Nuovo protocollo per i depositi telematici degli atti penali

Adottato un nuovo protocollo operativo per disciplinare i depositi telematici degli atti penali e regolare i rapporti tra difensori e uffici della Procura.

Lorena Papini 09/12/24
Allegati

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, l’Ordine degli Avvocati di Milano e la Camera Penale di Milano hanno recentemente adottato un protocollo operativo per disciplinare i depositi telematici degli atti penali e regolare i rapporti tra difensori e uffici della Procura. Questo protocollo si inserisce nel contesto delle riforme del processo penale telematico (PPT), introdotte dal D. Lgs. 150/2022 e perfezionate da disposizioni successive, con l’obiettivo di uniformare e semplificare le procedure, pur affrontando le note criticità del sistema. Per una una guida chiara e completa per la redazione degli atti giudiziari in ambito penale, abbiamo organizzato il corso “Tecniche di redazione degli atti penali – Corso pratico con esempi guidati e modelli”

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Indice

1. Obiettivi del protocollo


L’accordo mira a garantire:

  • Efficienza operativa: fornendo regole chiare per il deposito telematico degli atti.
  • Trasparenza e collaborazione: promuovendo un dialogo tempestivo e funzionale tra i difensori e le segreterie della Procura.
  • Rispettare la normativa vigente: senza entrare in contrasto con le disposizioni di legge, ma chiarendo aspetti pratici di applicazione.

Tra le problematiche affrontate, spiccano l’inadeguatezza di alcuni strumenti informatici e la carenza di personale, che potrebbero compromettere l’efficacia del processo telematico nella fase delle indagini preliminari.

2. Principali disposizioni operative


1. Depositi obbligatori tramite il Portale del Processo Penale Telematico (PDP)
Il protocollo prevede che la maggior parte degli atti debba essere depositata esclusivamente tramite il PDP, in particolare:

  • Denunce e querele.
  • Nomine di difensori in fase di indagine.
  • Richieste di ostensione del fascicolo (art. 415-bis c.p.p.).
  • Opposizioni alle richieste di archiviazione.
  • Istanza ex art. 335 c.p.p. per la verifica dello stato del procedimento.

I difensori devono prestare particolare attenzione alla compilazione dei campi obbligatori del portale (ad esempio, generalità complete del querelato e del querelante, titolo di reato, eventuali urgenze) e caricare documenti in formato PDF con OCR. Gli allegati devono essere caricati separatamente e identificati chiaramente.

2. Gestione delle richieste di accesso agli atti
Le richieste di visione del fascicolo o di singoli atti devono essere presentate tramite il PDP utilizzando le apposite sezioni:

  • “Richiesta di accesso agli atti” per il fascicolo completo.
  • “Accesso copie e visione atti” per specifici documenti.

È necessario allegare, ove previsto, la ricevuta del pagamento dei diritti o il decreto di ammissione al gratuito patrocinio. In caso di errori (ad esempio, richieste indirizzate a procedimenti ancora in fase preliminare), il sistema prevede il rifiuto con motivazioni standardizzate.

3. Malfunzionamenti del PDP


In caso di malfunzionamento documentato del PDP, il protocollo consente il deposito alternativo degli atti via PEC o in formato cartaceo, previa autorizzazione del Procuratore Aggiunto di turno. Per atti di particolare urgenza, come le integrazioni a querele non scaricate, è previsto un sistema di solleciti formali.

4. Depositi cartacei residui


Solo per specifici casi in cui non è previsto l’obbligo di utilizzo del PDP, gli atti possono essere depositati in formato analogico presso lo sportello dell’Ufficio Ricezione Atti. Tuttavia, il difensore deve allegare una copia digitale dell’atto e degli allegati su supporto informatico.

5. Vantaggi per i professionisti


Il protocollo offre diversi vantaggi per avvocati e difensori:

  • Chiarezza normativa: elimina incertezze operative sul deposito degli atti penali.
  • Uniformità delle procedure: riduce i margini di errore nella scelta delle modalità di deposito.
  • Interlocuzione diretta: favorisce un rapporto più trasparente e collaborativo con gli uffici della Procura.

6. Criticità da monitorare


Nonostante i miglioramenti previsti, restano alcune criticità:

  • La capacità dei sistemi informatici di reggere il carico del nuovo processo penale telematico.
  • La necessità di un monitoraggio continuo per adeguare il protocollo alle esigenze operative.
  • La gestione dei procedimenti che richiedono ancora depositi in formato analogico.

7. Conclusioni


Il protocollo adottato dalla Procura di Milano rappresenta un passo significativo verso la digitalizzazione del processo penale, pur evidenziando la necessità di costante aggiornamento e dialogo tra le parti coinvolte. Per gli avvocati, si traduce in un’importante opportunità di migliorare l’efficienza operativa, a patto di rispettare scrupolosamente le regole previste e di essere pronti a gestire le sfide tecniche che il sistema potrebbe ancora presentare.

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