diritto è un viaggio in un territorio inesplorato. Mentre il primo offre opportunità entusiasmanti, il secondo deve essere in grado di adattarsi per affrontare le sfide emergenti. La rapida diffusione di Internet è un chiaro esempio in tal senso: molti problemi che i governi stanno affrontando attualmente per regolamentare il cyberspace potrebbero ripresentarsi anche nel tentativo di disciplinare questo nuovo luogo digitale. Si tratta quindi di fare tesoro dell’esperienza pregressa per non essere impreparati di fronte alle prossime questioni giuridiche e regolamentari che presenterà il progresso tecnologico.  La creazione di un quadro legale robusto e flessibile è fondamentale per garantire che anche tale dimensione virtuale possa prosperare come uno spazio innovativo, inclusivo e conforme ai principi giuridici che guidano le nostre società nel mondo reale. Solo attraverso un approccio olistico e collaborativo possiamo plasmare un futuro digitale giusto, equo e sostenibile nel Metaverso.

FORMATO CARTACEO

Il nuovo diritto d’autore

Questa nuova edizione dell’Opera è aggiornata all’attuale dibattito dedicato all’intelligenza artificiale, dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 alla proposta di Regolamento europeo – AI Act.Il testo si configura come lo strumento più completo per la risoluzione delle problematiche riguardanti il diritto d’autore e i diritti connessi.Alla luce della più recente giurisprudenza nazionale ed europea, la Guida dedica ampio spazio alle tematiche legate alla protezione della proprietà intellettuale, agli sviluppi interpretativi in tema di nuove tecnologie e alle sentenze della Suprema Corte relative ai programmi per elaboratore, alle opere digitali e al disegno industriale.Il testo fornisce al Professionista gli strumenti processuali per impostare un’efficace strategia in sede di giudizio, riportando gli orientamenti giurisprudenziali espressi dalla Cassazione civile nel corso del 2023.Completano il volume un Formulario online editabile e stampabile, sia per i contratti che per il contenzioso, un’ampia Raccolta normativa e un Massimario di giurisprudenza di merito, legittimità e UE, suddiviso per argomento.Nell’area online sono messi a disposizione del lettore gli ulteriori sviluppi relativi al percorso di approvazione del Regolamento AI Act e la videoregistrazione del webinar tenutosi il 23 febbraio 2024, a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi, “Il diritto d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale”, in cui l’Autore parla delle sfide legali emerse con l’avvento dell’AI anche mediante l’analisi di casi studio significativi.Andrea Sirotti GaudenziAvvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di vari enti, tra cui l’Istituto nazionale per la formazione continua di Roma e ADISI di Lugano. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Manuale pratico dei marchi e brevetti”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. Magistrato sportivo, attualmente è presidente della Corte d’appello federale della Federazione Ginnastica d’Italia. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate e collabora stabilmente con “Guida al Diritto” del Sole 24 Ore.

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Vincenzo Celeste

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