Obblighi civili del condannato: come adempiere al reato

Come deve adoperarsi il condannato per adempiere alle obbligazioni civili derivanti dal reato? Commento a sentenza.

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Corte di Cassazione -sez. I pen.- sentenza n. 47389 del 29-11-2024

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Indice

1. La questione: i requisiti richiesti per la concessione della riabilitazione


Il Tribunale di sorveglianza di Palermo rigettava un’opposizione avverso un provvedimento col quale lo stesso Tribunale aveva respinto una richiesta di riabilitazione.
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione il difensore dell’istante, il quale deduceva violazione dell’art. 179, secondo comma, cod. pen., in relazione ai requisiti richiesti per la concessione della riabilitazione. Per un valido supporto per professionisti consigliamo: Codice penale e di procedura penale e norme complementari -Edizione 2024. Aggiornato alla Riforma Nordio e al decreto Svuota Carceri

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Il presente codice per l’udienza penale fornisce uno strumento di agile consultazione, aggiornato alle ultimissime novità legislative (la riforma Nordio, il decreto svuota carceri, modifiche al procedimento in Cassazione).L’opera è corredata dalle leggi speciali di più frequente applicazione nel corso dell’udienza penale e le modifiche del 2024 sono evidenziate in grassetto nel testo per una immediata lettura delle novità introdotte.Gli articoli del codice penale riportano le note procedurali utili alla comprensione della portata pratica dell’applicazione di ciascuna norma.Il volume è uno strumento indispensabile per avvocati e magistrati, ma anche per studenti universitari e concorsisti.Completa il codice una sezione online che mette a disposizione ulteriori leggi speciali in materia penale e gli aggiornamenti normativi fino al 31 gennaio 2025.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma, già componente del Collegio per i reati ministeriali presso il medesimo Tribunale. Docente della Scuola Superiore della Magistratura, è autore di numerose pubblicazioni.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerose pubblicazioni, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso riteneva il ricorso suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano i giudici di piazza Cavour ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo il quale, ai fini della concessione del beneficio della riabilitazione, l’adoperarsi del condannato per l’adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato non deve essere valutato solo alla stregua delle regole proprie del codice civile, ma anche quale onere impostogli in funzione del valore dimostrativo dell’emenda e della condotta successiva alla condanna (Sez. 1, n. 37081 del 31/05/2024).

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3. Conclusioni: il condannato deve adempiere le obbligazioni civili


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito come deve adoperarsi il condannato per adempiere alle obbligazioni civili derivanti dal reato.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che, ai fini della riabilitazione, l’impegno del condannato nell’adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato deve essere valutato non solo secondo le norme del codice civile, ma anche come un obbligo che dimostri l’emenda e la condotta successiva alla condanna.
Questo provvedimento deve essere pertanto preso nella dovuta considerazione al fine di appurare se codesta valutazione sia stata correttamente compiuta da parte del giudice.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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