Quando la denuncia è idonea ad assumere il valore di querela?

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Quando la denuncia è idonea ad assumere il valore di querela, in caso di difetto di quest’ultima? Per un valido supporto per professionisti consigliamo: Codice penale e di procedura penale e norme complementari -Edizione 2024. Aggiornato alla Riforma Nordio e al decreto Svuota Carceri

Corte di Cassazione -sez. V pen.- sentenza n. 33450 del 12-06-2024

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Indice

1. La questione: il difetto di querela e la denuncia


Il giudice di primo grado confermava una condanna per i reati di furto aggravato tentato e consumato e di porto di ordigni esplosivi mentre la Corte territoriale, invece, dichiarava non doversi procedere nei confronti degli imputati per il furto di un’autovettura per difetto di querela.
Ciò posto, avverso questa decisione la difesa di uno degli accusati ricorreva per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costei deduceva l’improcedibilità del tentato furto aggravato di cui ad un capo di imputazione e del furto aggravato contestato in un altro capo di accusa, difettando, a suo avviso, in riferimento ad entrambi i suddetti reati, la necessaria querela avendo le rispettive persone offese presentato mere denunce inidonee ad integrare la condizione di procedibilità. Per un valido supporto per professionisti consigliamo: Codice penale e di procedura penale e norme complementari -Edizione 2024. Aggiornato alla Riforma Nordio e al decreto Svuota Carceri

FORMATO CARTACEO

Codice penale e di procedura penale e norme complementari

Il presente codice per l’udienza penale fornisce uno strumento di agile consultazione, aggiornato alle ultimissime novità legislative (la riforma Nordio, il decreto svuota carceri, modifiche al procedimento in Cassazione).L’opera è corredata dalle leggi speciali di più frequente applicazione nel corso dell’udienza penale e le modifiche del 2024 sono evidenziate in grassetto nel testo per una immediata lettura delle novità introdotte.Gli articoli del codice penale riportano le note procedurali utili alla comprensione della portata pratica dell’applicazione di ciascuna norma.Il volume è uno strumento indispensabile per avvocati e magistrati, ma anche per studenti universitari e concorsisti.Completa il codice una sezione online che mette a disposizione ulteriori leggi speciali in materia penale e gli aggiornamenti normativi fino al 31 gennaio 2025.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma, già componente del Collegio per i reati ministeriali presso il medesimo Tribunale. Docente della Scuola Superiore della Magistratura, è autore di numerose pubblicazioni.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è autore di numerose pubblicazioni, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso riteneva il motivo suesposto parzialmente fondato in relazione ad uno dei fatti in contestazione mentre, per l’altro, si perveniva diversamente, ritenendosi la censura proposta infondata, sulla scorta di quell’orientamento nomofilattico secondo cui la denuncia formalmente presentata per un fatto originariamente qualificato come perseguibile d’ufficio, e poi ritenuto, invece, integrativo di un reato perseguibile a querela, è idonea ad assumere anche valore di querela, sempre che essa non si limiti alla mera esposizione dei fatti, ma esprima la volontà che, indipendentemente dalla loro apparente qualificazione giuridica, si proceda nei confronti del responsabile (Sez. 5, n. 11075 del 19/11/2014).
Difatti, per gli Ermellini, dal complesso della denunzia in questione emergeva la manifestazione della volontà della persona offesa a che si procedesse nei confronti dei responsabili del furto subito dall’istituto di credito, dovendosi dunque ritenere che correttamente la Corte territoriale avesse ritenuto integrata la condizione di procedibilità.

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3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando la denuncia è idonea ad assumere il valore di querela.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che una denuncia, per un reato originariamente qualificato quale illecito penale procedibile d’ufficio, ma successivamente qualificato come perseguibile a querela, può valere come querela se esprime chiaramente la volontà di procedere contro il responsabile, e non si limita solo a descrivere i fatti.
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso nella dovuta considerazione per comprendere se una denuncia possa fungere da valida querela.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su siffatta tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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