Importanti novità sul concorso in magistratura
All’articolo 4 si propone di apportare due essenziali modificazioni.
i) La prima riguarda la Scuola superiore della magistratura. Per coerenza complessiva con l’impianto della riforma, nella quale essa assume una posizione di centralità quanto all’accesso alla magistratura e alla formazione dei magistrati, si propone di esplicitare la necessità che la Scuola sia dotata delle necessarie risorse logistiche, finanziarie e organizzative e che tali risorse siano disponibili anche per le sue sedi decentrate.
ii) La seconda riguarda la prova scritta del concorso per l’ingresso in magistratura, per la quale si propone che essa:
a) abbia la prevalente (ancorché non esclusiva) funzione di accertare la capacità teorico-sistematica del candidato, onde evitare che ci si limiti alla verifica della capacità risolutiva di casi pratici, sovente sul modello di precedenti arresti giurisprudenziali, anche recenti;
b) sia oggetto di una sua parte l’intero diritto pubblico, nei suoi profili tanto amministrativistici quanto costituzionalistici;
c) contempli anche le istituzioni del diritto processuale civile e le istituzioni del diritto processuale penale.
A quest’ultimo proposito, nondimeno, nella Commissione si è a lungo discusso sul rischio che la previsione delle materie processualistiche, sebbene limitata ai loro profili istituzionali, possa comportare un eccessivo aggravio del carico sopportato dai candidati in occasione della preparazione delle prove scritte, pur se va segnalato che tale preparazione dovrebbe essere adesso significativamente sorretta dai corsi tenuti dalla Scuola superiore della magistratura.
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