Metodo mafioso: è sufficiente un riferimento implicito?

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Per configurare l’aggravante del “metodo mafioso” è sufficiente un riferimento implicito al potere criminale della consorteria? Per approfondimenti sul dibattimento consigliamo: Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia

Corte di Cassazione -sez. VI pen.- sentenza n. 20561 del 27-03-2024

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Indice

1. La questione: l’aggravante del metodo mafioso


A seguito della sentenza di annullamento con rinvio, disposto dalla Seconda Sezione della Cassazione, il Tribunale di Catanzaro aveva confermato un provvedimento emesso in sede di riesame nei confronti di una persona, gravemente indiziata dei reati di cui agli artt. 513-bis e 629 cod. pen., aggravati dall’art. 416-bis.1 cod. pen., con cui la misura della custodia in carcere era stata sostituita con quella degli arresti domiciliari.
Ciò posto, avverso questa decisione la difesa ricorreva per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costei deduceva inosservanza della legge e/o erronea applicazione della legge nonché vizi della motivazione in ordine all’applicazione della circostanza aggravante di cui all’art. 416 bis.1 cod. pen., per avere il Tribunale considerato, non l’azione perpetrata dal reo, ma il contesto territoriale in cui si era esplicato il reato. Per approfondimenti sul dibattimento consigliamo: Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Cassazione riteneva il motivo suesposto infondato alla stregua di quell’orientamento nomofilattico secondo il quale, ai fini della configurabilità dell’aggravante del “metodo mafioso”, è sufficiente, in un territorio in cui è radicata un’organizzazione mafiosa storica, che il soggetto agente si riferisca implicitamente al potere criminale della consorteria, in quanto tale potere è di per sé noto alla collettività (cfr. di recente Sez. 2, n. 34786 del 31/05/2023).

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3. Conclusione


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi fornita risposta al seguente quesito: se, per configurare l’aggravante del “metodo mafioso” è sufficiente un riferimento implicito al potere criminale della consorteria
Si fornisce difatti in tale pronuncia una risposta positiva sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo secondo cui, per configurare l’aggravante del “metodo mafioso” in un territorio dove è presente un’organizzazione mafiosa storica, è sufficiente che il soggetto si riferisca implicitamente al potere criminale della consorteria, poiché tale potere di per sé è noto alla collettività.
È dunque sconsigliabile sostenere l’insussistenza di tale elemento accidentale ove si verifichi una situazione di questo genere.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

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Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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