Parodie musicali nelle campagne politiche e diritto d’autore

Rodrigo Moraes 15/04/23
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Parodie musicali nelle campagne politiche: violazione del diritto d’autore? Un breve confronto tra le legislazioni del Brasile e dell’Italia.
Il presente studio pone in analisi l’uso delle parodie musicali nelle campagne politiche. Considerata una limitazione del diritto d’autore, la parodia si basa sulla libertà di espressione. Tuttavia, come ogni altro diritto, ha dei limiti. Si analizza anche un’importante sentenza, emessa dal Tribunale Superiore di Giustizia (REsp n. 1.810.440-SP), effettuando un’analisi comparativa tra la Legge sul Diritto d’Autore brasiliana e l’omologa italiana. Per approfondire il tema delle sfide sul diritto d’autore consigliamo il volume: “Il nuovo diritto d’autore -La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”

Indice

1. Il famoso precedente “Roberto Carlos x Tiririca” giudicato, in Brasile, dal Tribunale Superiore di Giustizia (STJ)


L’attuale legge brasiliana sul Diritto d’Autore, Legge 9.610, del 1998, all’art. 47, prevede: “Art. 47. Le parafrasi e le parodie sono gratuite qualora non siano fedeli riproduzioni dell’opera originale o implichino discredito”. La parodia consiste in un affioramento della libertà di espressione, che mitiga il diritto di esclusività del titolare dei diritti d’autore.
In Brasile, purtroppo, si sta verificando un abuso nell’utilizzare le “parodie” nelle campagne elettorali. La parodia non può essere confusa con la versione non autorizzata.
Non è raro che i candidati alle cariche di sindaco, governatore, consigliere o membro del Congresso si approprino della melodia di una canzone di grande successo e vi inseriscano un altro testo contenente, ovviamente, contenuti di propaganda a beneficio di loro. Lo scopo, in questo caso, non è umoristico, ma pubblicitario. Non rientra, pertanto, nella legittimazione prevista dall’art. 47 della Legge sul Diritto d’Autore. La possibilità di utilizzare la parodia non può essere interpretata in maniera smisurata.
Nel 2014, il candidato Francisco Everardo Oliveira Silva, del Partido da República (PR), meglio noto con il soprannome di Tiririca, nella campagna elettorale per l’incarico di deputato federale, ha parodiato la canzone “O Portão”, dei celebri cantanti e compositori Roberto Carlos e Erasmo Carlos. La melodia della canzone è stata utilizzata, e il candidato Tiririca ha imitato il timbro di voce e lo stile di Roberto Carlos. Dopo l’avvio del procedimento scaturito dalla querela presentata dalla casa editrice titolare dei diritti patrimoniali, il candidato Tiririca ha sostenuto che vi era stata parodia e, che, per tale ragione, non c’era necessità di pagamento o di preventiva autorizzazione, ai sensi dell’art. 47 della Legge 9.610/98. Il Tribunale Superiore di Giustizia (STJ), in sede di Appello Speciale n. 1.810.440-SP, relatore il Ministro Marco Aurélio Bellizze, ha deciso che “la finalità della parodia, sia essa commerciale, elettorale, educativa, puramente artistica o a qualunque altro fine, è irrilevante ai fini della caratterizzazione della sua liceità e della sua libertà, garantite dalla Legge n. 9.610/1998”. Il Supremo Tribunale di Giustizia (STJ) ha inteso che la finalità a scopo elettorale dell’uso di una parodia non è giuridicamente rilevante per valutarne la legittimità. [1]
 L’associazione brasiliana del diritto d’autore (ABDA), nell’agosto 2022, ha divulgato un’importante mozione pubblica criticando la suddetta decisione del Supremo Tribunale di Giustizia (SJT) che ha dato la vittoria della causa a Tiririca. Anche diversi compositori e associazioni di autori brasiliani hanno criticato con veemenza la decisione del Supremo Tribunale di Giustizia (STJ). La deputata federale Lídice da Mata ha proposto, alla Camera dei deputati, il disegno di Legge nº 1468, del 2022, che intende modificare la Legge brasiliana sui diritti d’autore, per concedere all’autore “il diritto di opporsi alle parodie elaborate a fini politici-partitici”. Il progetto di Legge è già stato approvato dalla Commissione Cultura ed è pendente alla Camera dei Deputati. Per approfondire il tema delle sfide sul diritto d’autore consigliamo il volume: “Il nuovo diritto d’autore -La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”

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2. La recente modifica della legge italiana sul diritto d’autore


Non tutti i Paesi hanno un’espressa disposizione legale per la parodia. La Convenzione di Berna del 1886, della quale il Brasile è firmatario, non fa alcuna allusione alla terminologia della parodia.
La Legge italiana sui diritti d’autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633) non faceva menzione della parodia. Tuttavia, ai sensi della direttiva UE 2019/790, mediante Decreto Legislativo dell’8 novembre 2021, entrato in vigore il 12 dicembre 2021, ha aggiunto l’art. 102-nonies. Il legislatore italiano ha stabilito l’eccezione della parodia ai soli fini previsti dalla normativa europea: “2. Gli utenti, quando caricano e mettono a disposizione contenuti da loro generati tramite un prestatore di servizi di condivisione di contenuti online, possono avvalersi delle seguenti eccezioni o limitazioni al diritto d’autore e ai diritti connessi: a) citazione, critica, recensione; b) utilizzo a scopo di caricatura, parodia o pastiche.”

3. Il caso “De Wilde Weldoener” giudicato dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea (CGUE) e le parodie


Nel caso “De Wilde Weldoener”, in cui il politico belga di estrema destra Johan Deckmyn ha utilizzato senza autorizzazione opere intellettuali in un contesto di xenofobia e discriminazione, la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto, nel 2014, in verbis: “Ciò premesso, l’applicazione, in una situazione concreta, dell’eccezione per parodia, ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 3, lettera k), della direttiva 2001/29, deve rispettare un giusto equilibrio tra, da un lato, gli interessi e i diritti delle persone indicate agli articoli 2 e 3 di tale direttiva e, dall’altro, la libertà di espressione dell’utente di un’opera protetta, il quale si avvalga dell’eccezione per parodia ai sensi del citato articolo 5, paragrafo 3, lettera k).” Pertanto, il diritto alla parodia non è illimitato e deve essere conciliato con altri diritti fondamentali.
 Si auspica che i politici italiani non vogliano approfittare abusivamente delle opere intellettuali altrui, rivendicando l’eccezione della “parodia” per tentare di legittimarne un uso non etico e parassitario. Il diritto d’autore non è censura. L’utilizzazione non autorizzata di canzoni nelle campagne politiche è assurda. In conclusione: che l’Italia non imiti il ​​cattivo esempio del Brasile.

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Note

  1. [1]

    BRASIL. Tribunale Superiore di Giustizia. Appello speciale nº 1.810.440-SP, Relastore Ministro Marco Aurélio Bellizze, Terzo Collegio, giudicato il 12/11/2019, DJe 21/11/2019.

Rodrigo Moraes

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