Pacchetto sicurezza e pacchetto di informazioni operative

Letti per Voi… a cura di Giovanni Fontana ([1])

 
 
COMMENTO:
 
Si vive, oggi, nell’epoca degli slogan, dei messaggi sintetici, delle mail o degli sms e poco tempo si ha o si dedica all’approfondimento, giacché la vita corre e scorre sul filo del tempo.
Anche il linguaggio giuridico cambia ed è cambiato, sì che non siamo più abituati ad individuare una norma, secondo la fonte che la origina, quanto, piuttosto, secondo l’idea primigenia del suo “autore”, solitamente stravolta dal “palleggio parlamentare”, che quasi eccezionalmente ne consegue o dalle scelte estemporanee del governo, che sempre più spesso, la precede. Così siamo stati abituati a sentir parlare di legge delega, o di provvedimento d’urgenza, sino ad utilizzare, infine, termini evocativi di stati d’animo od emozioni che attraversano, come un invisibile buco nero, il contesto sociale.
Quasi che le parole – la loro forma esteriore, più che la loro sostanza – possano servire ad offrire sicurezza o rimuovere quel senso di vuoto che solitamente il crimine, soprattutto quello più consueto, rischia di diffondere tra la gente.
Si è quindi sentito parlare di “decreto sicurezza” e quindi e più recentemente di “pacchetto sicurezza”: quasi ad indicare una sorta di parola magica, grazie alla quale, il cittadino comune – quello che giornalmente vive sulla sua pelle il senso di insicurezza che lo assilla e che deriva dai crimini stradali e più comuni, dalla xenofobia, dal degrado dell’urbis – sia portato a recuperare quel valore di intima sicurezza urbana, utile e necessaria a dare fondamento e forza alla sicurezza pubblica e quindi, all’ordine pubblico, globalmente inteso.
Ma le parole non le portano le cicogne e quindi, si rischia di accorgerci ben presto che questo modo di legiferare l’emozione, conduce a fomentare dubbi nell’opinione pubblica e soprattutto in chi pratica il diritto, sì che si abbia il sospetto di trovarci dinanzi all’ennesimo “pacco” sulla sicurezza. Ci accorgiamo ben presto che l’enfatizzazione di una parola è utile, solo allorquando ne consegua in concreto, un’azione certa ed efficace, tale da riconoscere effettività a quella Legge – comunque la si chiami o la si denomini – che è tale solo nella misura in cui è volta a tutelare un particolare oggetto giuridico, piuttosto che a trasformarsi in chimera giuridica.
Ma noi operatori del diritto, noi addetti ai corpi o servizi della polizia locale, sappiamo fin troppo bene che i ferri del nostro mestiere sono le leggi e non tanto le scatole colorate ed interessanti nelle quali sono abilmente custodite. Dunque, che ci piaccia o no, che si abbiano o meno arnesi efficienti per il nostro sempre più difficile mestiere, quelli dobbiamo usare e per usarli nel miglior modo, noi stessi abbiamo bisogno di Maestri Artigiani che rendano un attrezzo inservibile, uno strumento utile per raggiungere lo scopo del nostro mestiere: lavorare in sicurezza e per la sicurezza.
Questa lunga premessa, per salutare il lavoro importante di alcuni nostri autorevoli Colleghi – se mi si consente il termine – che non si sono mai tirati indietro, come non si tirano indietro, per partecipare del loro sapere quanti hanno interesse a farlo.
Mi riferisco ai Comandanti ed Ufficiali della Polizia Municipale Spinelli, Ancillotti, Manzione, Bedessi, Carmagnini, Lo Iacono, Fiore, Napoletano, Noè; al Principe del Foro Fabio Piccioni, che non disdegna la nostra simpatia, al Giudice Manna che, non dimentico del suo percorso professionale, non dimentica sicuramente la polizia locale, al Procuratore della Repubblica Ramacci, che dimostra di credere in ciò che fa, a tutela di quel bene prezioso e gratuito – ma non per questo devastabile e detestrabile – che è l’ambiente.
Da questi studiosi del diritto, sono nate le più recenti ed urgenti opere di Maggioli “Strumenti Legali”, talune collettanee e talaltre frutto di un’unica mente pensante.
Non per giudizio di valore – se solo ne avessi capacità e licenza – ma per praticità di esposizione, segnalo sicuramente il volume “Pacchetto Sicurezza 2009”, grazie al quale si cerca di dare un senso più concreto ed utile all’omonimo provvedimento d’urgenza che, ancora una volta è riuscito a fornire un volto diverso al diritto penale, alla disciplina della immigrazione, al contrasto della criminalità organizzata, al decoro urbano e sicurezza pubblica, al diritto della circolazione stradale. Più specificatamente, tre di questi volumi sono particolarmente dedicati al tema della sicurezza stradale: “Guida in stato di ebbrezza”, “Le indagini nei sinistri stradali” ed il “Prontuario delle violazioni al nuovo codice della strada e leggi complementari”.
Fa sicuramente preoccupare questo diffuso approccio alla sostanza alcolica, soprattutto nelle fasce più esposte e cioè i minorenni ed è per questo che non solo è necessario, ma urgente, approntare ogni possibile misura per arginare questo dilagante fenomeno che produce morti ed invalidità tanto dirette, quanto indirette. E’ necessario acquisire una professionalità adeguata per accertare, senza possibilità di invalidazione dell’atto, lo stato di ebbrezza ed in tal senso applicare le pene di legge, affinché si giunga ad una condanna esemplare, in quanto certa e giusta. E’ necessario comprendere i giusti rapporti che debbono esistere tra gli organi di polizia e le strutture sanitarie, per non restare col cerino in mano, magari acceso, bruciando quel briciolo d’alcool che serve a provare il fatto. Sicuramente, si deve comprendere che le misure penali, sono quelle estreme ed irrinunciabili, dinanzi alla consumazione del reato, ma ancor prima e possibilmente prima, ci sono quelle misure preventive costituite da obblighi e divieti, proprio in materia di somministrazione e vendita di alcolici. Infine, c’è una pratica che purtroppo, talvolta, ci coinvolge e cioè quella che deriva dall’accertamento di un incidente mortale connesso.
Quest’ultima esperienza è tale da fare delle polizie locali, veri e propri distaccamenti della specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato, ancorché appartenenti a diverse amministrazioni. E dinanzi all’autorevolezza ed all’esperienza di uno dei più importanti docenti ed autori nel campo della infortunistica stradale, è evidente l’importanza di acquisire queste conoscenze tecnico-giuridiche, che ogni volta introducono una novità, sebbene l’infortunistica stradale, sia “antica” almeno quanto l’automobile. Evidentemente, è del tutto riduttivo credere o far credere che nel rilievo di un sinistro stradale il tutto si definisce in questa mera attività tecnico-operativa. In realtà, con l’acquisizione della notizia di un incidente stradale è molto probabile che si acquisisca, altresì, una notizia di reato, con tutto ciò che ne consegue, in termini di indagini preliminari e di conoscenze di scienze collegate: quali la fisica dei corpi, la traumatologia, la psicologia. Nella migliore delle ipotesi, nel rilevare ed accertare i fatti è ben probabile –anzi direi del tutto evidente e conseguente – che si accertino violazioni connesse al diritto della circolazione stradale: dunque non solo al codice della strada.
Il nostro mestiere non è facile anche perché non ci è dato troppo tempo per valutare, decidere, applicare una norma. In quest’ottica e proprio in tema di diritto della circolazione stradale, il nuovo prontuario della circolazione, sempre più affinato e propedeutico ad una consultazione ragionata, consente a noi operatori di polizia stradale locale di poterci meglio districare, non solo nella individuazione della norma incriminatrice, ma nella difficile applicazione delle misure, sanzioni e provvedimenti connessi.
Infine, quel filo conduttore che passa per il diritto della circolazione stradale, giungendo a raggiungere la tutela della sicurezza pubblica e la sicurezza urbana, quindi il decoro… cioè quello dell’indagine della polizia giudiziaria, si spinge sino al valore più alto della convivenza giuridica di un popolo, senza la quale non vi sarebbe la vita e cioè, l’ambiente. Quindi, vale ancora la pena di consultare il testo del Dott. Ramacci, giacché dietro queste parole non si percepiscono esclusivamente profonde analisi di scienza giuridica, ma celate domande sul senso della nostra professione e sulla possibilità di utilizzare la nostra borsa degli attrezzi, per restituire ai nostri figli, questo pianeta che ci hanno dato in prestito, più bello e vivibile di quando lo abbiamo ricevuto.
Concludo segnalando la consueta presenza di CD aggiornabili, con i relativi contenuti giuridici e pratico-operativi.
 
 
 
Giovanni Fontana


[1] L’Autore, Funzionario di Polizia Municipale presso il Corpo Polizia Municipale del Comune di Forte dei Marmi, Referente Regionale per la Toscana ANCUPM e Locale ASAPS, cultore di diritto ed autore di pubblicazioni e rubriche, in un chiarissimo rapporto reciproco di disponibilità e di gratuità, intende presentare l’opera o le opere commentate, con l’unico scopo di contribuire a diffondere strumenti di arricchimento della propria, come dell’altrui cultura professionale. In tal senso, libero da qualsivoglia vincolo di mandato e/o di risultato, accetta ben volentieri le opere che i cortesi Editori o Cultori e Colleghi tutti vorranno sottoporgli, proponendo altresì la pubblicazione dei propri liberi commenti a quanti intenderanno pubblicarli. Per eventuali contatti via mail scrivere a giovannifontana@bipieltel.it .

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