Il Ministro ha sottolineato che: “Nel contratto di governo c’è un espresso riferimento alla rivisitazione della geografia giudiziaria“, premettendo di “condividere le preoccupazioni e le perplessità sulla riforma” e precisando che il dicastero “si è attivato per un controllo delle esigenze rappresentate sul territorio, in particolare nelle zone dove c’è stata soppressione di sedi“.
Ha poi sottolineato:”Sono convinto che l’estensione e le peculiarità delle zone di cui è composta Italia e la densità demografica debbano rivestire un ruolo centrale e ineludibile nella valutazione della geografia giudiziaria – ha sottolineato ancora Bonafede – che va strutturata tenendo conto dell’esigenza di garantire una razionale e capillare rete di presidi, anche a garanzia della sicurezza e della legalità“. Ma, ha assicurato, “la redistribuzione degli uffici non ha determinato incrementi dei carichi di lavoro perché negli uffici accorpanti sono confluiti non solo i procedimenti delle sedi soppresse ma anche le unità di personale giudiziario e amministrativo“.
I piccoli Uffici
Il guardasigilli ha richiamato quanto già fatto: “col Milleproroghe 2018 c’è stato il ripristino delle sezioni distaccate di Ischia, Portoferraio e Lipari ed è stato inoltre deciso di non chiudere le sezioni fallimentari” e ha ricordato infine il progetto che prevede l’istituzione degli sportelli di prossimità per garantire la vicinanza della giustizia al territorio.
La rivisitazione della geografia giudiziaria
Lo scopo è quello di una rivisitazione della riforma del 2012, che ha accentrato sedi e funzioni giudiziarie, con l’obiettivo di riportare Tribunali, Procure e uffici del giudice di pace vicino ai cittadini e alle imprese.
La proposta è condivisa da ambo i partiti al governo. Si ricorda che solo sei anni fa, è intervenuta la razionalizzazione della “geografia giudiziaria“, la quale ha soppresso una trentina di piccoli e minuscoli tribunali (Alba, Rossano Calabro, Tortona, Voghera…) e oltre 220 sezioni giudiziarie distaccate il cui lavoro era insignificante, ma anche inutilmente costoso. Trasferire magistrati e personale amministrativo nelle sedi più importanti è stato difficile, ma finalmente l’operazione è andata a regime e ha prodotto fin qui risparmi notevoli, sui 200-300 milioni di euro.
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