L’ordinanza provvisoriamente esecutiva di rilascio è applicabile anche nel caso di un rapporto di affitto di ramo d’azienda ove tra le parti sia controverso il termine di scadenza del contratto? Per approfondimenti su questo tema, consigliamo il volume Manuale pratico dell’esecuzione mobiliare e immobiliare -Aggiornato al decreto PNRR-bis
Indice
1. La fattispecie
La società che ha in gestione un centro commerciale proponeva sfratto ex art. 657 c.p.c. avanti al Giudice al fine di ottenere la convalida nei confronti dell’affittuaria di uno dei rami d’azienda presenti nella sopra menzionata struttura stante l’intervenuta scadenza del contratto sottoscritto. A fronte della domanda di condanna al rilascio ex art. 665 c.p.c. si costituiva in giudizio l’intimata eccependo, da un lato, come il rapporto non poteva ritenersi giunto a scadenza naturale in quanto da qualificarsi come locazione ad uso commerciale e comunque, a prescindere dalla natura, come tra le parti fossero state raggiunte intese per la proroga della durata. Per approfondimenti su questo tema, consigliamo il volume Manuale pratico dell’esecuzione mobiliare e immobiliare -Aggiornato al decreto PNRR-bis
Manuale pratico dell’esecuzione mobiliare e immobiliare
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2. Il quesito: l’ordinanza può essere applicata?
Il Giudice del Tribunale di Napoli è stato chiamato a decidere se le eccezioni formulate dall’intimata in merito a una presunta diversa durata del rapporto, da dimostrarsi in fase di opposizione, fossero di per sé sufficienti a impedire la condanna provvisoriamente esecutiva al rilascio.
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3. Argomentazioni e motivazioni
All’esito della valutazione degli atti prodotti in giudizio, in cui nessuno di questi dimostrava inequivocabilmente una diversa durata rispetto al contratto sottoscritto, l’adito Giudice ha ritenuto che le questioni sollevate dall’intimata non potevano costituire elemento ostativo alla richiesta dell’ordinanza provvisoria di rilascio.
In particolare, avendo rimandato al merito ogni valutazione circa la paventata riqualificazione del rapporto in locazione e considerando valida la subordinata richiesta dell’intimante di valutare la propria domanda anche come licenza rispetto al maggior termine di durata che la convenuta aveva proposto, comunque ormai decorso in sede di causa, il giudicante ha ritenuto fondata l’intimazione proposta.
L’adito Giudice, però, ritenendo ragionevole contemperare le opposte esigenze economiche sottese al rapporto, ha fissato il termine dell’esecuzione per il rilascio dopo circa tre mesi.
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