Le questioni economiche dell’arbitrato

Valutazione costi e benefici, tassazione, risarcimento dei danni, recupero di denaro: le questioni economiche dell’arbitrato.

Volume consigliato da Diritto.it: Negoziazione assistita, Mediazione civile e Arbitrato dopo la Riforma Cartabia

Indice

1. Questioni economiche dell’arbitrato: premessa

Cresce ogni anno, in media del 10%, il ricorso all’arbitrato amministrato dalla Camera Arbitrale di Milano, sia da parte di grandi imprese che di imprese di dimensioni più modeste, grazie alle caratteristiche di questo strumento di poter risolvere le liti in tempi certi e rapidi.
Del resto, l’incertezza e le lungaggini delle controversie sono particolarmente dannose per le attività imprenditoriali, in particolare in termini di investimenti futuri e di previsioni di occupazione.
L’interazione tra diritto ed economia è sempre più stretta e gli arbitri e i consulenti legali sono chiamati a gestire anche questioni economiche complesse.
Sono, infatti, molteplici le considerazioni che un’impresa deve affrontare, sia prima di avviare un arbitrato che successivamente in sede di richiesta del risarcimento del danno o per recuperare quanto deciso dagli arbitri. Per esempio, occorre procedere ad un’accurata analisi sui costi, sui rischi e sui benefici connessi, sugli aspetti fiscali, sul reperimento dei beni e sul finanziamento dell’esecuzione.
Questi argomenti sono di estrema rilevanza: un’approfondita quantificazione dei danni e una solida giustificazione da parte degli avvocati dell’esistenza e dell’ammontare dei danni possono avere un impatto considerevole sulle conclusioni a cui giungono i tribunali arbitrali.

Potrebbero interessarti:

2. Quantificazione del danno

Una tempestiva e puntuale determinazione dei danni costituisce un ottimo punto di partenza in quei procedimenti volti alla risoluzione di una controversia avente ad oggetto il riconoscimento di danni subiti da una parte ad opera dell’altra. Per quanto riguarda i fattori di costo, essi possono riguardare diversi aspetti in relazione alle controversie, come il costo delle clausole arbitrali (in termini di negoziazione, numero di arbitri, costi istituzionali, ecc.), la gestione delle aspettative di amministratori e contabili, la considerazione di potenziali domande riconvenzionali e l’analisi costi-benefici in termini di esecuzione prevista. Inoltre, sul tema della quantificazione del danno, le parti sono spesso criticate dai tribunali arbitrali per il loro approccio: la lamentela più comune è la mancanza di prove, seguita dalla formulazione di ipotesi di fondo errate o poco convincenti, dall’inosservanza delle regole sulla ripartizione dell’onere della prova e dalla presentazione di richieste speculative. Il supporto che un esperto di risarcimento danni può dare la considerazione e il superamento delle principali critiche che vengono regolarmente espresse dai tribunali arbitrali in materia di risarcimento danni. Tuttavia, non è possibile per un esperto svolgere questo compito senza l’efficace supporto di un legale, poiché l’interazione tra questioni giuridiche ed economiche è fondamentale.

3. Profili fiscali e valutari

Altri temi da tenere in considerazione sono gli aspetti sulla tassazione, sulla valuta e sugli interessi di preammortamento nei risarcimenti danni: iprofili fiscali e valutari possono avere un effetto significativo (sovracompensazione o sottocompensazione) sull’importo netto del risarcimento ricevuto. Allo stesso modo, gli interessi possono costituire una parte significativa del risarcimento totale.

4. Finanziamento del contenzioso

Vincere un arbitrato senza ottenere quanto stabilito dal Tribunale è di scarsa soddisfazione: è fondamentale quindi essere pronti all’eventuale esecuzione, pensando anche all’individuazione degli asset del debitore. L’istituto del TPF (Third Party Funding), non ancora particolarmente diffuso in Italia ma in crescita, può essere di supporto per questo scopo.

Volume consigliato da Diritto.it

Il volume esamina le novità introdotte dalla Riforma Cartabia in materia di Negoziazione assistita(D.L. n. 132 del 2014, convertito con Legge n. 162 del 2014), Mediazione civile (D.Lgs. n. 28 del 2010) e Arbitrato (Libro quarto, titolo VIII del Codice di procedura civile).
Oltre al raffronto tra il testo previgente e quello novellato, per ogni articolo modificato è riportato un commento su tutte le novità, con spazio dedicato ai relativi riflessi operativi.

FORMATO CARTACEO

Negoziazione assistita, Mediazione civile e Arbitrato dopo la Riforma Cartabia

Il volume esamina le novità introdotte dalla Riforma Cartabia in materia di Negoziazione assistita (D.L. n. 132 del 2014, convertito con Legge n. 162 del 2014), Mediazione civile (D.Lgs. n. 28 del 2010) e Arbitrato (Libro quarto, titolo VIII del Codice di procedura civile).Oltre al raffronto tra il testo previgente e quello novellato, per ogni articolo modificato è riportato un commento su tutte le novità, con spazio dedicato ai relativi riflessi operativi.La Negoziazione assistita ha subìto un restyling estendendone la portata anche alle controversie di lavoro e, in materia di famiglia, alle controversie sullo scioglimento delle unioni civili, sull’affidamento e sul mantenimento dei figli naturali, oltre alle vertenze in materia alimentare. Le convenzioni di negoziazione assistita potranno altresì prevedere il ricorso a strumenti di “istruzione stragiudiziale”, quali l’acquisizione di dichiarazioni di terzi e le dichiarazioni confessorie.Per la Mediazione civile e commerciale, le principali aree di intervento hanno riguardato: la nuova disciplina del procedimento, l’estensione delle materie soggette a obbligatorietà, la formazione dei mediatori e la qualità del servizio fornito sia dagli organismi di mediazione che dagli enti formatori.Con riferimento all’Arbitrato si è puntato soprattutto a fornire un quadro unitario della materia (con riordino dell’impianto sistematico delle disposizioni e introduzione nel codice di rito delle norme dedicate all’arbitrato societario), a disciplinare i poteri cautelari del collegio arbitrale e a rafforzare le garanzie di imparzialità degli arbitri, apportando diverse modifiche alle relative disposizioni contenute nel Codice di procedura civile.È previsto un aggiornamento online del volume per i mesi successivi alla pubblicazione.Elisabetta MazzoliAvvocato, mediatore docente abilitato dal Ministero della giustizia per la formazione di mediatori civili e commerciali. Professore a contratto di Diritto della mediazione presso l’UNICUSANO di Roma per gli a.a. dal 2010/2011 al 2022/2023. Componente della Commissione “ADR, Mediazione, Arbitrato” dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto.Daniela SavioAvvocato del foro di Padova, mediatrice civile e commerciale, mediatrice familiare e counselor. Formatrice per mediatori civili e commerciali e autrice di numerose pubblicazioni in materia di ADR.Andrea Sirotti GaudenziAvvocato, docente universitario e arbitro internazionale. Docente accreditato dal Ministero della Giustizia con riferimento alla materia della mediazione e responsabile scientifico di vari enti. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosivolumi. Magistrato sportivo, attualmente è presidente della Corte d’appello federale della Federazione Ginnastica d’Italia.

Elisabetta Mazzoli, Daniela Savio, Andrea Sirotti Gaudenzi | Maggioli Editore 2023

Camera Arbitrale di Milano

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento