Riforma fiscale del terzo settore: ok della Commissione UE

La Commissione Europea ha dato il via libera alle norme fiscali in favore del Terzo Settore. L’annuncio l’8 marzo tramite un press release.

La Commissione Europea ha dato il via libera alla riforma fiscale in favore del Terzo Settore. L’annuncio l’8 marzo tramite un press release pubblicato sul sito web del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sarà in vigore dal I° gennaio 2026.

Indice

1. Ok della Commissione: il traguardo per la riforma fiscale


Marina Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha dichiarato che l’ok da parte della Commissione UE rappresenta un traguardo atteso da anni, frutto di un lungo e intenso lavoro di questo Governo e di un costante confronto tra lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Bruxelles. Il risultato rappresenta una svolta decisiva, ha evidenziato Calderone, che permette di fornire certezze e stabilità agli ETS e completa attuazione al Codice del Terzo Settore.

2. Vigenza dal 2026


Dal primo gennaio 2026, ha spiegato Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo Settore, entrerà in vigore il regime fiscale ad hoc che prevede, tra le altre cose, la defiscalizzazione degli utili destinati allo svolgimento dell’attività statutaria o all’incremento del patrimonio. Inoltre, verranno introdotti specifici incentivi per gli investitori, estendendo le opportunità di finanziamento per gli Enti del Terzo Settore (ETS). Tra le novità più significative la stessa Bellucci ha rammentato l’introduzione di nuovi strumenti di finanza sociale, quali i titoli di solidarietà, che garantiranno agli investitori lo stesso trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato, con l’applicazione dell’aliquota del 12,5%.

3. Agevolazioni fiscali non sono aiuti di Stato


La Commissione Europea, in considerazione delle caratteristiche e dell’unicità del Terzo Settore italiano, ma anche di quanto rappresentato dal Governo, ha constatato che le agevolazioni fiscali degli ETS non si configurano quali aiuti di Stato, in quanto perseguono attività di interesse generale con finalità di pubblica utilità. E ciò, spiegato Bellucci nel press release, non solamente rafforza il ruolo del Terzo Settore, bensì risulta pure un chiaro riconoscimento dell’inestimabile valore del lavoro di questi enti, milioni di donne e uomini che animano il settore della solidarietà sociale in Italia.

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Avv. Biarella Laura

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