L’opposizione alle sanzioni amministrative è il mezzo di tutela previsto dall’ordinamento per contestare provvedimenti sanzionatori emessi dalla pubblica amministrazione. Essa consente al soggetto sanzionato di richiedere una verifica giurisdizionale sulla legittimità e fondatezza dell’atto sanzionatorio.
Indice
1. Normativa di riferimento
L’istituto dell’opposizione alle sanzioni amministrative trova la sua disciplina principale nella Legge n. 689/1981, che ha riformato il sistema sanzionatorio amministrativo, e in altre normative settoriali specifiche (Codice della Strada, normativa tributaria, legislazione ambientale, etc.).
2. Tipologie di sanzioni amministrative opponibili
Le sanzioni amministrative opponibili comprendono:
- Sanzioni pecuniarie (multe e ammende non di natura penale);
- Sanzioni interdittive (sospensione o revoca di licenze e autorizzazioni);
- Confisca di beni;
- Sanzioni accessorie (es. decurtazione punti patente).
3. Giudice competente
La competenza a conoscere dell’opposizione varia in base alla natura della sanzione:
- Giudice di Pace per le sanzioni relative al Codice della Strada e in altre ipotesi di legge;
- Tribunale Ordinario per sanzioni amministrative di importo superiore a 15.493 euro o in materie specifiche (es. violazioni urbanistiche);
- Giudice Amministrativo (TAR) in caso di provvedimenti sanzionatori che coinvolgono il pubblico interesse e l’esercizio di discrezionalità amministrativa.
4. Procedura di opposizione
L’opposizione segue una procedura specifica articolata in più fasi:
- Presentazione del ricorso: il ricorso va proposto entro 30 giorni dalla notifica dell’atto sanzionatorio (o 60 giorni se il ricorrente risiede all’estero), salvo termini diversi stabiliti per specifiche materie.
- Forma del ricorso: deve contenere i motivi dell’opposizione e può essere presentato direttamente dal soggetto interessato o da un legale.
- Sospensione della sanzione: la proposizione dell’opposizione non sospende automaticamente l’esecuzione della sanzione, salvo richiesta specifica accolta dal giudice.
- Decisione del giudice: all’esito dell’istruttoria, il giudice può confermare, annullare o modificare la sanzione impugnata.
5. Motivi di opposizione
L’opposizione può basarsi su motivi di diritto e di fatto, tra cui:
- Errata identificazione del trasgressore;
- Violazione di norme procedurali (es. notifica tardiva della sanzione);
- Mancanza di elementi di prova;
- Illegittimità della sanzione per eccesso di potere o difetto di motivazione;
- Prescrizione del diritto a sanzionare (di norma 5 anni dalla violazione, salvo casi particolari).
6. Esiti dell’opposizione
L’opposizione può concludersi con:
- Accoglimento totale (annullamento della sanzione);
- Accoglimento parziale (riduzione della sanzione);
- Rigetto (conferma della sanzione, con possibile condanna alle spese processuali per il ricorrente).
7. Impugnazione della decisione
Avverso la decisione del giudice si può proporre appello o ricorso per cassazione, a seconda del giudice adito e della natura della sanzione.
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