Quando un bene può essere sequestrato? I princìpi

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Principio di proporzionalità del sequestro e del nesso di pertinenzialità tra il reato e il bene sequestrato. Per approfondire sul provvedimento si consiglia: Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Corte di Cassazione -sez. VI pen.- sentenza n. 21651 del 31-01-2024

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Indice

1. La questione: principio di proporzionalità del sequestro e del nesso di pertinenzialità tra il reato e il bene sequestrato


Il Tribunale di Trapani confermava un decreto con cui era stato disposto il sequestro preventivo impeditivo delle ditte individuali e dei relativi compendi aziendali.
Ciò posto, avverso questa decisione i titolari delle suddette ditte ricorrevano, per il tramite dei loro difensori, in Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, era dedotta la violazione dell’art. 321, comma 1, cod. proc. pen. per difetto di proporzionalità del sequestro e del nesso di pertinenzialità tra il reato e i beni sequestrati Per approfondire sul provvedimento si consiglia: Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

FORMATO CARTACEO

Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (Riforma Cartabia) e alla L. 30 dicembre 2022, n. 199, di conv. con mod. del D.L. 31 ottobre 2022, n. 162 (Decreto Nordio), il presente volume è un’analisi operativa degli istituti del nostro sistema sanzionatorio penale, condotta seguendo l’iter delle diverse fasi processuali. Anche attraverso numerosi schemi e tabelle e puntuali rassegne giurisprudenziali poste in coda a ciascun capitolo, gli istituti e i relativi modi di operare trovano nel volume un’organica sistemazione al fine di assicurare al professionista un sussidio di immediata utilità per approntare la migliore strategia processuale possibile nel caso di specie. Numerosi sono stati gli interventi normativi degli ultimi anni orientati nel senso della differenziazione della pena detentiva: le successive modifiche del codice penale, del codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario, la depenalizzazione di alcuni reati; l’introduzione dell’istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto; la previsione della sospensione del processo con messa alla prova operata; le stratificate modifiche dell’ordinamento penitenziario. Con attenzione alla novità, normativa e giurisprudenziale, e semplicità espositiva, i principali argomenti trattati sono: la prescrizione; l’improcedibilità; la messa alla prova; la sospensione del procedimento per speciale tenuità del fatto; l’estinzione del reato per condotte riparatorie; il patteggiamento e il giudizio abbreviato; la commisurazione della pena (discrezionalità, circostanze del reato, circostanze attenuanti generiche, recidiva, reato continuato); le pene detentive brevi (sanzioni sostitutive e doppi benefici di legge); le misure alternative, i reati ostativi e le preclusioni; le misure di sicurezza e le misure di prevenzione. Cristina MarzagalliMagistrato attualmente in servizio presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come Esperto Nazionale Distaccato. Ha maturato una competenza specifica nell’ambito del diritto penale e dell’esecuzione penale rivestendo i ruoli di GIP, giudice del dibattimento, magistrato di sorveglianza, componente della Corte d’Assise e del Tribunale del Riesame reale. E’ stata formatore della Scuola Superiore della Magistratura per il distretto di Milano.

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Cassazione riteneva i ricorsi suesposti fondati.
In particolare, tra i motivi che avevano indotto gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio, degno di nota è il passaggio argomentativo, riportato nella pronuncia qui in commento, secondo cui, proprio per quanto riguarda la proporzionalità del sequestro e il nesso di pertinenzialità tra il reato e i beni sequestrati, è necessario un esame particolarmente rigoroso sul rapporto che lega la cosa al reato ed è altresì necessario, quando il legame prospettato sia di natura funzionale, che tale rapporto sia diretto e non meramente occasionale (Sez. 6, n. 17763 del 13/12/2018; Sez. 6, n. 5845 del 20/01/2017; Sez. 5, n. 12064 del 16/12/2009, che fanno riferimento alla necessità che il bene oggetto di sequestro preventivo debba caratterizzarsi da una intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso non essendo sufficiente una relazione meramente occasionale tra la “res” ed il reato commesso), fermo restando che, in tale contesto, si è chiarito, nel caso di autovettura utilizzata per il trasporto di sostanza stupefacente destinata allo spaccio, come non sia sufficiente il semplice impiego in tale uso, ma sia invece necessario un collegamento stabile con l’attività criminosa, che esprima un rapporto funzionale con essa, dedotto, ad esempio, da modificazioni strutturali apportate eventualmente al veicolo o comunque dal costante inserimento di esso nell’organizzazione esecutiva del reato (Sez. 6, n. 13176 del 29/03/2012).

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3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando un bene può essere soggetto al sequestro preventivo.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che, per quanto riguarda la proporzionalità del sequestro e il nesso di pertinenzialità tra il reato e i beni sequestrati, è necessario un esame particolarmente rigoroso del rapporto che lega il bene al reato, fermo restando che, quando il legame prospettato è di natura funzionale, tale rapporto deve essere diretto e non meramente occasionale.
Il bene oggetto di sequestro preventivo deve quindi avere una strumentalità intrinseca, specifica e strutturale rispetto al reato commesso, non essendo sufficiente una relazione meramente occasionale tra il bene (“res“) e il reato commesso.
Tale provvedimento, quindi, può essere preso nella dovuta considerazione al fine di appurare, perlomeno alla stregua di tale approdo interpretativo, se un bene sia stato correttamente sequestrato, o meno.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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